Secondo le stime di PwC, nello scenario migliore gli AuM globali potrebbero toccare quota 147,4 mila miliardi di dollari con una crescita annua del 5,6%
“Le società di asset e wealth management possono canalizzare il capitale e indirizzare le opportunità di investimento per far uscire le economie dalla recessione. È importante comprendere il potere che l’industria ha nell’influenzare il futuro” ha evidenziato Olwyn Alexander, Global Asset & Wealth Management Leader di PwC
Stando alla ricerca della società di consulenza, rendere le questioni esg parte integrante delle strategie di investimento sarà una delle sfide alle quali i player dell’industria dovranno rispondere per restare competitivi nell’era post-pandemia e fare la differenza nei prossimi anni
In questo contesto, secondo PwC, l’industria dell’asset e wealth management può rappresentare un potente motore di ripresa e una forza positiva. “Le società di asset e wealth management possono canalizzare il capitale e indirizzare le opportunità di investimento per far uscire le economie dalla recessione. È importante comprendere il potere che l’industria ha nell’influenzare il futuro” ha evidenziato Olwyn Alexander, Global Asset & Wealth Management Leader di PwC.
Diverse, a detta del report, le sfide alle quali i player dell’industria dovranno rispondere per restare competitivi nell’era post-pandemia e fare la differenza nei prossimi anni. Tra queste, rendere le questioni esg parte integrante delle strategie di investimento. “Un numero crescente di investitori si aspetta che le società di asset e wealth management integrino le questioni ambientali, sociali e di governance (esg) nelle loro strategie di investimento” spiega PwC.
Stando alla ricerca, nei mercati europei, gli asset esg rappresenteranno tra il 41% e il 57% del totale degli asset dei fondi comuni di investimento entro il 2025. Non solo, ma oltre il 75% degli investitori istituzionali europei intervistati nel 2020 dalla società di consulenza ha dichiarato che prevede di interrompere l’acquisto di prodotti europei non-esg nei prossimi due anni. Tuttavia, solo il 14% degli asset manager europei intende interrompere il lancio di fondi non-esg nel prossimo futuro.
Ma abbracciare l’esg non significa sacrificare i rendimenti. L’analisi di PwC mostra infatti che i fondi esg hanno sovraperformato cumulativamente le loro controparti tradizionali del 9% dal 2010 al 2019. Tirando le somme, quello esg dovrà dunque diventare un tema prioritario per quei player che non vogliono rimanere indietro e perdere un’importante opportunità.