Le piccole e medie italiane presentano da sempre un grado di sottoassicurazione sia per quanto riguarda le coperture danni sia per quelle vita e welfare
Le principali motivazioni di questa mancata assicurazione sono per il 56% la percezione di premi elevati rispetto al danno atteso e per il 38% l’assenza di informazioni sui prodotti assicurativi
Tra i vari temi, le società dovrebbero anche assumere un ruolo fondamentale sensibilizzando i propri dipendenti sul tema previdenziale
Le piccole e medie italiane presentano da sempre un grado di sottoassicurazione sia per quanto riguarda le coperture danni sia per quelle vita e welfare. Una situazione preoccupante, che emerge in tutta la sua interezza da un’indagine condotta nel 2022 dalla Banca d’Italia sulle imprese industriali e dei servizi, secondo la quale oltre il 14% delle Pmi del campione esaminato sceglie di non assicurarsi anche quando uno specifico rischio è considerato rilevante per l’attività imprenditoriale. Le principali motivazioni di questa mancata assicurazione sono per il 56% la percezione di premi elevati rispetto al danno atteso e per il 38% l’assenza di informazioni sui prodotti assicurativi. Il 4%, invece, non ha fiducia nelle compagnie di assicurazioni, mentre solo il 2% segnala di non essere in grado di sostenere il costo del premio.
Manca la tutela verso il personale
Eppure sono le stesse aziende ad avvertire in maniera netta che una delle maggiori esposizioni al rischio è rappresentata dalla mancata tutela del personale. Paradossalmente, però, proprio questa è la categoria che presenta la maggiore scopertura assicurativa. Insomma: un bisogno molto sentito che poi non viene soddisfatto. Nelle strutture aziendali che non hanno la figura del risk manager è proprio l’intermediario ad assumere il ruolo di consulente e a guidare le aziende nel controllo dei rischi ottimizzando i costi.
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Ecco i rischi che corre un imprenditore
Ma quali sono i rischi verso cui le aziende dovrebbero prendere adeguate contromisure anche con l’uso di una polizza assicurativa? Il primo è quello di dare un futuro alla propria impresa e per farlo è necessario avere un’immagine aziendale forte grazie anche a un miglioramento della fiducia dei propri dipendenti e collaboratori. Un altro tema fondamentale è la tutela della propria impresa e del capitale sociale in caso di prematura scomparsa dei propri soci o dei manager. E poi è importante fidelizzare le persone della propria Impresa – il capitale umano – attraverso l’attivazione di coperture assicurative aziendali per offrire serenità ai dipendenti e alle loro famiglie. L’imprenditore, inoltre, è tenuto ottemperare agli obblighi da Ccnl e/o contratti integrativi aziendali come per esempio per i quadri che lavorano nei settori metalmeccanico e grafico, per i quali i contratti di lavoro prevedono una copertura assicurativa in caso di morte o invalidità permanente.
Perché diventa centrale stipulare una polizza vita
Per tutti questi motivi è centrale per l’impresa stipulare un’assicurazione sulla vita e/o sulla disabilità per i propri dipendenti, garantendo ai superstiti una base importante per dare loro maggiori sicurezze economiche, significa offrire un benefit di grande valore, ad alto contenuto di fidelizzazione e a basso costo. E non bisogna dimenticare la necessità che le Pmi hanno di assicurare i propri talenti e le professionalità specifiche difficilmente reperibili sul mercato, per garantire la business continuity.
Pensare al futuro previdenziale proprio e dei dipendenti
Proprio per garantire la continuità aziendale, le società dovrebbero assumere un ruolo fondamentale sensibilizzando i propri dipendenti sul tema previdenziale. Il continuo allungamento dell’età pensionabile e il gap sempre più ampio tra lo stipendio e la pensione garantita dallo Stato a cui si avrà diritto, una volta raggiunta la quiescenza, rendono sempre più pressante la necessità di accedere a strumenti di previdenza integrativa. Beneficiando dei vantaggi fiscali e contributivi previsti dalle norme vigenti, le soluzioni assicurative consentono di alleggerire il peso degli accantonamenti a carico delle imprese per il proprio personale, trasformandoli in investimenti con rendimenti certi che si consolidano nel tempo.
Una riserva finanziaria sempre disponibile
Ciò consente anche di avere sempre disponibile una riserva finanziaria, che permette all’azienda di liquidare le somme dovute ai collaboratori come indennità di fine rapporto e fine mandato. Per questo sono necessarie soluzioni assicurative e finanziarie studiate su misura. Uno dei motivi di preoccupazione dell’imprenditore potrebbe inoltre essere riconducibile alla eventualità che, in momenti di mercato critici e di crisi, i flussi di liquidità vengano a mancare. La costituzione di una riserva, sempre disponibile, dalla quale attingere anche per assolvere gli impegni assunti nei confronti dei propri dipendenti e collaboratori, gli riconsegnerebbe la serenità. Diventa quindi fondamentale, da parte dell’azienda, conoscere gli strumenti previdenziali e le relative agevolazioni connesse ai fondi pensioni aperti per sensibilizzare gli stessi dipendenti e sfruttare le agevolazioni previste per la previdenza integrativa.
Perché realizzare un piano di welfare aziendale
Un programma d’assistenza sanitaria integrativa tutela la salute del dipendente e dei suoi famigliari e integra le prestazioni offerte dal servizio sanitario nazionale o dalle casse collettive contrattuali, garantendo così una maggiore serenità nell’affrontare la malattia. Tutto ciò rientra nell’ambito del cosiddetto “welfare” che oltre a rafforzare la fidelizzazione del proprio personale, tutelare maggiormente l’attività imprenditoriale e migliorare le relazioni industriali, gode oggi di ulteriori benefici fiscali e contributivi, che lo rendono uno strumento quasi indispensabile nella pianificazione della gestione aziendale.