Si avvicina il tempo della dichiarazione dei redditi, e con esso il consueto rito delle detrazioni fiscali.
Sarebbe tutto più semplice con un taglio secco delle aliquote Irpef — lineare, trasparente, immediato. Invece ci ritroviamo, come ogni anno, a navigare nella selva intricata di sconti, bonus e agevolazioni e detrazioni: apparentemente frutto di una politica fiscale generosa, ma in realtà molto meno incisiva di quanto servirebbe davvero.
Anche perché, vale la pena ricordarlo, lo Stato continua a sedere su un magazzino di crediti (tra tasse, multe e tributi vari) superiore al miliardo di euro. Per i “boomer” come me: circa 2.000 miliardi di lire.
Come funzionano detrazioni e deduzioni fiscali
Innanzitutto, le detrazioni sono “sconti” da applicare sull’imposta (cosiddetta lorda), così da arrivare ad un’imposta netta; ovviamente, gli sconti possono azzerare le imposte, ma non generare un credito nei confronti dell’Erario.
Altra cosa sono le deduzioni: sono spese di produzione del reddito, e quindi vengono sottratte a quest’ultimo, per arrivare ad una base imponibile su cui applicare le aliquote fiscali per scaglioni.
Queste sono tre: 23%, 35% e 43%, rispettivamente fino a 28 mila euro, da 28 mila a 50 mila euro, oltre 50 mila euro.
Le spese detraibili sono da sottrarre solo per una percentuale (variabile) della spesa sostenuta con metodi di pagamento tracciabili (con alcune eccezioni: farmaci, dispositivi medici, etc. ammettono anche il contante).
Le principali categorie di detrazioni fiscali
Le detrazioni fiscali sono numerose, e possono essere raggruppate in 5 macroaree:
- casa
- famiglia
- figli
- salute
- donazioni e attività sociali.
Quindi è impossibile non averci a che fare: prima o poi, almeno in tema di salute, qualcosa da detrarre c’è sempre.
Elencare tutte le detrazioni sfiancherebbe anche il lettore più accanito; forse è meglio segnalare le più frequenti o più convenienti, raggruppate come sopra.
Detrazioni per la casa
In tema di casa distinguerei tra proprietari ed affittuari.
Per i proprietari
I primi possono detrarre il 19% sugli interessi passivi fino a un massimo di 4.000 euro per l’acquisto e fino a 2.582 euro per la costruzione o ristrutturazione dell’abitazione principale.
Un esempio pratico: compro la casa per 300.000, mutuo al 70% del valore, cioè 210.000 euro, interessi al 5%, ovvero 10.500 euro annui, posso quindi detrarre 1.995 euro (il 19% di 10.500).
Per gli affittuari
Gli affittuari possono detrarre 300 euro se il reddito complessivo non supera 15.494 euro (per inciso: come mai questa cifra “bislacca”? Perché l’importo originario della norma era in lire: 30.000.000); scende a 150 euro se detto reddito è compreso tra la predetta soglia e 30.987 euro (anche qui: 60.000.000 di lire).
Per dare un’idea della pletora di casistiche, ne accenno un paio: se l’affitto è a canone concordato, la detrazione di cui sopra diventa rispettivamente di 496 e 248 euro.
Se poi sei un lavoratore dipendente che trasferisce la residenza nel comune di lavoro o limitrofo, per i primi tre anni, se trasferiti ad almeno 100 km e in regione diversa gli scaglioni non cambiano, ma le detrazioni passano rispettivamente a 992 euro e 496 euro.
Infine, per i giovani inquilini fino a 31 anni che abbandonano l’abitazione principale dei genitori c’è una detrazione del 20% del canone fino ad un massimo di 2.000, sempre che il reddito complessivo non superi i 30.000.000 di lire (rectius, in moneta corrente: 15.494 euro).
