Un sondaggio condotto da Goldman Sachs ha svelato le strategie d’investimento preferite dei family office nel mondo
Investimenti alternativi e azionario hanno già un peso notevole nel portafoglio di queste società, in futuro potrebbe aumentare anche la rilevanza – oggi marginale – delle criptovalute
Per capire come queste società svolgano nel concreto il proprio mandato Goldman Sachs ha realizzato la sua prima indagine internazionale sul settore, intervistando circa 150 family office sparsi in tutto il mondo (il 54% dei quali negli Stati Uniti).
“In qualità di investitori agili e in gran parte senza vincoli, i family office hanno un discreto grado di flessibilità nella gestione e il loro patrimonio”, afferma Goldman Sachs, “abbiamo scoperto che, in generale, i family office tendono ad essere più aggressivi nella ricerca di rendimenti superiori, ma anche ma anche più orientati al lungo termine, data la loro mancanza di timeline definite e data l’assenza di interferenze esterne”.
Più nel dettaglio, il private equity viene inserito nel portafoglio per la quasi totalità dei family office, mentre un forte 90% punta anche sul venture capital. “Un numero significativamente maggiore di intervistati dell’area Emea e dell’Asia ha dichiarato di rivolgersi agli investimenti in private equity attraverso i manager, al contrario degli intervistati in America, molti dei quali investono direttamente”, ha sottolineato Goldman Sachs.
Un altro 31% dell’allocazione, poi, è destinato alle azioni quotate, una percentuale che secondo Goldman è coerente con la propensione degli individui ultra-high-net-worth verso questo ramo del mercato. La liquidità e il reddito fisso, invece, costituiscono in media il 19% del portafoglio dei family office. Questa componente meno volatile viene mantenuta per consentire un’adeguata flessibilità nel cogliere rapidamente le opportunità di acquisto nel momento in cui si presentano.
Come potrebbe cambiare l’allocazione dei family office
Nei confronti del contesto di mercato atteso per i prossimi anni i family office affermano di voler, più di ogni altra cosa, incrementare la propria esposizione al mercato azionario (lo afferma il 72%) e ridurre la liquidità così come la componente a reddito fisso (53%). Con particolare riferimento, invece, al rischio di un’inflazione più alta il 42% dei family office dichiara di voler investire in asset digitali come le criptovalute. Ad oggi, però, solo il 15% di queste società ha già acquistato monete digitali: chi non l’ha ancora fatto giustifica la sua decisione sulla base della scarsa fiducia nel fatto che questi asset possano essere considerati una riserva di valore.
Infine, l’attenzione per le tematiche ambientali per la sostenibilità non ha risparmiato nemmeno questo comparto del mondo finanziario. Nel mondo, il 60% dei family office afferma di aver implementato le strategie Esg nei propri portafogli. La quota sale nettamente in Europa e in Asia, portandosi intorno ai due terzi, mentre nelle Americhe questa sensibilità risulta inferiore alla media.