Sono numerose le novità che interessano l’ambito fiscale per il 2024
Quali sono le novità che riguardano l’ambito fiscale e previdenziale del prossimo anno?
A volerne elencare rapidamente alcune si potrebbe dire:
- riduzione dei contributi e taglio del cuneo fiscale
- favorire le assunzioni: per under 36 e donne, prevedendo la proroga degli incentivi per il datore di lavoro che assume a tempo indeterminato
- premi produttività: al fine di ridurre il cuneo fiscale sulle buste paga dei lavoratori, si prevede l’introduzione di un taglio sulla tassazione che incide sui premi percepiti dal lavoratore con un abbassamento dell’aliquota sui premi di produttività
- estensione delle misure agevolative previste per i lavoratori con figli a carico anche per i lavoratori senza figli, prevedendo una soglia di esenzione fiscale per tutti fino a mille euro; fino a duemila euro per lavoratori con figli.
Ci sono anche dei passi indietro, tra questi:
- sulla detassazione delle tredicesime, in quanto salta la proposta che prevedeva un taglio dell’Irpef con aliquota al 15%, che invece allo stato attuale, a seconda del reddito varia dal 23% al 43%
- sul prelievo forzoso dai conti correnti inizialemente caldeggiata per favorire i pignoramenti “automatici” del fisco.
Tuttavia sono diverse le modifhce, alcune definitive, altre ancora incerte, che riguardano l’ambito fiscale (e non solo) per il 2024.
Di seguito le principali.
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Riduzione della pressione fiscale
Per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, relativamente ai rapporti di lavoro dipendente è riconosciuto un esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore pari a 6 punti percentuali. Detta misura opera a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima.
Investimenti e Zes Unica
Per l’anno 2024, alle imprese che effettuano l’acquisizione dei beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise è concesso un contributo sotto forma di credito d’imposta. Sono agevolabili gli investimenti relativi all’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio, nonché all’acquisto di terreni e all’acquisizione, alla realizzazione ovvero all’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti. Il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato.
Non sono agevolabili i progetti di investimento di importo inferiore a 200.000 euro. Se i beni oggetto dell’agevolazione non entrano in funzione entro il secondo periodo d’imposta successivo a quello della loro acquisizione o ultimazione, il credito d’imposta è rideterminato escludendo dagli investimenti agevolati il costo dei beni non entrati in funzione.
Riforma Irpef
Come confermato dalla Nadef, parte dei fondi a disposizione per la riforma fiscale sono destinati ad avviare e concretizzare la riforma dell’Irpef.
Il governo ha confermato l’intenzione di ridurre il numero degli scaglioni, che passeranno da 4 a 3 nel prossimo anno, favorendo alcune fasce di reddito. L’obiettivo più ampio e di lungo termine è quello di giungere ad una flat tax per ogni fascia di reddito.
A tal riguardo si ipotizza un innalzamento del primo scaglione reddituale, con aliquota al 23%, fino alla soglia di 28.000, ampliando il numero di beneficiari della percentuale di imposta più bassa.
In questo senso dall’attuale struttura, composta di 4 scaglioni (fino a 15.000 euro 23%; fino a 28.000 euro 25%; fino a 50.000 euro: 35%; oltre 50.000 euro 43%) si passerebbe ad un’articolazione dell’Irpef a tre scaglioni:
- da 0 a 28.000 euro: 23%;
- da 28.0001 a 50.000 euro: 35%;
- oltre 50.000 euro: 43%.
In buona sostanza, la riforma permetterebbe alle fasce reddituali che non superano i 28 mila euro di beneficiare di un’aliquota più vantaggiosa.
Cedolare secca: passa al 26 per cento?
La cedolare secca è un regime agevolativo che applica un’aliquota flat nei confronti dei soggetti che svolgono attività di locazione di immobili non in forma imprenditoriale, entro le 4 unità di appartamenti.
La bozza di legge di bilancio per il 2024 aumenterebbe di 5 punti percentuali l’aliquota per le locazioni relative agli affitti brevi, dunque per i contratti di locazione ad uso abitativo non superiori a 30 giorni stipulati da persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività di impresa.
Occorre sottolineare che la locazione breve, cui verrà applicata la cedolare secca al 26%, è compatibile con la fornitura di alcuni servizi accessori per gli ospiti, quali pulizia degli ambienti e fornitura della biancheria.
Rivalutazione pensioni
Si procederà alla rivalutazione delle pensioni tra 4 e 5 volte il minimo (quest’ultimo pari a 563,74 euro) l’indicizzazione sale dall’85 al 90%, mentre viene tagliata di 10 punti dal 32 al 22% per quella sopra 10 volte il minimo (le pensioni più alte). Previsto l’adeguamento pieno all’inflazione per le pensioni fino a 4 volte il minimo. Le donne possono uscire con la nuova Ape allargata con 35 anni di contributi e 61 anni d’età che scendono a 60 con 1 figlio e 59 con più figli.
Il governo intende facilitare il pensionamento per coloro che si trovano nel regime contributivo. A tal riguardo è stato rimosso il vincolo che subordinava la possibilità di andare in pensione solo se l’importo della pensione risultava inferiore a 1,5 l’assegno della pensione sociale.
Il governo si impegna anche sul fronte della rivalutazione delle pensioni per contrastare l’erosione di potere d’acquisto dovuto all’inflazione. A tal riguardo, ci sarà una rivalutazione del per le pensioni fino a quattro volte e cinque volte con indicizzazione al 90%.
Polizza per le imprese entro per la copertura dai catastrofali
Per il 2024 le imprese dovranno obbligatoriamente stipulare polizze contro i danno catastrofali, in caso di mancata osservanza si prevede una multa fino a un miliore di euro.
Detassazione sui premi di risultato al 5%
Per i premi e le somme erogati nell’anno 2024, l’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività è ridotta al 5%. Lo prevede la bozza della Manovra nella parte relativa alla detassazione dei premi di risultato.