“La mia bisnonna ha iniziato la collezione d’arte, poiché era molto appassionata di artisti ed era dotata di un occhio molto attento. Mio nonno, molto creativo e curioso, ha condiviso con noi questa passione e l’amore per la scoperta e la curiosità”. Sono queste le parole scelte da Juliette Poupard per iniziare il racconto della collezione passata di generazione in generazione e arrivata oggi all’impresa di famiglia. Jiuliette è la nipote di Philippe Cassegrain, fondatore di Longchamp e figlia di Sophie Delafontaine, direttrice creativa del marchio.
Il legame fra Longchamp e l’arte
“Ora le collezioni appartengono tutte a Longchamp. Mia madre, Sophie Delafontaine, e mio zio, Jean Cassegrain, sono molto appassionati d’arte e sono loro a scegliere e approvare l’acquisto di ogni opera”, aggiunge Juliette Poupard a evidenziare il forte legame della sua famiglia con l’arte e con l’imprenditorialità. Arte e design fanno infatti da sfondo a una attività imprenditoriale giunta oggi alla terza generazione ma che nasce da una piccola realtà familiare e artigianale nel lontano 1948 con la pelletteria alla Madeleine quando gli Champs-Elysées ancora quasi non esistevano.
Nel 1971 Philippe Cassegrain crea la sua prima borsa da donna e poi nel 1988 apre il primo flagship store al 390 di rue St Honoré, nel cuore di Parigi, capitale della moda. La consacrazione della casa arriva agli inizi degli anni ’90 con la creazione della linea Le Pliage in grado di unire la “leggerezza di una piuma alla solidità di una borsa” che diventerà in breve tempo iconica. Con il nuovo millennio il marchio si consolida come maison di moda con 300 boutique di proprietà nelle principali città internazionali, tra le quali sono presenti anche Roma e Milano.
In Italia, a Roma
Ed è proprio a Roma che lo scorso 17 ottobre 2024 Longchamp ha festeggiato la riapertura della sua boutique situata in Piazza di Spagna con un evento esclusivo che ha attirato personalità di spicco del mondo della moda, dell’arte e del cinema. In linea con il costante impegno della maison nei confronti dell’arte contemporanea, la boutique ha ospitato una mostra intitolata Scripto Sensu, con una selezione di opere dell’artista francese Oscar Malessène, il cui lavoro gioca spesso con i titoli dei film. Tra i pezzi esposti, una nuova creazione commissionata per l’occasione, To Love with Rome (La Grande Bellezza), che celebra la sinergia tra Longchamp e la capitale italiana.
Anche a Milano si ritrova lo stesso spirito creativo e culturale nello spazio di via della Spiga che ospita opere d’arte degli artisti Anya Molyviatis, Piero Dorazio e Victor Vasarely in dialogo con gli oggetti creati tra dai designer contemporanei Pierre Paulin e di Guillaume Delvigne, Isamo Noguchi, Ito Morabito. In occasione della Milano Design Week 2024 dello scorso aprile lo spazio milanese ha ospitato l’esposizione di studio hogl borowski, duo di designer viennesi formato da Stefanie Hogl e Matthias Boroski.
E così arte, design e artigianato si mescolano anche nelle realizzazioni della casa. Il risultato sono le collaborazioni con i creativi come Serge Mendjisky, Jean-Luc Moerman, Tracey Emin, Thomas Heatherwick, Jeremy Scott e la realizzazione di prodotti di successo amati anche dai collezionisti d’arte.
Curiosità creativa
“La curiosità creativa è un’espressione che ci definisce bene”, riprende Juliette Poupard. “L’arte è una fonte d’ispirazione, ma è anche e soprattutto incontri, scambi che fanno progredire il nostro savoir-faire e la nostra visione della moda. Ci piace integrare l’arte nelle nostre collezioni e nei nostri negozi per mettere in luce questi artisti, sostenerli nel loro percorso e farli conoscere al maggior numero di persone possibile. Sostenere artisti, giovani designer e la creazione fa parte della nostra missione aziendale”, aggiunge Juliette Poupard.
E entrando più nel dettaglio delle collezioni scopriamo da Poupard che “le collezioni rappresentano un mix di artisti internazionali probabilmente più orientati verso lo stile contemporaneo. Può trattarsi di pittura, mobili e decorazioni artistiche. Possono essere artisti locali emergenti o artisti internazionali già affermati ma comunque artisti contemporanei dagli anni ’50 a oggi. La maggior parte delle opere sono di artiste donne e internazionali. Tutti i continenti sono rappresentati.
Apertura alle culture di tutto il mondo
La collezione è molto aperta alle culture di tutto il mondo”. Le opere in raccolta sono prevalentemente dipinti e sculture ma è presente anche il design. “Il design è fondamentale nel concetto delle nostre boutique: ciascuna ha i propri pezzi d’arte, quadri, divani, sedie, tavoli, lampade, scaffali…” aggiunge Juliette Poupard che precisa “ogni boutique è pensata come un salotto di un appartamento parigino. L’idea di fondo è permettere ai nostri clienti di scoprire artisti: un artista australiano in una boutique giapponese, un giapponese nella nostra boutique di Vienna in Austria…”.
Qual è la relazione tangibile tra arte e le creazioni del marchio? “Penso che Sophie, la nostra direttrice creativa, trovi ispirazione in molti modi diversi, ma l’arte è uno dei principali. Le piace osservare il savoir-faire dietro l’opera, capire come pensa l’artista, il suo processo creativo. Come azienda indipendente, abbiamo molta libertà, e questo è un punto in comune con gli artisti. L’intuizione, l’audacia, l’energia sono spesso legami che ci uniscono agli artisti. Le collezioni si evolvono basandosi su un savoir-faire molto preciso, proprio come un artista che fa evolvere il suo lavoro con la maturità. Lo stesso discorso si applica alla collezione di design”, conclude Juliette Poupard.
Articolo originariamente apparso sul We Wealth Magazine n. 74; abbonamenti qui.