Avete voglia di scoprire alcune collezioni e fondazioni d’arte private e sconosciute ai più? Troverete di seguito una lista (non esaustiva) di cinque fondazioni e collezioni europee da non mancare durante i vostri prossimi viaggi o weekend fuori porta.
Fondazioni d’arte, 5 destinazioni top da non perdere
#1: Fondation Carmignac
Aperta al pubblico nel 2018, la Fondation Carmignac è uno dei punti d’interesse artistico più rinomati della Costa Azzurra. Nascosta tra i pini marittimi dell’isola di Porquerolles – paradiso verde del golfo di Hyères – la fondazione ospita le oltre 300 opere del “finanziere rock” Éduard Carmignac. Quest’ultimo, fondatore della società di asset management Carmignac Gestion e amante della musica rock, è anche un appassionato collezionista d’arte (si narra che il suo primo acquisto sia stato Grüner Strich (1982) di Gerhard Richter).
Dopo aver comprato Villa Carmignac, costruita negli anni ’80 dall’architetto Henri Vidal, nel 2000 il finanziere ha deciso di ristrutturarla e installarci la propria collezione di opere. L’edificio in stile moderno di 2000 metri quadri – a cui si può accedere solamente a piedi nudi – ospita oggi lavori di arte moderna e contemporanea di artisti quali Jean-Michel Basquiat, Alighiero Boetti, Alexander Calder, Willem De Kooning, Marlene Dumas, Urs Fischer, Andreas Gursky, Keith Haring, Jenny Holzer, Jeff Koons, Roy Lichtenstein (di cui oggi la fondazione possiede 17 opere), Martin Parr, Thomas Ruff, Edward Ruscha, Andy Warhol ed Egon Schiele.
Immancabile è anche l’immenso giardino di quindici ettari con quattordici opere site-specific. Con una passeggiata nella natura si possono raggiungere i visi scultorei Les trois Alchimistes (2018) di Jaume Plensa, Path of Emotions (2018), labirinto riflettente dell’artista danese Jeppe Hein o le “uova” in marmo di carrara di NILS-UDO (La Couvée, 2018).

#2: Villa e Fondazione Langmatt
Costruita tra il 1899 e il 1901, Villa Langmatt è ancora oggi il gioiello di Baden, nel cantone svizzero di Argovia. L’edificio in stile Art Nouveau (una versione tedesca della milanese Villa Necchi Campiglio) con parco all’inglese, è stato a lungo la residenza di Sydney William Brown (co-fondatore della Brown, Boveri & Cie, dal 1988 ABB, colosso dell’industria robotica) e della moglie Jenny Sulzer (ereditiera della Gebrüder Sulzer AG di Winterthur).
La coppia, appassionata d’arte (Jenny era pittrice dilettante), creò negli anni una delle più importanti collezioni della Confederazione Elvetica, con particolare attenzione ai quadri impressionisti (di cui la Fondazione conta oggi più di cinquanta esemplari). Il corpo principale di opere – acquistato dai Brown tra il 1908 e il 1919 – ricomprende (tra gli altri) lavori di Paul Cézanne, Pierre-Auguste Renoir, Camille Pisarro, Paul Gauguin, Edgar Degas, Vincent Van Gogh, Camille Corot, Eugène Boudin e Jean-Honoré Fragonard, esposti sulle pareti dell’affascinante piano terra della villa.
A seguito di un turbolento 2023 – costellato da vendite di parte della collezione da Christie’s e polemiche sul lecito acquisto dei quadri da parte dei coniugi Brown durante la Seconda Guerra Mondiale – la Fondazione Langmatt rimarrà chiusa fino al 2026 per restauri.