Ovviamente, non finisce qui, ma mi limito a un puro elenco per motivi di spazio:
- recupero edilizio,
- risparmio energetico,
- bonus mobili,
- bonus verde,
- condominio,
- superbonus,
- sostituzione gruppo elettrogeno di emergenza,
- spese assicurative per eventi calamitosi.
Detrazioni per la famiglia
In tema di famiglia il ventaglio è ampio:
- abbonamento al trasporto pubblico,
- spese assicurative di vario tipo,
- spese funebri,
- rette asilo nido (pubblico o privato),
- spese di istruzione,
- università,
- conservatori e Afam (Alta formazione artistica musicale),
- studenti con diagnosi di Dsa (disturbo specifico dell’apprendimento),
- erogazioni liberali in favore degli Istituti Scolastici,
- attività sportive (queste ultime, per un 19% su una spesa massima di 210 euro per figlio di età compresa tra i 5 e i 18 anni: sono al massimo 40 euro).
Detrazioni per la salute
In tema di salute va rilevata la possibilità di detrarre il 19% delle spese sanitarie che eccedono 129,11 (anche qui: 250.000 lire) per farmaci, ticket, degenze ospedaliere, prestazioni specialistiche/chirurgiche, analisi, cure termali, dispositivi medici (inclusi occhiali e lente di vista) con marchio Ce.
Se invece preferite curare gli animali, le spese veterinarie sono detraibili al 19% sulle spese comprese tra 129,11 e 500 euro, solo se sono animali da compagnia (una tartaruga lo è?) Per i cani guida la detrazione è di 1.000 euro.
Potrei continuare con tanti altri casi: problemi di autosufficienza, eliminazione barriere architettoniche, badanti, etc etc.
Donazioni e attività sociali: le detrazioni per liberalità
Un capitolo a parte (anche in termini di valore sociale) meritano le detrazioni spettanti a fronte di liberalità (e non spese, dunque) nei confronti di varie tipologie di enti (peraltro in parte già citate in altre macro aree trattate in precedenza). Si va dalle attività culturali e artistiche alle società e associazioni sportive dilettantistiche, dalle Onlus agli enti operanti nel settore dello spettacolo ed ai partiti politici.
Conclusione: meglio semplificare?
Come si può notare, la selezione, comprensione, calcolo e compilazione della dichiarazione dei redditi (le detrazioni vanno infatti richieste in tale sede o con il cosiddetti 730) può diventare una specie di lavoro (per i non addetti ai lavori), peraltro, non saprei dire se ben retribuito (in termini di tasse risparmiate): torno a insistere, forse un abbattimento delle aliquote Irpef, più marcato per i primi scaglioni (che in genere riguardano le fasce sociali più deboli) sortirebbe lo stesso effetto, con grandissimo risparmio di tempo (che, forse, è più prezioso degli euro risparmiati con le detrazioni) – qualcuno le chiama “armi di distrazione di massa”.
Domande frequenti su Dichiarazione dei redditi 2025: guida pratica alle detrazioni nel 730
L'articolo sottolinea la complessità e la scarsa incisività del sistema di detrazioni, bonus e agevolazioni fiscali, suggerendo che un taglio lineare delle aliquote Irpef sarebbe più efficace e trasparente.
La guida è rivolta a tutti i contribuenti che si apprestano a compilare la dichiarazione dei redditi 2025 e che desiderano orientarsi tra le diverse tipologie di detrazioni disponibili.
L'articolo menziona detrazioni per la casa, distinte per proprietari e affittuari, detrazioni per la famiglia, per la salute e per donazioni e attività sociali.
L'espressione 'selva intricata' si riferisce alla complessità e alla difficoltà di orientarsi tra le numerose detrazioni, bonus e agevolazioni fiscali disponibili, rendendo il processo di dichiarazione dei redditi laborioso.
L'articolo suggerisce un taglio secco delle aliquote Irpef come alternativa più semplice, trasparente e immediata rispetto al sistema attuale di detrazioni.