Partiamo anzitutto dai numeri: che anno è il 2021
Complessivamente, siamo più che soddisfatti. Nei primi sei mesi del 2021, il margine di intermediazione è cresciuto del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ma è stato il miglior semestre degli ultimi dieci anni con 2,2 milioni di euro di utile netto. Una crescita che si lega ai diversi settori di attività della Banca, da quello dei servizi di investimento, a quelli accessori di valorizzazione del portafoglio di proprietà ed esercizio del credito. Continuiamo inoltre a crescere con regolarità in termini di asset dei nostri clienti, che, al 30 giugno, hanno sfiorato quota 5,1 miliardi di euro, frutto della nostra capacità di crescita interna.
Numeri positivi in un mercato sfidante. Quali iniziative hanno caratterizzato gli ultimi mesi?
In un mercato dove ancora i tassi restano negativi o contenuti, una dinamica che sta diventando strutturale nel private banking è quella di orientare gli investimenti all’economia reale e al mercato dei private markets, nonché verso investimenti sostenibili. Questo fenomeno ci ha interessati in qualità di attori attivi. Abbiamo sviluppato una serie di iniziative per i clienti, finalizzando una partnership con BlackRock, per la sottoscrizione del loro Eltif (BlackRock Private Equity Opportunities ELTIF) e con Anthilia Capital Partners, Sgr specializzata italiana, per il lancio di un Pir Alternativo dedicato ai temi delle piccole e medie capitalizzazioni italiane. Nel mentre, è proseguito il collocamento di un fon- do real estate dedicato alla clientela professionale.
Riguardo al tema della sostenibilità?
Rispetto alla sostenibilità adottiamo un approccio non marketing, ma di sostanza. E’ un processo in divenire. A testimonianza del nostro impegno, entro la fine dell’anno potremmo annunciare delle partnership che poi assumeranno forme diverse, ad esempio advisory sulle nostre linee di gestione dedicate, piuttosto che su prodotti specifici o analisi di prodotto.
Due parole anche sulla digitalizzazione
La digitalizzazione è diventata un fortissimo acceleratore del processo di gestione. Siamo una struttura improntata sulla relazione diretta con il cliente, che interagisce col proprio private banker, il quale ora grazie alla tecnologia, è riuscito a ottimizzare relazioni, tempi e costi. Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo realizzato alcuni progetti chiave. Anzitutto, la digitalizzazione del modello di servizio, che si basa sulla piattaforma di advisory sviluppata in-house, integrata a monte con il sistema di back-end della banca e a valle con la possibilità di interazione del cliente (accesso ai dati, simulazioni di portafoglio, firma digitale da remoto) tramite App Mobile. Il digital apre alla multicanalità, grazie a intelligenza artificiale, web collaboration e firma elettronica. Ci siamo poi dotati di un processo interno con nuovi applicativi per i dipendenti, al fine di agevolare lo scambio di informazioni, abilitare chi lavora in condivisione, dare certezza di tutela da remoto e agevolare l’attività quotidiana.
Come sarà la Cassa Lombarda di domani?
In tutto quel che facciamo manteniamo la nostra natura di player di nicchia, con un forte orientamento alla personalizzazione, come nelle gestioni patrimoniali grazie al servizio di customized solutions, che coniuga presidio strutturato del rischio e costruzione “su misura” del portafoglio. Proseguiamo su questa strada, sempre in movimento, sempre tesi al miglioramento e all’innovazione.
Articolo tratto dal magazine We Wealth di settembre 2021