L’investimento in megatrend è legato alla consapevolezza che il mondo sta vivendo una fase di cambiamento epocale: l’inasprirsi delle tensioni geopolitiche, le conseguenze del cambiamento climatico e la deglobalizzazione stanno cambiando le abitudini e i consumi della società. Per cavalcare l’onda di questi cambiamenti ed evitare di rimanerne travolti è oggi cruciale guardare con un orizzonte globale ai grandi trend di lungo periodo, individuando nelle disruption e nell’innovazione interessanti opportunità di investimento. Ne abbiamo parlato con Alberto Tocchio, Head of European Equity and Thematics di Kairos Partners SGR.
A cosa occorre prestare attenzione quando si investe in megatrend?
“Innanzitutto occorre adottare un’ottica di lungo periodo, dal momento che un megatrend non è una semplice tendenza di mercato ma una fenomeno capace di produrre cambiamenti a livello globale e i cui effetti tendono a prodursi su diverse generazioni. Siamo inoltre convinti che per cogliere al meglio le opportunità offerte dai megatrend sia necessario adottare un approccio attivo basato su forti convinzioni e su un’analisi approfondita sia a livello aziendale che macroeconomico. In questo modo è possibile individuare società altamente innovative e ad alto contenuto tecnologico, con il potenziale per diventare leader nei rispettivi settori. A ciò occorre aggiungere un ulteriore focus sulla concentrazione del mercato, che può rappresentare sia una potenziale minaccia che un’opportunità per la rotazione del portafoglio inoltre. Ciò permette una maggiore diversificazione e una riduzione del rischio di volatilità”.
Quali sono secondo i megatrend di maggiore interesse al momento?
“Crediamo che siano quattro i megatrend che più di tutti plasmeranno il prossimo futuro. Il primo megatrend è quello dell’Intelligenza Artificiale (IA). L’IA sta rivoluzionando molteplici settori, dalla medicina alla logistica. Sebbene non sia di per sé un tema nuovo per i mercati, a monopolizzare l’attenzione è la crescita esponenziale delle sue applicazioni nel quotidiano delle persone e delle aziende. Si può dire che l’AI è oggi il trait d’union di tutto ciò che abbraccia la tecnologia ed è per questo che guardiamo a questo megatrend in maniera trasversale. Il secondo megatrend è quello che abbiamo definito “Food Scarcity Inflation”. La scarsità alimentare è un problema globale che richiede soluzioni urgenti. Con un deficit di offerta stimato al 60%, l’agricoltura sostenibile, l’efficientamento della produzione alimentare e della distribuzione di cibo non rappresentano semplicemente dei desiderata per una società più equa, ma anche importanti opportunità d’investimento. Il terzo megatrend è quello della Energy Security: la sicurezza e l’indipendenza energetica sono tornati ad essere temi cruciali a livello globale e soprattutto per l’Europa. Le opportunità di questo megatrend risiedono nelle aziende che ricercano e sviluppano fonti energetiche rinnovabili e tecnologie per l’efficienza energetica. Qui il ritorno non è solamente finanziario ma anche a livello di posizionamento strategico, soprattutto in caso di escalation delle tensioni geopolitiche. Infine, il quarto e ultimo megatrend è quello della Next Generation ovvero i cambiamenti sociali e demografici che stanno trasformando la società. Millennials e GenZ sono caratterizzati da esigenze, abitudini e stili di vita diversi, che si traducono nella domanda di beni e servizi innovativi nel campo delle relazioni sociali, della formazione scolastica e dell’inserimento nel mondo del lavoro”.
Avete recentemente lanciato un fondo dedicato ai megatrend. Che cosa caratterizza l’approccio di Kairos ai megatrend?
“L’universo investibile del nostro Kairos International Sicav – Innovation Trends è globale, con un focus sull’80% di titoli azionari internazionali che riflettono le tendenze economiche e sociali di lungo periodo, come le tecnologie disruptive e i cambiamenti demografici e climatici. La restante parte del portafoglio può essere investita nei mercati emergenti o in titoli di debito di qualità emessi da stati dell’OCSE, garantendo una diversificazione geografica e settoriale. Il portafoglio è gestito con uno stile attivo, combinando un‘analisi bottom-up e top-down tematica/settoriale per identificare le società con una crescita dirompente e una proiezione globale. Per quanto concerne il processo di investimento, esso si basa sull’integrazione di analisi fondamentale e quantitativa, con un orizzonte temporale a medio-lungo termine. Il portafoglio è costruito con criteri rigorosi, includendo solo titoli azionari quotati emessi da società internazionali con valutazioni ragionevoli e sostenibile esposizione debitoria. Con una concentrazione degli investimenti limitata al 5% su un singolo titolo e circa 90 titoli nel portafoglio, il Comparto mira a generare rendimenti superiori al benchmark di riferimento, l’MSCI World All Countries Net TR USD, offrendo al contempo agli investitori un valido strumento di diversificazione e di ottimizzazione dell’asset allocation azionaria”.
Tra i titoli da voi individuati ce n’è uno che può riassumere le caratteristiche finora indicate?
Sicuramente uno dei titoli più interessanti e sul quale abbiamo delle forti convinzioni è Uber. L’obiettivo dell’azienda di San Francisco è quello di connettere persone e cose in modo conveniente ed efficiente grazie ad una piattaforma dedicata. Siamo convinti che il loro modello di business abbia un profilo longevo, capace di razionalizzare l’offerta sul mercato e crediamo che possa diventare un punto di riferimento per tutto quello che riguarda i segmenti mobility e delivery.
Articolo tratto dal magazine di Aprile 2024