Ci sono aziende familiari – in verità la maggior parte – che finiscono nell’orbita di big corp capaci di inglobarle senza snaturarle, ma anzi valorizzando un potenziale che altrimenti rimarrebbe inespresso. È il caso dei Provenzali, marchio italiano della cosmetica naturale che affonda le sue radici nel 1965 a Savona, quando era un laboratorio in cui Domenico Gianasso aveva iniziato, nel pieno del boom economico, a trasformare olio di oliva, cocco e palma in sapone. Una produzione per cui il territorio in cui insiste è vitale: la stessa parola “savon” in francese deriva dal nome della città ligure dove nel XV secolo si sviluppò un fiorente artigianato a partire dalla scoperta della moglie di un pescatore che, per incidente, diede vita al sapone, dalla reazione chimica tra olio di oliva e cenere.
La famiglia Gianasso portò la sua azienda a crescere rapidamente tanto che ne dovette trasferire la sede di Genova verso la fine degli anni ’70.
L’ingresso di nuovi soci a ridosso del 2000
Lo sviluppo è stato poi esponenziale tanto da richiedere nel 1998 l’ingresso di nuovi soci. Quell’anno è lo stesso in cui l’azienda si trasforma da unità produttiva votata esclusivamente alla produzione conto terzi per erboristerie e farmacie locali a brand dotato di una propria identità: I Provenzali. Ma non bastava ancora. Nel 2017 Gianasso srl è entrata a far parte di Mirato Group, un’eccellenza italiana della cosmetica cresciuta tramite un’attenta politica di M&A che l’ha portata a detenere un portafoglio di 17 brand, tra cui gli storici Malizia, Splend’Or e Intesa fino a Geomar e Clinians, Breeze, Benefit, Nidra e Glicemille e a fatturare 240 milioni di euro nel 2022, in aumento del 12% sul 2021. Una crescita che è proseguita a ritmo anche superiore nella prima parte del 2023. Dalle 29 linee di produzione all’avanguardia di Mirato escono oltre 150 milioni di pezzi all’anno, e solo negli ultimi 12 mesi 247 nuovi prodotti industrializzati e la proposta di 1000 nuove formule.
I segnali di modernità di Gianasso non si fermano alla questione della cessione di partecipazioni.
Filosofia ecologista ante-litteram
I Provenzali fin dalle origini sono stati alimentati da una filosofia ecologista ante litteram: tanto che l’azienda aveva conseguito già nel 2007 la Certificazione di Qualità ISO 9001 e nel 2010 consolidato questo risultato con la Certificazione Ambientale ISO 14001 e ancora, nel 2016, con la Certificazione ISO 22716 relativa alle Buone Pratiche di Fabbricazione.
E i cosmetici della natura vengono alla luce in uno stabilimento di 7000 mq con 2000 mq di aree esterne, a Campomorone, nel genovese: oltre 150 prodotti con linee di produzione alimentate in gran parte da fonti energetiche rinnovabili grazie ad un impianto fotovoltaico. Con una mission: quella di creare il miglior cosmetico sostenibile al minor prezzo possibile. Le formulazioni vanno dalla cura corpo, con creme e burri nutrienti, bagno schiuma e prodotti per i capelli, fino alla cura viso e labbra.
Il “cuore” dell’azienda resta il reparto di produzione dei saponi solidi, dove le metodologie di lavorazione sono state mantenute immutate rispettando le ricette originali dell’Antico Saponificio Gianasso. Oli vegetali, detergenti delicati ed emulsioni sono prodotti nel reparto liquidi, grazie all’utilizzo di mescolatori, fusori e linee di riempimento con tecnologie a risparmio energetico.
Un asset strategico per Mirato
Al momento dell’acquisizione i Provenzali avevano un ricavo lordo di 20 milioni di euro all’anno e una cinquantina di dipendenti. Ma è un asset strategico per Mirato che attraverso questo deal ha riportato a Novara alcune produzioni chiave e ha virato decisamente sugli ingredienti naturali e sostenibili, caratterizzati da formule con materie prime a basso impatto ambientale. Questo impegno si estende alla promozione dell’educazione a pratiche sostenibili in tutta la filiera, con l’obiettivo di avanzare verso un’economia circolare.
“Il Gruppo Gianasso, nato negli Anni Sessanta – così Ravanelli – è stato il primo a esplorare questo settore, una ventina di anni fa. Ora è leader del mercato nella grande distribuzione e ne controlla un terzo. Il nostro settore commerciale, più forte e articolato, sta funzionando da potenziatore di quello di Gianasso mentre lo stabilimento di Genova serve alla nostra azienda per la produzione dei saponi Nidra, che ora arrivano dalla Turchia, e dell’olio per il corpo Geomar, creazioni di grande tradizione per la società ligure. Con queste nuove produzioni prevediamo di potenziare l’organico della fabbrica nel prossimo futuro: non compriamo per smontare e ridurre ma anzi per far crescere”.
Una business unit dedicata al supercibo
Promessa mantenuta: nel corso del 2021, Mirato, ha inaugurato la nuova Business Unit dedicata al mondo del food e del benessere che vede al centro ancora l’eredità dei Gianasso. Il primo progetto della nuova Divisione Alimentare è stato infatti quello degli integratori alimentari a marchio I Provenzali, lanciato nel 2022. Quindi superfood senza lattosio, senza glutine, senza ingredienti di origine animale, senza zuccheri aggiunti, senza conservanti e ogm, senza coloranti e fonti di iodio, con pack in cartoncino Fsc. E novità assoluta per il mercato, l’utilizzo dei Gemmoderivati. All’interno di ciascuna referenza sono presenti i princìpi attivi contenuti nelle gemme delle piante selezionate, gemme che sono un vero e proprio booster naturale di efficacia, perché contengono “in potenza” la futura pianta e sono ricchissime di nutrienti. Da esse nasceranno foglie, rami, radici e fiori.
“La mission di Mirato è sempre stata quella di anticipare nuovi trend e rispondere tempestivamente a nuovi orientamenti della domanda, contribuendo ad allargare il mercato, realizzando prodotti innovativi e con un ottimo rapporto qualità/prezzo”, dice Ravanelli.
Insomma, l’operazione che ha portato Gianasso dentro il gruppo novarese Mirato non solo “ha permesso di mantenere italiano un marchio “storico” che avrebbe potuto cadere nelle mani di multinazionali estere – conclude il presidente di Mirato – ma è stata un’acquisizione strategica per il gruppo, che dimostra concretamente il proprio interesse alla crescente sensibilità per quel mondo del naturale, del biologico e dell’ecosostenibile che il noto brand genovese incarna da tempo. La nostra scelta sta sviluppando nuovi posti di lavoro e consolidando sia il mercato interno sia quello estero di Gianasso, attraverso una crescente valorizzazione del prodotto nel mondo”.
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