Il mercato immobiliare residenziale in Italia continua la sua corsa: +49% in 10 anni, 124 miliardi di euro di fatturato nel 2024 e previsioni ancora in crescita per il 2025.
Ma dietro ai numeri record si nasconde una realtà fatta di scarsità di nuove costruzioni, difficoltà normative e un’offerta sempre più inadeguata alle reali esigenze abitative.
Dai dati dell’Osservatorio sull’Abitare di Scenari Immobiliari e Abitare Co. emergono trend chiave e testimonianze esclusive dei protagonisti del settore. Ecco cosa c’è da sapere su prezzi, compravendite, domanda, offerta e futuro delle città italiane.
Il mercato immobiliare italiano: l’andamento del 2024
Nel 2024 il comparto residenziale ha segnato un nuovo record: 123,7 miliardi di euro di fatturato, in crescita del 49% rispetto al 2014 e del 5,7% nell’ultimo anno. Le compravendite residenziali hanno raggiunto quota 720.000, di cui 55.000 nuove costruzioni, con un incremento dell’1,4% rispetto al 2023.
Le previsioni del mercato immobiliare nel 2025
Le previsioni per il 2025 stimano un ulteriore balzo: +7% di transazioni nazionali in modo da arrivare a quota 770.000 compravendite in Italia (di cui 60.000 nuove).
Anche i prezzi sono ancora in aumento. Dopo un 2024 caratterizzato da un incremento dei valori del 2,2% rispetto al 2023, si stima che nel 2025 i prezzi di mercato possano aumentare fino al 5% a causa della ridotta disponibilità di offerte abitative esistenti rispondenti alle reali necessità della domanda, soprattutto nei mercati a maggiore tensione abitativa dei capoluoghi e dei loro hinterland.
E anche per i prodotti immobiliari nuovi, a causa della scarsità o della quasi assenza di nuova offerta abitativa, si assisterà a un incremento dei prezzi dal 5,8% del 2024 al 6,5% del 2025.
Numeri che confermano la centralità dell’investimento immobiliare nel portafoglio delle famiglie italiane, ancora legato al valore “rifugio” della casa.
L’Osservatorio sull’Abitare di Scenari Immobiliari e Abitare Co
Sono questi alcuni dei dati emersi nel terzo Osservatorio sull’Abitare realizzato da Scenari Immobiliari e Abitare Co., durante il “Quarto forum dell’abitare – un successo senza fine”, di cui We Wealth è media partner.
La domanda cambia: si cercano case flessibili e sostenibili
I dati dell’Osservatorio sull’Abitare mostrano come la domanda si stia evolvendo: si cercano spazi versatili, efficienza energetica e abitazioni in contesti verdi e ben serviti. Tuttavia, il parco immobiliare attuale è vecchio, con oltre il 75% delle abitazioni costruite prima degli anni ’90.
Un cambio di paradigma: dalla casa all’abitare
La casa non è solo un investimento (comunque vittorioso su tutti gli altri), ma è anche un architrave fondamentale della nostra società”, ha dichiarato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, aprendo i lavori, ed evidenziando come ormai non si parli più di ‘casa’ come oggetto, ma come il focus si sia spostato dalla casa all’abitare.
Il valore di un immobile non è più solo metratura o prezzo, ma include il quartiere, i servizi, le connessioni, la sicurezza e la sostenibilità. La “città dei 15 minuti” è oggi un must.
“Il tempo medio di permanenza di una famiglia in una casa è di 27 anni: 15 a Milano e 45 a Isernia. Troppo – ha detto Breglia – Dobbiamo far girare il patrimonio immobiliare per migliorare la qualità della vita e dei servizi”.
Italia ed Europa: confronto sulla produzione e il bisogno di nuove case
La rarefazione delle nuove costruzioni e la diminuzione dell’offerta di usato (anche per la spinta delle locazioni brevi) crea un mercato con prezzi in crescita, decisamente superiori all’incremento dei redditi.
“C’è un incremento continuo della domanda di abitazione, in acquisto, in affitto, ma manca l’offerta. Questo è il dramma del nostro paese – ha proseguito Breglia – le nuove costruzioni viaggiano a ritmo di 50-60 mila l’anno, un decimo di quanto avviene in Francia, un ottavo della Germania, un dodicesimo della Gran Bretagna, che sono realtà omogenee. Per non parlare poi della Spagna, che è due terzi dell’Italia e produce otto volte più case di quanto ne facciamo noi in un anno”.
Il risultato? Domanda abitativa in crescita e offerta insufficiente, soprattutto nei grandi centri urbani.
