La vendita della collezione d’arte di Alain Delon rappresenta uno degli eventi più attesi dal mercato francese di questa prima parte dell’anno. Si stima che le 84 opere offerte in catalogo dalla casa d’aste Bonhams con la neoacquisita Cornette Saint Cyr possano essere aggiudicate complessivamente a circa 5 milioni di euro. Un plusvalore dato dal carisma del suo proprietario che si riflette nella selezione di una raccolta per nulla scontata. L’insieme delle opere in raccolta rappresenta la forte impronta personale dell’attore che ha sempre dichiarato di aver acquistato arte seguendo il proprio istinto e mai per speculazione o in base alle mode del momento. Nella ricerca delle opere è stato affiancato dai grandi esperti d’arte conosciuti nel suo percorso di attore e di vita privata come il banditore parigino Pierre Conette de Saint Cyr e i mercanti Yvonne Tan Bunzl a Londra e Claude Aubry e Alain Lesieutre a Parigi. Investiti in arte gran parte dei cachet incassati per le sue interpretazioni nei film che lo hanno reso celebre tra gli anni ’60 e ’70 tra i quali Rocco e i suoi fratelli, il Gattopardo, L’eclipse, Le Samourai, La Piscine solo per citarne alcuni.
Tra i lotti più importanti in vendita troviamo il dipinto Cheval arabe attaché à un piquet di Eugéne Delacroix, stimato 300.000 – 500.000 euro, la scultura Pantherè grognant et feulant, 1907 circa, di Rembrant Bugatti stimata 250.000 – 300.000 euro e il dipinto Paysage di Albert Gleizes, 1914-1915, stimato 200.000 – 300.000 euro.
Antoine-Louis Bayre, Cheval Turc N°2, antérieur gauche levé (1857-1875)
Molti i disegni di qualità presenti nella collezione acquistati da Delon quando ancora il mercato non valorizzava adeguatamente questo medium. Il primo acquisto risale infatti al 1964 con un lavoro dell’artista barocco napoletano Micco Spadaro (1609/1612 – 1675) a cui poi hanno fatto seguito altri disegni tutti oggi offerti in asta come il lavoro di Domenico Beccafumi con a fronte il santo che regge la croce e al retro il ritratto di donna con una stima di 50.000 – 80.000 euro, il dipinto San Giorgio che uccide il drago di Paolo Caliari detto il Veronese (40.000 – 60.000 euro) e il Cristo in croce di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino acquistato nel 1972 a Londra (20.000 – 30.000 euro).
I disegni, nella visione dell’attore francese, hanno il fascino di rappresentare l’idea primordiale da cui prende vita la successiva opera finita su tela. Quindi hanno sempre avuto un profondo significato artistico per Delon. Come nel caso del doppio disegno di importanza museale Le radeou de la Méduse di Theodoré Gericault con lo studio da cui poi è stato realizzato il dipinto presente nella collezione del Louvre (stima 15.000 – 20.000 euro).
Eugène Delacroix, Cheval arabe attaché à un piquet
Oltre ai disegni, la raccolta presenta diverse sculture raffiguranti cavalli e felini, tra i suoi soggetti preferiti. Da citare i lotti rappresentati dai due piccoli cavalli di Antoine Louis Barye (12.000 – 15.000 euro) e l’opera Amour royales di Georges Lucien Guyot (30.000 – 40.000 euro).
La dismissione di questa collezione ora non è casuale, ma risponde alla precisa volontà dell’attore, oggi ottantasettenne, di cedere le opere ancora in vita. Così come in precedenza, nel 2007, aveva venduto un’altra collezione costituita da quaranta dipinti astratti sempre tramite la casa d’aste parigina Cornette de Saint Cyr e più di recente, nel 2016, ha ceduto le collezioni di vini pregiati, orologi e armi.
Albert Gleizes, Paysage (1914-1915)
In copertina: Antoine-Louis Bayre, Cheval Turc N°2, antérieur gauche levé. Tutte le foto: courtesy Bonhams Cornette de Saint Cyr