Il ceo della banca triestina ritiene che «la Svizzera sia tutt’altro che al tramonto», rimanendo «una piazza fondamentale per le banche e la finanza in generale e in particolare per la gestione di patrimoni privati».
Per il momento la banca punta «molto sul Ticino», ma per il futuro si guarda anche a «una possibile presenza negli altri centri elvetici principali di private banking», come Zurigo e «poi eventualmente a Ginevra»
Opportunità per i consulenti: «siamo sempre interessati ad attrarre banker che abbiano le caratteristiche citate e che possano quindi contribuire al rafforzamento delle nostre attività»
Banca Generali ha ottenuto dalla Finma – l’autorità di vigilanza bancaria svizzera la licenza bancaria per operare «come vera e propria banca» nella Confederazione elvetica, per usare le stesse parole dell’amministratore delegato Gian Maria Mossa, intervistato dal Corriere del Ticino. Un passo che per la banca del Leone assume il significato «della realizzazione concreta di un capitolo di rilievo» della propria strategia, che prevede un sempre maggiore radicamento e ampliamento delle attività sul mercato elvetico, senza trascurare il nostro paese. «L’Italia continua per noi ad essere naturalmente il punto di riferimento principale, ma fuori dai confini italiani è proprio la Confederazione elvetica a costituire un approdo di spessore», prosegue Mossa, dato che le attività di Banca Generali sono «basate sul private banking e sul wealth management». Un passo che, alle soglie del 2024 potrebbe sembrare poco “di moda”. Ma il ceo della banca triestina ritiene che «la Svizzera sia tutt’altro che al tramonto», rimanendo «una piazza fondamentale per le banche e la finanza in generale e in particolare per la gestione di patrimoni privati». La realtà luganese di Banca Generali prende il nome di BG Suisse Private Bank, con la presidenza del cda affidata a Veit de Maddalena, Renato Santi come ceo e Alida Carcano come «guida operativa».
Banca Generali in Svizzera: Ticino e oltre
Per il momento la banca punta «molto sul Ticino», ma per il futuro si guarda anche a «una possibile presenza negli altri centri elvetici principali di private banking», come Zurigo e «poi eventualmente a Ginevra». Il presente però è focalizzato sulla piazza ticinese, che «mantiene certamente un suo ruolo di rilievo. Non condividiamo le analisi che indicano un declino del Ticino, al contrario riteniamo che i suoi numeri siano in miglioramento e che sia realmente importante essere qui». La sede di Lugano di Banca Generali conta già «una cinquantina di dipendenti».
L’espansione in Svizzera non è direttamente foriera di crescita esterna. «Per la nostra banca la crescita organica rimane sempre in primo piano», dice Mossa, «ma restiamo aperti ad acquisizioni, sia in Italia sia in Svizzera». Risultano di interesse per la società triestina piccole banche, fiduciarie e family office. Del resto a Lugano la banca italiana ha già rilevato la maggioranza della fiduciaria Valeur, diventata BG Valeur, e non si escludono altre acquisizioni ticinesi a patto che ci siano «sostenibilità, trasparenza, clientela adatta, possibilità di creare valore».
L’importanza fondamentale dei banker
Valore che nel caso di Banca Generali è dato soprattutto dalla figura chiave del private banker, «nel senso che sono particolarmente importanti la sua qualità professionale, la sua reputazione, la sua capacità di essere flessibile nel rapporto con la clientela». L’attenzione costante prestata a questa figura si evince anche dalle parole dell’amministratore delegato che aggiunge: «siamo sempre interessati ad attrarre banker che abbiano le caratteristiche citate e che possano quindi contribuire al rafforzamento delle nostre attività».
BG Suisse Private Bank, Ubs, Credit Suisse
L’espansione della banca italiana nella Confederazione elvetica avviene in un momento delicato per il sistema bancario svizzero, quando si sta completando l’acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs. Commenta Gian Maria Mossa: «Il gruppo che si sta formando sotto la guida del ticinese Sergio Ermotti sarà a mio parere una delle poche realtà globali in grado di competere pienamente con i giganti bancari statunitensi». La nuova Ubs «sarà ancora più forte, in particolare nel private banking e nel wealth management», costituendo «un elemento molto interessante sul versante bancario internazionale». Nel mercato svizzero, è chiaro che «si crea una concentrazione ancora maggiore». In un simile contesto, una realtà come BG Suisse Private Bank «vicina alle famiglie, non solo nelle esigenze più complesse ma anche nelle sfide per la protezione e nei servizi per il risparmio» può aiutare a diversificare il mercato della gestione patrimoniale evoluta, anche grazie al «modello basato sul mix tra innovazione, solidità e professionalità, oltre che di sensibilità per la sostenibilità».