La Mostra Internazionale d’arte cinematografica – più diffusamente nota come Mostra del cinema di Venezia, non è solo una eccezionale vetrina per l’industria (la direzione di Alberto Barbera ha regalato alla Laguna più Oscar di Cannes: nel triennio più recente, Venezia batte Cannes 77 a 56 per i film nominati, e 14 a 5 per Oscar vinti), ma anche un grande collettore di idee, incontri, creazioni trasversali, come il podcast di Banca Investis, nato per raccontare la finanza attraverso il cinema. E non solo.
«Perché ci siamo inventati Gordon? Per continuare a conversare con i nostri clienti», ci risponde Luca Giacobbe, chief operation officer di Banca Investis, quando proprio nella cornice del festival gli chiediamo di raccontarci la storia del podcast cinematografico “GORDON: Dietro le Quinte tra Cinema e Finanza” che la banca private ha lanciato in collaborazione con Giffoni Innovation Hub durante l’81esima Mostra Internazionale d’arte cinematografica (28.8 – 7.9.2024). «Vogliamo offrire loro (e anche ai potenziali) qualcosa di esclusivo e non comune. Il podcast è una tipologia eccellente di veicolo per i contenuti, è uno strumento che i nostri clienti utilizzano per informarsi e approfondire».
Luca Giacobbe, coo Banca Investis
In sei puntate, Gordon ripercorre i grandi temi della finanza che il cinema ha esplorato, anche con occhio estremamente critico. Si comincia con “La grande scommessa” di Adam McKay; quindi si prosegue con “Capitalism: A Love Story” dell’acclamato Michael Moore, fin proprio a “Wall Street” di Oliver Stone, il cui protagonista, il mitico Gordon Gekko, dà nome al podcast. Il podcast è il primo di Banca Investis, ed è disponibile su Niwa (Next Intelligent Wealth Advisor), «la app che abbiamo lanciato a fine giugno 2024 e che si basa su un concetto di fondo: portare l’esperienza di private banking a essere un flusso continuo fra fisico (cliente / banker) e digitale».
Come mai da parte di Banca Investis la scelta di puntare proprio sul cinema, per il suo primo podcast?
«Il tema finanza e cinema ci è sembrato un buon veicolo di contenuti per proseguire la “conversazione” con i nostri clienti dal tangibile al virtuale».
E la scelta di collaborare con Giffoni Hub?
«La collaborazione con Giffoni Hub consente a Banca Investis di rafforzare il suo legame con un target più giovane, digitale, grazie a media e contenuti in grado di avvicinare le nuove generazioni ai temi della finanza con un linguaggio fresco e gradevole, innovativo». Per Luigi Sales, head of original production di Giffoni Innovation Hub, la sfida è stata quella di «trovare una chiave editoriale per raccontare i concetti fondamentali della finanza con il linguaggio dell’entertainment». Del resto «il cinema e le serie tv possono rappresentare un punto di ingresso perfetto per avvicinare il grande pubblico a tematiche complesse e definizioni tecniche».
Come sta andando Niwa, a poco più di due mesi dal lancio, cosa avete imparato in queste prime settimane di vita del “giardino” (“niwa” vuol dire anche “giardino” in giapponese, ndr)?
«In questi mesi abbiamo testato la solidità di quello che abbiamo costruito, una app dinamica in cui ogni cliente o potenziale tale fa domande e riceve risposte grazie all’intelligenza artificiale. Da inizio settembre abbiamo implementato un maggior volume di contenuti, che produciamo giornalmente. E quotidianamente forniamo una sintesi di ciò che succede, con outlook per i giorni successivi. Mediamente produciamo altri tre o quattro contenuti su temi di investimento che poi veicoliamo ai nostri clienti. Il nostro non è un servizio generalista: ogni cliente riceve i propri contenuti in base al tipo di portafoglio posseduto».
I contenuti di Niwa sono dunque destinati ad aumentare?
«Si. Stiamo lavorando molto sulla crescita del volume di contenuti. A breve, nell’app ne saranno disponibili di nuovi, audio e video, al fine di raffinare sempre di più il processo di consulenza».
Dr. Giacobbe, può svelarci in anteprima qualche novità, dopo il podcast di cinema e finanza di Investis?
«La nuova versione dell’app conterrà un percorso di simulazione di scenari. Verrà lanciata fra fine 2024 e inizio 2025».
Quali sono i numeri di Niwa?
«La permanenza media sulla app – ricordo, una app bancaria! – è di 15 minuti. Gli altri numeri li daremo dopo la campagna di app adoption. I mesi estivi sono stati un utile test. La app è stabile, ha performato bene nella sua operatività di fornitura di contenuti e risposte alle domande dei clienti».
Abbiamo iniziato questa intervista con il cinema, non possiamo che terminare con una domanda: qual è il suo film finanziario preferito?
«In realtà sono due, e non esattamente film di finanza. Il primo è Mary Poppins (Robert Stevenson, 1964): verso la fine, si innesca la prima corsa agli sportelli della storia, con tutti i bancari che si agitano. Invito a riguardarlo. Poi, Pretty Woman (Garry Marshall, 1990). Come mai? Richard Gere non è che il gestore di un fondo di private equity. Il mondo degli investimenti alternativi è uno dei più affascinanti».
Poca finanza alla 81esima mostra del cinema di Venezia
E la mostra del cinema 2024 ha proiettato qualche film di tematica finanziaria? Non esattamente. Volendone cercare uno, ci si può riferire a 2073, docufilm estremamente pessimista, «un assaggio del mondo che verrà se non ci decidiamo a fare qualcosa», come scritto dal regista Asif Kapadia. Le immagini della pellicola mostrano un mondo – fra 50 anni – in balia di dittatori populisti, tecnogeek e ultraliberisti. Senza traccia alcuna di libertà e dissenso.
Un modo per evitarlo è proprio quello di allenare il pensiero critico e restare informati, fruendo di contenuti vari e trasversali. Come ritiene anche la finanza illuminata.