“Il mercato immobiliare viaggia ormai tra le 700 mila e le 800 mila compravendite all’anno. Io dico che non basta. È un fallimento per chi lavora nel mercato immobiliare avere così poche compravendite. Noi dobbiamo puntare a un milione di compravendite all’anno”, ha dichiarato Breglia.
La view di Giuseppe Crupi (Abitare Co.): “Serve una visione metropolitana”
“Quest’anno abbiamo avuto 58 mila transazioni di prodotto nuovo in tutto il Paese Italia, che vuol dire circa 6 case nuove per ogni comune italiano – ha spiegato Giuseppe Crupi, ceo di Abitare Co – Con questi numeri sarà difficile riuscire a soddisfare le esigenze dei clienti. È vero che abbiamo un patrimonio di case importanti, ma abbiamo un patrimonio di case che è stato costruito negli anni ‘60 e ‘70. Oggi è molto fatiscente e pensare di mettere le mani a questo tipo di prodotto è complicato. Abbiamo visto quello che è stato speso con i super bonus e quali risultati buoni sono arrivati. Oggi ristrutturare un immobile è molto più complicato che demolirlo e ricostruirlo. E paradossalmente costa anche di più”.
L’opinione di Francesca Zirnstein: “Ci muoviamo per migliorare la vita, non solo la casa”
Secondo Francesca Zirnstein, direttrice generale di Scenari Immobiliari, il grande motore oggi è la crescita professionale; le persone cambiano casa per migliorare la propria vita privata e professionale, cercando un contesto urbano dinamico, accogliente e ricco di opportunità.
“I grandi centri urbani sono attrattivi perché garantiscono migliori opportunità di vita. La casa segue questa logica, non la guida”, ha detto Zirnstein che si è poi soffermata su un dato del mercato immobiliare in ottica europea. “Dal 2015, non dall’inizio del secolo, i prezzi delle case in Europa mediamente sono cresciuti del 50%. Siccome ci sono Paesi dove la crescita è stata veramente limitata, questo vuol dire che, soprattutto all’interno delle città metropolitane dell’Europa, la crescita dei prezzi è stata molto superiore a questo 49-50% che oggi leggiamo sui dati di Eurostat”.
Il mercato immobiliare di Milano
La città di Milano ricopre un ruolo strategico a livello nazionale: la sua consolidata reputazione economica e formativa l’ha resa meta privilegiata per studenti, tra cui una quota importante di giovani stranieri e professionisti italiani e internazionali.
Secondo il terzo Osservatorio sull’abitare, il numero delle transazioni registrate nel 2024 ha superato, all’interno dei confini amministrativi della città metropolitana, le 66mila unità e, nella sola città di Milano le 25mila residenze.
Nel 2025 i prezzi medi di vendita si prevede possano raggiungere e superare nelle zone centrali gli 11.200 euro al metro quadrato, nelle zone semicentrali i 6.450 euro e in quelle periferiche i 3.950 euro.
Parlando di Milano, Crupi ha poi detto che serve una visione oltre i confini comunali e che si deve puntare sull’hinterland della città, che è ben connesso con il centro. “Solo ampliando il mercato ai Comuni collegati potremo offrire case accessibili, green e di qualità”, ha detto il ceo di Abitare Co, che ha però ricordato e messo in luce anche dalle difficoltà burocratiche: “La provincia di Milano è fatta da 104 comuni e tutti hanno regole differenti”.
Conclusione: abitare è il futuro (e anche l’investimento giusto)
Il trend è chiaro: “casa” e “abitare” restano centrali nella vita degli italiani, ma il concetto stesso di abitare è cambiato. Serve una nuova visione urbanistica, più coraggio nelle riforme e una maggiore sinergia tra pubblico e privato per offrire case sostenibili, connesse, accessibili e belle. E chi saprà intercettare questo cambiamento, farà anche un buon investimento.
Domande frequenti su Boom immobiliare italiano: il mercato corre, ma l’offerta è al palo
Nel 2024, il fatturato del mercato immobiliare residenziale italiano ha raggiunto i 124 miliardi di euro, segnando un periodo di forte crescita.
Negli ultimi 10 anni, il mercato immobiliare residenziale in Italia ha registrato una crescita significativa, con un aumento del 49%.
Per il 2025, si prevedono ulteriori crescite nel mercato immobiliare italiano, continuando il trend positivo degli anni precedenti.
Nonostante la crescita, il mercato immobiliare italiano si confronta con la scarsità di nuove costruzioni e difficoltà normative, che limitano l'offerta.
La domanda si orienta verso case flessibili e sostenibili, riflettendo un cambiamento nelle esigenze abitative e una maggiore attenzione all'impatto ambientale.