Nvidia non smette di stupire e macinare record. Il titolo del produttore di chip di intelligenza artificiale più dominante al mondo ha superato Alphabet (Google) diventando la terza più grande azienda statunitense al mondo per market cap. Da Inizio anno il rally è già di quasi il 50% che si aggiunge all’exploit di +230% del 2023.
Mercoledì 21 febbraio sono attesi i conti trimestrali di Nvidia con il consensus che indica un aumento dei ricavi trimestrali a 20,378 miliardi di dollari rispetto ai 6,05 miliardi di dollari di un anno fa (stima media di 33 analisti, basata sui dati LSEG).
Secondo Deloitte, il mercato dei chip AI generativa potrebbe superare i 50 miliardi di dollari nel 2024, rispetto a quasi zero nel 2022. Nvidia è stata una grande beneficiaria di questa domanda in forte espansione di chip IA.
Un’euforia su Nvidia e in generale sul segmento dei semicontuttori che ha portato a ricredersi anche Michael Burry. Dagli ultimi files della SEC emerge infatti che l’investitore divenuto famoso per il film “The Big Short” (La Grande Scommessa) nel quarto trimestre 2023 ha abbandonato la scommessa ribassista (opzioni put ribassiste) sull’Etf iShares Semiconductor di BlackRock, che conta in Nvidia come la sua partecipazione più grande con una ponderazione superiore al 10%. La posizione ribassista della sua società Scion Asset Management era emersa nel terzo trimestre del 2023.
Non solo Amazon e Google, raddoppiata l’esposizione azionaria
Dall’ultimo aggiornamento del portafoglio emerge che Burry ha potenziato il suo portafoglio azionario statunitense da 13 a 25 posizioni, il che ha contribuito a più che raddoppiare il suo valore totale (escluse le opzioni) da 44 milioni di dollari a 95 milioni di dollari.
Scion Asset Management negli ultimi mesi del 2023 ha aperto posizioni su colossi tech quali Amazon e Alphabet, così come su altri titoli Usa quali Oracle, Citigroup, CVS, MGM Resorts, Warner Bros Discovery e Toast.
Il fondo ha inoltre aumentato le sue partecipazioni in Alibaba e JD.com, contribuendo a portare i due titani cinesi dell’e-commerce nelle prime due posizioni, per un valore di quasi 6 milioni di dollari ciascuno.
Tra i titoli da cui è invece uscito spicca l’italo-francese Stellantis.
Burry si è così ricreduto rispetto a posizioni scettiche che aveva espresso un anno fa 2023 sul rally dell’azionario e che l’avevano spinto ad aprire posizioni ribassiste anche su indici quali S&P 500 e Nasdaq 100.