Come viene distribuito il patrimonio in assenza di discendenti?
Quando una persona muore in assenza di discendenti, come viene distribuito il proprio patrimonio? Cosa succede se non è stato predisposto un testamento per l’intero patrimonio o per parte di esso?
Eredità senza testamento e senza figli: la successione legittima
Qualora manchi in tutto o in parte una volontà testamentaria del de cuius, al momento dell’apertura della successione (morte del de cuius), si applica la disciplina contenuta nel codice civile per provvedere alla ripartizione del patrimonio (successione legittima).
Quota spettante al coniuge e agli altri parenti
Pertanto, ai sensi dell’art. 565 del codice civile hanno titolo a succedere coloro che vantano un particolare legame familiare con il de cuius. In particolare, in caso di assenza di discendenti, i soggetti ai quali la legge attribuisce la facoltà di subentrare nella titolarità dell’eredità sono il coniuge o l’unito civilmente, gli ascendenti, i collaterali e gli altri parenti fino al sesto grado.
Tutti i soggetti coinvolti concorrono alla ripartizione del patrimonio (come da seconda colonna della tabella sotto riportata).
Esempio pratico di divisione ereditaria
Quindi, nel caso in cui Tizio, coniugato con Caia, muoia senza aver predisposto un testamento e senza avere discendenti, il suo patrimonio spetterà per 2/3 a sua moglie Caia e per il restante 1/3 ai suoi ascendenti e/o fratelli.
Eredità con testamento e senza figli: cosa succede e le regole da rispettare
Qualora invece il de cuius decida di provvedere e di disporre del proprio patrimonio per testamento, potrà farlo purché rispetti le quote spettanti ai legittimari, ossia coloro a cui la legge necessariamente riserva una quota del patrimonio ereditario (detta anche “quota di riserva”) e che possono impugnare le donazioni e le disposizioni testamentarie con le quali il de cuius abbia violato tale quota a loro spettante.
Chi sono i legittimari e cosa spetta loro?
In caso di assenza di discendenti, i legittimari ai quali la legge riserva una quota di eredità o altri diritti nella successione sono il coniuge e gli ascendenti, secondo le quote riportate nella seconda colonna della tabella.
I diritti del coniuge superstite
Oltre alla quota sopra riporta, al coniuge superstite spettano altresì alcuni diritti aggiuntivi, come il diritto di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e il diritto di uso sui mobili che la corredano. Questi diritti si aggiungono alla quota riservata e mirano a garantire al coniuge una continuità abitativa e di vita.
I diritti degli ascendenti
Gli ascendenti diventano legittimari solo in assenza di discendenti che in alternativa gli sono sempre preferiti. Ai sensi dell’art. 538 c.c., in mancanza di coniuge, agli ascendenti è riservata una quota di un terzo del patrimonio. Se concorrono con il coniuge, la loro quota si riduce a un quarto, mentre al coniuge spetta la metà del patrimonio.
La posizione degli ascendenti è ulteriormente regolata dall’art. 569 c.c. che stabilisce i criteri di ripartizione in caso di pluralità di ascendenti di pari grado. La norma prevede che l’ascendente di grado più vicino esclude quello di grado ulteriore, mentre in caso di pari grado, la quota si divide in parti uguali.
La “quota disponibile” e i benefici per i non familiari
Una volta rispettate le quote di riserva sopra riportate, il de cuius sarà libero di disporre del proprio patrimonio beneficiando anche soggetti estranei al proprio nucleo familiare nella misura della propria “quota disponibile”.