- Il saldo delle movimentazioni in strumenti finanziari delle reti risulta negativo per 231 milioni per effetto soprattutto dei deflussi di risorse incassati dai titoli di Stato. La liquidità cresce invece di 2,4 miliardi
- Marco Tofanelli, segretario generale di Assoreti: “Prosegue la rimodulazione delle scelte di investimento, con più risorse destinate a soluzioni gestite, un calo di interesse per i titoli di Stato e un ritorno alla liquidità”
Le reti di consulenza italiane, monitorate dall’analisi mensile di Assoreti, salutano novembre con una raccolta netta in crescita del 95,4% su base annua a 4,9 miliardi di euro. Lo stesso dato associato al servizio di consulenza a pagamento – ovvero in regime fee only/fee on top – ammonta a 581 milioni di euro.
Consulenza a pagamento: la classifica delle reti
I risultati per singola rete, elaborati da We Wealth nella tabella sottostante dopo il consueto aggiornamento mensile sulle reti quotate, mostrano al top Fineco con circa 296 milioni di raccolta netta in consulenza con fee specifica. Sul podio anche Credem Euromobiliare private banking con 104 milioni e Banca Mediolanum con 84 milioni. Al contrario, Finint private bank, Banca Generali e Intesa Sanpaolo private banking riportano nel mese di novembre una raccolta netta in consulenza fee only/fee on top negativa rispettivamente per -14 milioni, -34 milioni e -92 milioni. La classifica generale per raccolta netta trova invece alle prime tre posizioni Fideuram Ispb (1,34 miliardi), Fineco (742 milioni) e Banca Mediolanum (607 milioni).
Risparmio gestito: raccolta a 2,7 miliardi
Tornando ai risultati sulla raccolta netta totale, l’analisi di Assoreti evidenzia come le risorse nette destinate ai prodotti del risparmio gestito ammontino a 2,7 miliardi di euro, più che quadruplicate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A crescere anno su anno è anche il comparto amministrato, più precisamente del 15% a 2,2 miliardi di euro. L’attività di distribuzione diretta in quote di fondi comuni di investimento si traduce in volumi di raccolta netta pari a 1,2 miliardi di euro, avanzando del +339% anno su anno. Le gestioni collettive di diritto estero contribuiscono con 1 miliardo, mentre quelle di diritto italiano con 236 milioni.
I fondi obbligazionari, flessibili e monetari
Il bilancio degli investimenti netti in fondi obbligazionari ammonta a 1,1 miliardi (contro gli 1,5 miliardi di ottobre), seguiti dai fondi flessibili con 386 milioni (a loro volta in calo rispetto ai 547 milioni di ottobre) e dai monetari con 130 milioni (contro i 150 milioni del mese precedente). I fondi azionari e quelli bilanciati riportano nuovamente una raccolta negativa rispettivamente per -325 milioni (-555 milioni a ottobre) e -117 milioni (-206 milioni a ottobre). Quanto ai versamenti netti realizzati sui prodotti assicurativi e previdenziali si attestano sui 920 milioni di euro, in crescita del +372% anno su anno. La raccolta netta in gestioni patrimoniali individuali si porta invece sui 529 milioni di euro, segnando un +335% anno su anno.
Titoli di Stato: deflussi per 856 milioni
La raccolta netta in strumenti finanziari, dopo essere tornata positiva nel mese di ottobre, risulta negativa per 231 milioni di euro. A incidere sono soprattutto i deflussi incassati dai titoli di Stato, pari a -856 milioni. I deflussi di risorse riguardano tuttavia anche i certificate (-112 milioni) e gli strumenti del mercato monetario (-53 milioni). Per quanto attiene i titoli azionari, si evidenzia una prevalenza degli acquisti sulle vendite per 377 milioni di euro. Positiva anche la raccolta degli Exchange-traded product (Etf) per 309 milioni e delle obbligazioni corporate per 177 milioni.
Fonte: Assoreti