Ferrari ha iniziato il mese di febbraio con il botto annunciando ieri l’arrivo di Lewis Hamilton dalla stagione 2025. Oltre al clamoroso arrivo del pluricampione del mondo di F1, la giornata di ieri è stata cadenzata dai conti record 2023 per il Cavallino Rampante e un prepotente rally a doppia cifra a Piazza Affari e a Wall Street, con il titolo tornato sui massimi storici.
Il gruppo di Maranello ha riportato nel 2023 ricavi netti pari a 5.970 milioni di euro, in crescita del 17,2% rispetto all’anno precedente, con consegne totali pari a 13.663 unità, in aumento del 3,3% rispetto al 2022 sotto la spinta delle vendite del modello Purosangue a quattro porte e quattro posti.
“Per la prima volta il nostro utile netto, in crescita del 34%, ha superato il miliardo di Euro e il margine annuale dell’EBITDA è salito al 38,2%” ha commentato l’Amministratore Delegato, Benedetto Vigna.
Nel 2023 Ferrari ha generato oltre 930 milioni di euro di liquidità, di cui circa 800 milioni saranno distribuiti agli azionisti, attraverso dividendi e riacquisti di azioni proprie.
Ieri sera Ferrari ha confermato che Lewis Hamilton entrerà a far parte del team Scuderia Ferrari dalla stagione 2025, con un contratto pluriennale.
I numeri da pole position del titolo
Il titolo Ferrari, quotato a Wall Street dall’ottobre 2015 (Ipo a 52$ per azione, ieri ha chiuso in area 389$) e su Borsa Italiana da gennaio 2016 a seguito dello spin-off da FCA, quest’anno ha toccato ieri un massimo storico intraday a 361 euro e attualmente presenta una market cap di oltre 63 miliardi, dietro solo a Enel e Stellantis tra le big di Piazza Affari.
La Rossa negli Etf settoriali e sul Ftse Mib
Ferrari è ormai nel gotha delle dieci maggiori case automobilistiche e ormai insidia la quinta posizione di BMW nella classifica dei titoli automotive a maggiore market cap a livello globale. Questo comporta la presenza del titolo nei maggiori indici legati al settore automotive e non solo. Nell’indice Stoxx Europe 600 Automobiles & Parts il titolo Ferrari, acui si rifanno diversi Etf settoriali, è sul terzo gradino del podio con una quota del 14,6%.
Il suo brand di fama mondiale, il pricing power e quindi a cascata il basso profilo di rischio pone la società di Maranello come assimilabile anche al settore del lusso. Così il titolo Ferrari risulta presente anche nei maggiori indici del settore lusso. Nell’Amundi S&P Global luxury Ucits Etf il suo peso supera il 5,7% e si posiziona come il quinto maggior titolo. Mentre nell’SPDR Msci Europe Consumer Discretionary UCITS Etf si attesta al 4,27%.
Essendo anche una delle società più grandi di Piazza Affari (la terza per market cap), Ferrari vanta un peso sostanzioso, pari a circa l’8% attualmente, in tutti gli Etf che si rifanno all’indice Ftse Mib.
Su Borsa Italiana sono presenti anche degli ETP che permettono un’esposizione a leva, long o short 3x, sulle azioni Ferrari. Questi ETP, proposti da Leverage Shares, sono strumenti complessi idonei a investitori sofisticati che comprendono i rendimenti a leva e composti, investitori professionali (consulenti finanziari e gestori individuali) o investitori attivi che monitorano regolarmente le loro posizioni. Le performance degli ETP a leva vengono calcolate sulla base dei rendimenti giornalieri composti, pertanto i rendimenti misurati su periodi maggiori di un giorno possono discostarsi da quelli offerti dall’indice di riferimento (effetto compounding), in particolare in periodi caratterizzati da elevata volatilità.