L’S&P500 è composto da 158 industrie e permette un dettaglio più elevato. Tra i best performer figurano tecnologia, oro e home entertainment. Tra i peggiori, tutto ciò più colpito dal covid e dal lockdown: linee aeree, hotel, grande distribuzione non alimentare, petrolio.
La performance dei principali settori dell’EuroStoxx è al contrario abbastanza deprimente, ed evidenzia un’area geografica che ha poche spinte di crescita anche in assenza di un evento negativo come il covid. Se si escludono la tecnologia e in misura minore chimici e utilities, tutti gli altri settori hanno da inizio anno saldo negativo.
Nei prossimi mesi bisognerà guardare a tre fattori. Uno, la liquidità. È elevata e resterà elevata (vedere alla voce Fed). Questa variabile rimane molto positiva per i rischi asset. Due, la crescita. I mesi estivi indicano un sensibile miglioramento rispetto ai mesi primaverili, ma per diverse attività economiche si è lontani dai livelli pre-crisi. Questa variabile rimane negativa, sebbene con un’intensità inferiore ai mesi scorsi. Tre, il vaccino. È questo l’unico fattore che può riportare in tempi brevi alle attività di consumo e comportamenti pre-covid. Questa variabile finora ha impattato positivamente sugli indici azionari.
Gli indici sono su livelli elevati, perché due variabili su tre sono positive. Il possibile arrivo di un vaccino sul mercato attenua l’impatto negativo della decrescita economica, ma la liquidità è tanta e facilita molti contesti. È altresì spiegabile un andamento anche sensibilmente diverso tra settori e industrie, perché in alcuni casi (tecnologia) il covid ha accelerato alcuni processi (5G, telemedicina, virtualizzazione e digitalizzazione) in altri ha messo a rischio la sopravvivenza stessa delle attività (crociere, linee aeree, centri commerciali).
Gli esperti di Marzotto evidenziano che il profilo di rischio da adottare è legato alle aspettative sul vaccino. Permangono tuttavia settori e industrie che, a prescindere dal vaccino, presentano un profilo rischio – rendimento interessante. Quali sono? Il settore sanitario, le utilities, la mobilità semi-regolamentata, consumer staples. Al contrario all’interno degli indici ci sono delle divergenze che forse avevamo visto con una simile intensità solo nella bolla tech del 2000. Allora nondimeno le cose erano diverse: la “old economy” non era così old, il tech era una promessa. Attualmente è quasi impossibile ipotizzare un mercato come fu nel 2000 tra marzo e settembre (crollo del tech e rimbalzo dei settori tradizionali). Ma è possibile ipotizzare un maggiore equilibrio.