#3: Feuerle Collection
Avete mai visitato una collezione d’arte dentro un bunker della seconda guerra mondiale? Se la risposta fosse no, la Feuerle Collection di Berlino potrebbe fare al caso vostro. I due bunker sullo Spree, utilizzati per le comunicazioni tra il 1942 e il 1945, oggi ospitano le opere di Désiré Feuerle, eclettico collezionista e storico dell’arte esperto di arte asiatica antica, moderna e contemporanea.
La visita degli edifici è particolarmente sensoriale sin dal suo inizio: l’entrata nello spazio espositivo avviene infatti mediante il passaggio in una stanza priva di illuminazione dove viene riprodotto un pezzo al pianoforte suonato da John Cage (altra regola fondamentale della collezione è l’assoluto divieto di utilizzo dei telefoni). Dalla “Sound Room“, si passa dunque al salone principale dei bunker, costellato da antiche statue del sud-est asiatico (risalenti addirittura al 3600 a.C.) in dialogo con opere di arte contemporanea di artisti quali Anish Kapoor, Adam Fuss e Nobuyoshi Araki.
Dopo essere passati di fianco alla “Lake Room“, che rifornisce di energia sostenibile la collezione, il percorso continua al piano superiore con particolare attenzione all’arredamento risalente all’epoca della dinastia Ming, in dialogo con le opere di Zeng Fanzhi. Su prenotazione, la Feurle Collection permette ai visitatori di provare anche la cerimonia dell’incenso, nata in Cina più di duemila anni fa.

#4: Fondazione Magnani Rocca
Immersa nella verde campagna parmense, la Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo ospita la collezione (composta da centinaia di opere) di Luigi Magnani (1906-1984), storico dell’arte, compositore e pianista d’eccezione, che nel corso della propria vita strinse amicizia con alcuni dei pittori e letterati più importanti di metà Novecento.
In particolare, Magnani fu grande amico di Giorgio Morandi (spesso Luigi otteneva le tele dell’artista in cambio dei prodotti delle proprie fattorie) nonché uno dei suoi più grandi estimatori. La fondazione possiede infatti cinquanta opere di Morandi, tra cui anche l’unico quadro mai realizzato su commissione dal pittore (Natura Morta (Strumenti Musicali) del 1941).
La villa nasconde però diversi tesori inaspettati: il piano terra è principalmente dedicato agli old masters, con artisti del calibro di Tiziano, Van Dyck, Rubens, Canova, Dürer e Goya. Il piano superiore dell’edificio è invece il regno degli impressionisti – da Cezanne a Matisse, da Renoir a Monet – e dell’arte moderna italiana (Burri, De Chirico, Severini). La ciliegina sulla torta dell’intera collezione (oltre ai vestiti “per il teatro” della famiglia Magnani), sono le numerose macchine d’epoca (quali Ferrari, Rolls-Royce e Jaguar) parcheggiate nel parco della villa, tra cui passeggiano degli esotici pavoni.

#5: Fondazione Bally a Villa Heleneum
Non poteva qui mancare una piccola perla locata sulle sponde del Lago di Lugano: la Fondazione Bally. Fondata nel 2006 e ospitata a Villa Heleneum – edificio storico edificato negli anni ’30 su richiesta della prima proprietaria, la ballerina tedesca Hélène Bieber – la Fondazione Bally è stata creata dall’omonimo brand, con l’idea di connettere il mondo della moda con quello dell’arte nel modo più creativo possibile.
Negli ultimi 15 anni la Fondazione si è concentrata soprattutto sul territorio svizzero lavorando con istituzioni pubbliche locali (quali il MASI di Lugano, il MAMCO di Ginevra, la Kunsthalle di Basilea e la Aargauer Kunsthaus di Aarau), collezionisti e aziende private elvetici (si veda la Collezione Olgiati di Lugano), pur continuando a collaborare anche con musei internazionali (dalla Tate Modern di Londra al Musée D’Orsay di Parigi).
Il risultato è stato quello di sponsorizzare anche la scoperta di nuovi artisti tramite programmi quali il Bally Artist Award, con cui ogni anno un artista svizzero (o residente in Svizzera) vede acquisita e integrata la propria opera nella collezione del MASI di Lugano. Dal 2023 la villa (con annesso parco sulla riva del lago) è aperta al pubblico, che può visitare le mostre temporanee o le opere permanenti (tra queste, ricordiamo Le Lac Intérieur (2023) di Mathias Bensimon).
