Il ritorno del reddito fisso in prima linea nelle scelte di asset allocation contribuisce ad accendere i riflettori sui differenti strumenti per posizionarsi su questa asset class e tra le soluzioni che stanno prendendo sempre più piede ci sono indubbiamente gli Etf obbligazionari. Rispetto all’investimento su singole obbligazioni, gli Etf obbligazionari detengono un paniere di obbligazioni con scadenze, qualità creditizie ed emittenti diversi, riducendo così al minimo l’impatto della performance di ogni singola obbligazione.
Nella nuova guida Etf curata da We Wealth si analizza nel dettaglio il funzionamento degli Etf obbligazionari e come possono essere utilizzati in un’ottica di efficientamento del portafoglio d’investimento.
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Prendere posizione sul reddito fisso
Le obbligazioni vengono definite “reddito fisso” in quanto offrono un importo definito di reddito agli investitori sotto forma di pagamento degli interessi. Questi interessi sono generalmente fissi, da cui il termine reddito fisso, e vendono pagati a scadenze prefissate. Il reddito fisso può arrivare a rappresentare una parte importante del portafoglio d’investimento, soprattutto per coloro che danno priorità alla conservazione del capitale e alla ricezione di flussi fissi di reddito attraverso il pagamento regolare degli interessi.
Per prendere posizione su questa asset class una strada è quella dell’investimento in singole obbligazioni, costruendo una propria allocazione nel reddito fisso; gli Etf obbligazionari vanno invece nella direzione di posizionarsi sulla medesima asset class prediligendo un’esposizione diversificata.
Come orientarsi nella scelta
Tra le peculiarità degli Etf obbligazionari c’è il fatto che offrono la possibilità di prendere un’esposizione mirata a un determinato segmento del reddito fisso. Anche investitori istituzionali quali fondi pensione e gestori attivi li utilizzano proprio per adattare i portafogli alle mutevoli condizioni di mercato, gestire la liquidità e ridurre i costi di transazione. La diversificazione può essere anche a livello geografico e tra diversi emittenti: si passa quindi dal monitoraggio di ampi segmenti del mercato obbligazionario a esposizioni più mirate (per regione, rischio di credito o scadenza), fino all’offerta di strategie avanzate che incorporano una gestione attiva.
Non va dimenticato che con gli Etf obbligazionari, a differenza dell’investimento diretto in singoli bond, in una singola operazione si ottiene una diversificazione immediata sui molteplici titoli che vanno a comporre l’indice sottostante. Inoltre, i titoli del paniere sottostante vengono periodicamente aggiornati, mantenendo la duration del fondo all’interno di un range predefinito. “Noi consulenti cerchiamo di educare i nostri clienti e uno dei cardini della pianificazione finanziaria è la diversificazione di portafoglio, ossia la possibilità e il vantaggio di non concentrare i propri risparmi su un solo emittente. I benefici della diversificazione sono, infatti, la riduzione del rischio di concentrazione, ma anche l’esposizione diretta ad altre forme di investimento”, rimarca Fabrizio Azzaro, partner di Monium Scf.
Oltre a presentare minori costi rispetto ai fondi obbligazionari classici, gli Etf prevedono la negoziazione in tempo reale così come un titolo azionario quotato. In aggiunta, sottolinea Azzaro, nella gran parte degli Etf passivi non c’è rischio gestorio, ossia il rischio che il gestore del fondo, con le sue scelte, distrugga valore anziché crearne. “Questo ovviamente nel presupposto, largamente condiviso ormai, che la stragrande maggioranza dei fondi non riesce a battere il benchmark. Rispetto ai singoli titoli obbligazionari, gli Etf hanno il vantaggio di ridurre il rischio emittente, in quanto sono strumenti gestiti a monte e quindi per loro natura diversificati su un numero molto elevato di emittenti”.
Rispetto ai singoli titoli hanno due peculiarità: non consentono compensazioni di plusvalenze con minusvalenze pregresse e non hanno scadenza. “Gli Etf fixed income, come tutti gli strumenti finanziari, hanno vantaggi e svantaggi ed è giusto utilizzarli quando lo si ritenga necessario – aggiunge il partner di Monium Scf – . Ad esempio, noi li utilizziamo per la esposizione al debito dei paesi emergenti e ai bond high yield per i vantaggi sopra elencati di diversificazione e basso costo”.
Molteplici utilizzi
Gli Etf obbligazionari possono fare da sponda a molteplici scopi in un portafoglio di investimenti. Per gli investitori cauti possono garantire un flusso di reddito stabile e la conservazione del capitale investendo in obbligazioni governative di alta qualità. Per chi è meno avverso al rischio e cerca una maggiore remunerazione, gli Etf sui bond emergenti o sulle obbligazioni societarie high yield consentono il posizionamento per ottenere rendimenti potenzialmente più elevati. Inoltre, gli investitori possono anche utilizzare gli Etf obbligazionari come strumento per proteggersi dall’inflazione o dalle fluttuazioni dei tassi di interesse.
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