Guardando alle obbligazioni nipponiche, gli investitori non dovrebbero aspettarsi grandi sconvolgimenti, perché il mercato è altamente controllato dalla BoJ e dal ministero del Tesoro. C’è invece la possibilità che lo yen giapponese sia indebolito dall’incertezza politica, anche se al momento della notizia la valuta si è rafforzata. Infatti con il dollaro Usa ancora debole, lo yen potrebbe non perdere troppo terreno contro la divisa statunitense. mentre altre valute come l’euro e le monete dipendenti dalle commodity potrebbero rafforzarsi di più in termini relativi.
“Nel bene o nel male, la continuità delle politiche economiche sarà probabilmente mantenuta”, evidenziano alcuni analisti di Citi. Il segretario generale del Governo Yoshihide Suga è il candidato più probabile per succedere ad Abe, aggiungono fa Citi, e le politiche economiche di Suga potrebbero essere una sorta di Abenomics 2.0. È poco probabile che l’allentamento monetario della BoJ “cambi all’improvviso dato che il governatore Haruhiko Kuroda continua a guidare la banca centrale, ma “alcuni investitori potrebbero iniziare a mettere in dubbio la sostenibilità di tale politica dopo le dimissioni del primo ministro Shinzo Abe”, afferma Fumio Matsumoto, capo strategist presso Okasan Securities. Gli acquisti aggressivi di obbligazioni giapponesi e Etf da parte della BoJ “fanno parte delle politiche economiche di Abe, che hanno portato a un forte indebolimento dello yen e a un’impennata delle azioni”, prosegue l’analista. Tuttavia, “qualsiasi vendita di azioni potrebbe non essere aggressiva, poichè l’interesse degli investitori stranieri per le politiche economiche del Giappone è diminuito”, conclude Matsumoto.