“Se il prezzo del petrolio va alle stelle, l’economia rallenta”, spiega Richard Woolnough
Nessun segnale di recessione per gli Usa: il mercato del lavoro è solido e l’aspettativa è di salari più elevati in futuro
“Le economie emergenti contribuiscono in maniera rilevante al Pil globale”, commenta Claudia Calich
“Le prospettive economiche globali sono solide e l’economia mondiale è più forte di quanto pensa chi supporta l’idea di una recessione vicina – continua – Per questo motivo manteniamo un posizionamento di duration sottopesato”.
Nessuna recessione in vista negli Usa
Gli investitori obbligazionari statunitensi possono mettere da parte i propri timori: nessun segnale di recessione è in vista. Al contrario, secondo i dati di una ricerca di Deutsche Bank risalenti al 30 giugno 2019, i salari saranno anche più elevati nel futuro. “Non capisco perché tutti credono che la recessione sia dietro l’angolo – interviene Woolnough – In realtà stiamo rallentando perché la capacità è al massimo, il mercato del lavoro è a pieno impiego e, quindi, non può crescere”.
Mercati emergenti, aumentano le aspettative di crescita
Se da un lato l’economia dell’eurozona vede una bassa crescita o lievemente negativa, lo stesso non lo si può dire per i mercati emergenti. Come sottolinea Claudia Calich, gestore del fondo M&G (Lux) Emerging Markets Bond, le economie emergenti contribuiscono in maniera rilevante al Pil globale. Il Fondo monetario, in particolare, prevede una crescita della Cina del 6% nel prossimo anno. “L’impatto della valuta sull’inflazione è stato abbastanza basso nei mercati emergenti, motivo per cui gran parte delle Banche centrali di questi paesi sono state in grado di abbassare i tassi”.
Rimangono però alcuni rischi idiosincratici, come l’Argentina e la Turchia, ma ci si attende un miglioramento anche in questi paesi. “Riteniamo che il differenziale nei tassi di crescita tra economie sviluppate ed emergenti dovrebbe continuare a sostenere i bond di quest’area”, conclude la Calich.
Un approccio di lungo termine
In definitiva, quale approccio adottare? “A fronte di comprensibili paure derivanti da titoli di Stato con rendimenti negativi, guerre commerciali che sembrano intensificarsi e lo spettro incombente di una recessione globale, è più che mai importante essere in grado di offrire agli investitori soluzioni capaci di rispondere alle loro esigenze di sicurezza – spiega Andrea Orsi, country head of Italy & Greece di M&G Investments – Il nostro obiettivo è da sempre quello di non farci sopraffare dalle emozioni: per questo, rimaniamo fedeli ad un approccio di lungo termine e attivo”.