Pietrasanta è una cittadina toscana di origine medievale intrisa di cultura e opre d’arte, conosciuta in tutto il mondo per il suo legame con l’arte e da anni è diventata uno dei centri internazionali più importanti per la lavorazione del marmo e del bronzo. Del resto, la lavorazione del marmo a Pietrasanta ha origini molto antiche risalenti al 1842 con l’apertura della prima scuola di lavorazione del marmo, dovuta alla vicinanza geografica con le cave di marmo nella provincia di Carrara sulle Alpi Apuane. Le sue stradine pullulano di gallerie d’arte che ospitano opere di importanti artisti di fama internazionale e ogni anno allestiscono mostre di grande rilievo di artisti noti e giovani promesse. Fra le gallerie sono presenti: Barbara Paci con la mostra Musica sull’acqua dedicata a Busci Rag?n, Deodato Arte, Galleria Giovanni Bonelli che omaggia Mario Schifano con una personale, Galleria Poggiali con in mostra David Antonio Cruz, Galleria Susanna Orlando, Laura Tartarelli Contemporary Art, MARCOROSSI arte contemporanea, Secci Gallery con la bipersonale The eternal reverie che mette a confronto Radu Oreian e Giorgio De Chirico, a cura di Pier Paolo Pancotto Radu e The Project Space.
L’atmosfera che si respira ha un sapore quasi bohemien con piccoli locali che si affacciano sulle vie del centro o sulla piazza principale. Divenuta polo della scultura, Pietrasanta ha attirato negli anni famosi artisti sia italiani che internazionali, guadagnandosi il titolo di “piccola Atene”. Sono numerosi, infatti, gli artisti che hanno deciso di aprire laboratori a Pietrasanta e di farne uno dei loro centri prediletti per vivere. Tra questi si ricordano Igor Mitoraj, scultore polacco di fama internazionale, e Fernando Botero artista, scultore, pittore e disegnatore colombiano. Oltre a loro si ricordano anche Jean Michel Folon, Pietro Cascella, Arnaldo Pomodoro, i quali hanno omaggiato la cittadina con le loro opere, nonché patria di personaggi illustri come Giosuè Carducci.
Fernando Botero, Il Guerriero, Pietrasanta
Muovendosi per il centro storico si incontrano gallerie d’arte, laboratori dei più importanti maestri, mostre d’arte nelle piazze cittadine con le sculture e creazioni artistiche che dominano la scena. Lungo la piazza Duomo si trovano concentrati gli elementi simbolo di Pietrasanta: la Rocca di Sala e il Duomo di San Martino (in stile romano – gotico, XIII – XIV secolo) con il famoso campanile cinquecentesco caratterizzato da una forma di parallelepipedo in mattoni, alto circa trentacinque metri, possiede un estradosso non finito che suggerisce l’idea di un intento originario che lo volesse rivestito in marmo. Questa opera al suo interno ospita una straordinaria scala elicoidale laterizia autoportante, pensata come una gigantesca scultura inversa scavata all’interno di un monolite in muratura trattato come se fosse marmo e rimasta quasi sconosciuta per circa cinquecento anni. Il campanile è stato commissionato dalla Collegiata di S. Martino intorno al 1520 a Donato Benti, un collaboratore di Michelangelo Buonarroti. Esso è stato realizzato proprio nel periodo in cui Michelangelo Buonarroti soggiornò a Pietrasanta con lo scopo di estrarre marmi per realizzare la facciata della chiesa di San Lorenzo a Firenze.
Bezzina Grande, Pied Autoportrait Divition III, Piazza Duomo, Pietrasanta
A incorniciare la piazza del Duomo trionfa La Rocca di Sala che domina la piazza, raggiungibile tramite una ripida salita dalla quale si può ammirare un panorama su tutta la città di Pietrasanta. Un altro monumento simbolo della città è La Chiesa della Misericordia conosciuta anche come Chiesa di San Biagio o Chiesa di Sant’Antonio Abate, che si trova nel centro storico cittadino in via Mazzini. Una chiesa che agli occhi di un turista potrebbe passare inosservata per la sua struttura esterna, ma che presenta due famosi affreschi di Fernando Botero: La porta del Paradiso e La porta dell’Inferno, situati lungo le due navate interne della Chiesa dal 1993. I due affreschi stupiscono l’osservatore non solo per la realizzazione ma per i personaggi rappresentati ed il contesto in cui si muovono. La porta del Paradiso di Botero rappresenta la scena all’interno del paradiso terrestre in cui sono raffigurati un angelo comodamente adagiato a terra che suona la chitarra e due putti che espongono la bandiera italiana. Ai due lati dell’affresco sono rappresentati Madre Teresa di Calcutta e lo stesso Fernando, che incarna un guerriero spagnolo. La Madonna domina la scena dall’alto mentre lotta con il drago rappresentante Satana.
Fernando Botero, La Porta del Paradiso, La Chiesa della Misericordia, Pietrasanta
Mentre La porta dell’Inferno di Botero è ambientata in un cimitero ricco di cappelle e loculi pullulanti di morti che risorgono dalle loro tombe insieme ai dannati. Tra i dannati, simboli del male dell’epoca moderna, spiccano Adolf Hitler e Pablo Escobar. Fra i monumenti presenti a Pietrasanta non si può non ricordare anche Il Battistero di Pietrasanta, conosciuto come Oratorio di San Giacinto, in via Garibaldi nel centro storico cittadino a pochi passi dal Duomo di San Martino. Edificio in stile barocco la cui costruzione si può datare tra il 1604 ed il 1615. In origine non era un battistero e per questo motivo non possedeva le due fonti battesimali che si possono ammirare oggi. Inizialmente era infatti, un oratorio dedicato a San Giacinto di proprietà della Confraternita del Santissimo Sacramento. La struttura del battistero per come arriva ai giorni nostri non è quella originaria.
Ha subito, infatti, significative modifiche tra il 1777 ed il 1782. Degli interni originari del 1600 rimane la pala d’altare di Filippo Martelli dal titolo “Eucarestia e angeli adornati” del 1636. Le due fonti battesimali vennero trasferite nell’ex oratorio di San Giacinto dal vicino duomo. In particolare, la vasca esagonale è opera di Bonuccio Pardini e risale al 1389. Quella a forma di tabernacolo è del 1509 quando il lavoro fu affidato a Donato Venti e Nicola Civitali (lavoro non concluso e che ha visto modifiche successive). Il Battistero di Pietrasanta attualmente ospita la mostra I’ll be back soon dedicata all’artista polacco Szymon Oltarzewski curata da Enrico Mattei e organizzata da Federico Rui Arte.
Szymon Oltarzewski, Battistero di Pietrasanta