Fernando Botero ci ha lasciati lo scorso 15 settembre ma la sua opera rimarrà per sempre nella storia dell’arte. L’artista nato a Medellin in Colombia nel 1932 e deceduto a 91 anni a Monaco sarà sepolto in Toscana a Pietrasanta secondo le sue ultime volontà. Riposerà accanto a Sophia Vari, scultrice e designer di gioielli greca che per quarant’anni è stata sua terza e ultima moglie. A Pietrasanta l’artista ha iniziato la sua esperienza con la scultura negli anni ’80 e ha poi acquistato una dimora che nel tempo è divenuta il luogo per riunire famiglia ogni anno nel mese di luglio. In precedenza, a Firenze aveva studiato all’Accademia di San Marco. Prima dell’Italia aveva vissuto a Parigi e prima ancora a New York e in Messico.
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Il pittore dei volumi espansi
Apparentemente immediato e superficiale il suo stile artistico è in realtà complesso e sfaccettato. Il suo lavoro è stato profondamente influenzato dalle opere di Giotto, Piero della Francesca, Paolo Uccello e Andrea del Castagno. Le grandi figure ritratte in ambienti sempre in scala minore sono espressione di una deformazione pittorica che esaspera il “volume” e la “sensualità della forma” per contrapporsi all’ “aridità della vita”, come ha dichiarato in un’intervista qualche anno fa. Per comprendere le origini del suo personale stile occorre andare indietro nel tempo quando durante il soggiorno in Messico Botero realizza “Natura morta con mandolino”, 1956, la prima opera in cui il volume stravolge la forma. E’ questa l’opera chiave che rappresenta la svolta nel suo percorso artistico e che sarà poi declinata nei grandi nudi femminili, nelle scene di strada, nei ritratti dei politici e nelle nature morte, nella corrida e nel circo. Temi e soggetti di vita comune o ispirati dai grandi maestri del passato rivisitati con un tocco di ironia per aprire la porta all’osservatore.
Botero nei musei
Le opere di Botero sono note a livello universale. Le sculture monumentali sono esposte negli spazi pubblici delle principali città internazionali come New York, Parigi, Barcellona, Madrid, Gerusalemme, Singapore, Pechino e Hong Kong solo per citarne alcune. A Bogotà si trova il Museo a lui dedicato a cui ha donato la sua personale collezione costituita da 300 lavori suoi e di altri grandi artisti raccolti in 35 anni. Nel museo di Antioquia sempre in Colombia invece sono ospitate 27 opere dedicate al tema della via crucis pure donate dal maestro. Musei del nord e del centro America espongono regolarmente i suoi lavori nelle collezioni permanenti. Le opere che passano in asta hanno sempre attraversato collezioni e esposizioni in giro per i continenti prima di giungere all’incanto.
Fernando Botero nel mercato dell’arte
Guardando al mercato e alle quotazioni, le grandi sculture in bronzo dell’artista, per lo più realizzate in Toscana, raggiungono aggiudicazioni abitualmente sopra il milione di dollari. Come nel caso dell’uomo a cavallo “Man on Horse”, 1999, venduta l’11 marzo 2022 all’asta di Christie’s a New York per 4,3 milioni di dollari (stima 2.000.000 – 3.000.000 dollari), prezzo record per un’opera dell’artista, o della grande donna “Woman”, 1989, battuta da Phillips per un milione di dollari (stima 800.000 – 1.200.000 dollari) a New York il 2 luglio 2020.
Per sculture di dimensioni minori si registrano aggiudicazioni in media tra i 150.000 e i 350.000 dollari. Passando ai dipinti le quotazioni si aggirano tra i trecento e i settecento mila dollari come nel caso del ritratto del torero nell’arena “Picador in the bullring”, battuto per 693.000 dollari (stima 600.000 – 800.000 dollari) da Sotheby’s a New York il 17 novembre 2022. Ma si può tranquillamente arrivare ai 2 milioni di dollari come con il celebre olio su tela “Tablao Flamenco”, 1984, battuto da Christie’s a New York il 21 novembre 2019 (stima 1.500.000 – 2.000.000 dollari).
Chiudiamo con i disegni, a cui Botero si è dedicato con grande passione sin dagli inizi del suo percorso e per i quali le quotazioni sono più accessibili. Ad esempio, il delizioso disegno con la ballerina in equilibrio su un cavallo “Danseuse équilibriste à cheval”, 2006, è stato battuto per 37.500 dollari (stima 35.000 – 50.000 dollari) nell’asta di Phillips a New York del 2 luglio 2020. Sculture, dipinti e disegni di Botero andranno all’incanto il prossimo il 28 settembre da Christie’s sempre a New York.