L’incanto di esplorare l’intricato mondo dell’orologeria d’autore
Un buon mix di “istituzionali” e indipendenti, come da inossidabile tradizione per l’asta ammiraglia (in realtà sono diverse, le aste ammiraglie) del dipartimento orologi di Phillips a Ginevra. I prossimi 9 e 10 novembre 2024 la nuova sede dell’Hotel President sulle sponde della città lacustre ospiterà The Geneva Watch Auction: XX, un florilegio di 130 lotti tutti da studiare prima di fare la propria offerta (o sognare di farla).
Lo affermano anche Alexandre Ghotbi, responsabile degli orologi per l’Europa continentale e il Medio Oriente, e Tiffany To, responsabile vendite: «La nostra asta di orologi “Ginevra: XX” è una celebrazione dell’orologeria e dell’orologeria in tutta la sua grandezza. Il nostro catalogo è più di una semplice guida: è un invito a esplorare l’intricato mondo dell’orologeria, dove convergono ingegneria di precisione e visione artistica. È un viaggio plasmato dalla competenza e dalla passione dei collezionisti, degli specialisti e degli orologiai che condividono l’amore per questi eccezionali segnatempo. Quest’asta è più di una vendita: è il risultato di innumerevoli ore di dedizione, ricerca e rispetto per la bellezza di ciò che rende un orologio davvero senza tempo».
Patek Philippe, i lotti più ricercati dell’asta di orologi di lusso a Ginevra
Patek Philippe, ref. 2499, oro giallo 18 carati, 1980
Stima: 500.000 – 1.000.000 franchi svizzeri. Tutte le foto sono cortesia di Christie's
Uno dei migliori esemplari della referenza mai presentati in asta. Mai indossato da quando lasciò l’atelier Patek Philippe nel 1980, primo anno di produzione della serie. Corredano l’orologio un’impressionante serie di accessori, tra cui un secondo quadrante, il certificato di origine e i componenti.
Patek Philippe, ref. 1518, oro rosa 18 carati, 1951
Un modello innovativo: introdotto nel 1941, la referenza 1518 è stata il primo orologio da polso con calendario perpetuo prodotto in serie. La Patek ne realizzò solo 281 esemplari (fino al 1954). Raro fra i rari, questo modello che Phillips offre nella sua The Geneva Auction: XX è in oro rosa, mentre la maggior parte è in oro giallo, un piccolo numero.
Patek Philippe, ref. 1518, oro giallo 18 carati, 1945
Questo cronografo storico in oro giallo è in condizioni eccellenti, con anse piene e bordi nitidi, mostrando solo lievi segni di lucidatura. Comunque un aspetto non indifferente per un segnatempo di 80 anni. La lunghezza della firma indica che si tratta di un quadrante precedente al 1948. La base del tachimetro si trova a destra delle ore 12. Infine, l’orologio presenta dischi spagnoli del calendario spagnoli. Una rarità: la maggior parte di questi esemplari li ha francesi o inglesi.
Patek Philippe ref. 5070, oro giallo 18 carati, quadrante marrone, “Saatchi Gallery” 2015
Introdotta nel 1998, la referenza 5070 di Patek Philippe ha segnato la reintroduzione di un cronografo con calendario non perpetuo per la prima volta dopo quasi 40 anni. Avendo interrotto la produzione nel 2009, Patek Philippe realizza cinque esemplari di questo modello in occasione della Watch Art Grand Exhibition alla Saatchi Gallery (Londra) nel 2015.
Un’asta di orologi di lusso a Ginevra: mai senza Rolex
Rolex ref. 6062 in oro giallo 18 carati, 1953 circa
Il Rolex Ref. 6062 è uno dei modelli di orologi da polso più ricercati di tutti i tempi e uno degli orologi da polso Rolex vintage più complicati sul mercato. Gli esempi più rari di questa referenza sono i modelli con indici a piramide, con i cosiddetti numeri “Dagger”, “Lys” o “Drop”. Meno di 10 esemplari hanno fatto la loro comparsa sul mercato. Chicca: questo modello ha il calendario in lingua italiana.
Rolex ref. 6264 in oro giallo 18 carati con quadrante “Paul Newman Lemon”, 1970 circa
I collezionisti considerano quello con quadrante “Paul Newman Lemon” un orologio trofeo. Il presente segnatempo è uno degli esemplari meglio conservati della referenza 6264 con quadrante “Paul Newman Lemon” mai immessi sul mercato. Ciò che rende questo orologio ancora più eccezionale rispetto agli altri è la presenza della garanzia originale, datata 18 febbraio 1974 e timbrata Brunati, un ex rivenditore di Zurigo.
La “crush” per il Crash
Cartier, London Crash, oro giallo 18 carati, 1988
È questo uno dei pochissimi esemplari prodotti che Cartier produsse a Londra a partire dal 1967. Lo si può riscontrare sul fondello interno e sulla fibbia deployante originale Cartier, con marchio e timbro “JC” (Jacques Cartier). Fibbia e il fondello hanno lo stesso numero di serie, 40237. Per aumentare ulteriormente la sua collezionabilità, l’orologio è corredato di un certificato di autenticità Cartier 2024, a conferma della sua produzione nel 1988. Si tratta dunque di una delle ultime produzioni dei laboratori londinesi di Cartier (si sarebbero definitivamente interrotte nel 1991). Un’asta di orologi di lusso che voglia definirsi tale non può prescinderne, soprattutto a Ginevra, piazza regina del mercato.
Gli orologi indipendenti
Akrivia, AK-01, Titanio, 2021
È il marchio dell’enfant prodige Rexhep Rexhepi, che Phillips e Aurel Bacs hanno sempre molto apprezzato. Il suo viaggio nel mondo dell’orologeria è iniziato all’età di 14 anni come apprendista da Patek Philippe, dove ha fatto carriera come orologiaio specializzato in tourbillon. Ha poi affinato le sue capacità da F.P. Journe e BNB prima di fondare il suo atelier, Akrivia, nome ispirato alla parola greca che significa “precisione”. È questo il suo primo orologio da polso, uno dei soli 20 della serie.
F.P. Journe Tourbillon Souverain Vertical, Edizione Boutique, 2022. In oro rosa con quadrante nero. Stima: 250.000 – 500.000
F.P. Journe Serie Ruthenium, serie di cinque orologi, numerati 84 di 99