Il 2024, a prescindere dal portafoglio che ciascuno aveva in mano, ha strappato un sorriso agli investitori. I maggiori indici obbligazionari, con poche eccezioni, sono in territorio verde nei primi 11 mesi dell’anno. Le azioni americane? Erano già ben messe prima della vittoria elettorale di Donald Trump, e a fine novembre viaggiano su un +25% da inizio anno.
Anche Piazza Affari, pur nettamente indietro, si sta portando a casa un rialzo del 9%. Diciamo la verità: a fine 2023 pochi analisti l’avrebbero vista così facile. Rispetto allo scorso anno, il nuovo sondaggio condotto da We Wealth su gestori, piattaforme di trading e intermediari riflette un po’ il clima di maggiore fiducia, quantomeno sulle sorti del mercato, che si respira nel mondo.
Azioni Usa: come investire nel 2025
Partiamo, come sempre, dalle evidenze più condivise. Nessuno dei sette esperti sondati da We Wealth (eToro, Carmignac, Investis, Ersel, Consultinvest, State Street Global Advisors, Equita Sim) prevede un ribasso per le azioni statunitensi nel 2025.
L’ipotesi prevalente è che lo slancio sarà moderato, entro il 10%, anche se una quota quasi altrettanto grande prevede che il rialzo sarà oltre tale soglia. In particolare, il settore tecnologico americano, scontando i cali dei tassi in arrivo e il sodalizio fra Trump e il vulcanico fondatore di Tesla, Elon Musk, registra un ottimismo ancora più diffuso. Sulla stessa scia si può inserire un plebiscitario 80% di gestori che ritiene che il Bitcoin continuerà a salire nel 2025 di oltre il 10%, grazie alle promesse di riforme crypto-friendly negli Stati Uniti.
Mercati emergenti: come investire nel 2025
In campo azionario, poi, c'è un consenso generalizzato sul fatto che le azioni e le obbligazioni dei mercati emergenti (in valuta forte) andranno a guadagnare nel 2025: anche in questo caso, dovrebbe aiutare il calo dei tassi Fed atteso l'anno prossimo, anche se all'interno del variopinto club degli “emergenti” potrebbe subire altri contraccolpi dalle politiche protezionistiche promesse da Trump. (leggi la mappa dei rendimenti attesi per scoprire come investire nel 2025)
I rischi da tenere d'occhio sui mercati
Ma allora, cosa potrebbe perdere quota nel 2025? I gestori, da questo punto di vista, non hanno un parere prevalentemente negativo su nessuna area del mercato, ma solo convinzioni meno forti sulle chance di rialzo. I peggio posizionati sono oro e petrolio, entrambi visti in calo entro il 10% da circa un terzo degli intervistati. Il rientro delle crisi geopolitiche promesso dall'amministrazione Trump, pronta a ricondurre l'Ucraina a più miti consigli, al prezzo di controverse concessioni alla Russia di Putin, sembra fare il paio con una minore domanda di beni rifugio – il che è coerente con una visione molto positiva per le azioni. Il petrolio potrebbe seguire un solco narrativo analogo, immaginando che la domanda cinese resti debole a causa delle sfide economiche che il Paese sta attraversando.
Europa in bilico, meglio investire altrove
Ultimo capitolo: il rapporto Usa ed Europa, che vede “sui sedili posteriori” della crescita azionaria proprio i titoli e la moneta unica del Vecchio Continente. Per circa il 28% degli intervistati, anzi, l'indice azionario europeo dovrebbe chiudere l'anno in calo entro il 10% l'anno venturo. (Leggi l'articolo sui titolo più vulnerabili alle tensioni commerciali).
Le prospettive del dollaro americano
E quasi tutti gli intervistati vedono un ulteriore rafforzamento del dollaro sull'euro fra lo 0% e il 10%. Tirando le fila del discorso, il sondaggio We Wealth 2025 mostra una fotografia prevalentemente ottimista del prossimo anno, con più opportunità che paure per i mercati – un invito, in un certo senso, a mobilizzare eventuali liquidità con un occhio di riguardo agli Stati Uniti e maggiori riserve sull'Europa. Alleggerire l'oro (leggi) e le materie prime per mettere in saccoccia obbligazioni emergenti sembra un altro suggerimento implicito che traspare dai risultati del sondaggio. Che, come ogni anno, è fatto per essere messo alla prova dei fatti e interpretato applicando, ça va sans dire, la logica dei propri obiettivi di investimento personali.