Tesla, Microstrategy, Grayscale. JP Morgan, Goldman Sachs. El Salvador. Sono solo alcuni dei nomi delle grandi aziende – e persino Nazioni – che detengono Bitcoin, la regina delle criptovalute, nei loro bilanci. D’altra parte quella che qualche anno fa era una frontiera innovativa, popolata da piccoli investitori appassionati di nuove tecnologie, è ora un continente (un po’ più) esplorato e abitato anche da soggetti istituzionali.
E il Bitcoin è solo la punta dell’iceberg. Il mondo delle risorse digitali vede nascere ogni giorno centinaia di cripto asset, legati ad altrettanti progetti innestati su blockchain. Basti pensare al comparto degli NFT, quei non fungible tokens che promettono di rivoluzionare – e democratizzare – il mondo dell’arte. Sotto la luce dei riflettori da pochi mesi, hanno già conquistato il cuore di migliaia di investitori, più o meno appassionati, tanto che le vendite di NFT hanno superato secondo recenti stime di Chanalysis i 40 miliardi di dollari nel 2021.
Cripto asset, nuove regole necessarie
Il vero e proprio boom dell’industria cripto ha fatto nascere nuove esigenze, a partire dalla necessità di avere regole chiare e riconosciute che tutelino gli utenti e gli operatori. Nell’Unione Europea si attende per esempio con ansia il lancio di MiCA, il regolamento sui Markets in Crypto-Assets che promette di fare ordine in un comparto in rapida evoluzione, mentre i singoli Paesi procedono individualmente tramite l’attività delle autorità locali, si pensi alla BaFin tedesca, che ha lanciato per prima nel vecchio Continente un regime di licenza per gli operatori in criptovaluta, a gennaio 2020.
Nuove regole, ma anche maggiore sicurezza
E insieme alle nuove regole e all’ondata di nuovi utenti, retail e istituzionali, crescono le esigenze di sicurezza e affidabilità in un comparto in cui purtroppo non mancano le notizie di hacking. Dal piccolo fan del Bitcoin alla grande azienda, fino ai grandi fondi di investimento, i servizi collegati al possesso di cripto asset diventano centrali nelle proprie strategie. Per questo piattaforme basate in Europa e regolamentate secondo le norme comunitarie, come Bitpanda, possono fare la differenza.
Bitpanda Custody: custodire le proprie cripto asset
Bitpanda è stata fondata in Austria nel 2014 da Eric Demuth, Paul Klanschek e Christian Trummer, come società per comprare e vendere cripto, con l’obiettivo di modernizzare gli investimenti nell’era degli asset digitali. Da allora, la società è diventa una delle principali piattaforme di investimento europee ed offre a tutti la libertà e la flessibilità di investire in quello in cui credono – azioni frazionate ed ETF, Bitcoin, criptovalute e metalli preziosi – con somme a partire da 1€. Oltre alla piattaforma di brokeraggio, Bitpanda offre un exchange, Bitpanda Pro, e da poco anche un servizio di custodia, Bitpanda Custody.
A fine febbraio Bitpanda ha infatti annunciato l’acquisizione – la prima della sua storia per la piattaforma di investimento digitale leader in Europa – della fintech britannica Trustology, piattaforma istituzionale di custodia di cripto regolamentata dalla Financial Conduct Authority (FCA), che prenderà il nome di Bitpanda Custody. L’obiettivo è offrire a tutti gli utenti una piattaforma di custodia di cripto di livello istituzionale, sicura, sofisticata e rispettosa di tutte le regole. Inizialmente, Bitpanda Custody prenderà in custodia tutti gli asset di Bitpanda, riferiti sia al business retail, che istituzionale, che white label, diventando così una delle piattaforme di custodia di asset digitali più grandi al mondo.
Grazie a Bitpanda Custody, tutti gli utenti, retail e istituzionali, possono contare su servizi di custodia per i loro asset cripto sicuri, facili e pienamente regolamentati. L’introduzione di Bitpanda Custody è il primo passo per lanciare l’offerta di Prime Brokerage nell’ambito di Bitpanda Pro, affiancando così l’exchange regolamentato di asset digitali. Bitpanda Pro si impegnerà su un modello commissionale senza precedenti, con l’obiettivo di portare a zero i costi di custodia per i clienti che utilizzano attivamente l’exchange e il desk OTC, il cui lancio è previsto a breve.