Si chiude con 413.3 milioni di dollari – e senza grandi emozioni – la 20th Century Evening Sale di Christie’s New York. Il risultato, perfettamente ricompreso nell’iniziale stima di 345-501 milioni, non supera quello del 2023, che aveva raggiunto un totale di 506.8 milioni di dollari (pur derivanti dalla combo di due aste, che includevano la collezione di Samuel Irving Newhouse, fondatore di Condé Nast).
Aste Christie’s arte: i risultati (e l’hackeraggio del sito)
Dei 64 lotti offerti nella sede di Rockefeller Center lo scorso 16 maggio, tre sono stati ritirati e tre invenduti, portando la percentuale opere aggiudicate al 91%. Il risultato finale (superiore rispetto a quello di 235 milioni, realizzato da Sotheby’s la notte precedente durante la Modern Evening Auction) ha fatto giustamente tirare un sospiro di sollievo agli executive della casa d’aste. Infatti, per tutta l’importante settimana newyorkese dell’arte, il sito di Christie’s è stato hackerato causando l’interruzione delle cinque aste online previste. Da domenica (così come dichiarato dal CEO Guillaume Cerutti in una mail chiarificatrice), il sito e la app di Christie’s sembrano essere ripartiti a pieno regime (e le aste interrotte, posticipate).
I top lot della 20th Century Evening Sale
Ma quali sono stati i top lot della serata? Sul gradino più alto del podio troviamo l’onnipresente Andy Warhol con Flowers (1964), aggiudicato per 35.4 milioni di dollari (contro una stima d’asta compresa tra i 20 e i 30 milioni). Da notare che l’opera – di 2 metri per 2 – è stata tiepidamente accolta dalla sala ed era comunque coperto da una third-party guarantee che ne assicurava la vendita. Di fatto, però, il quadro ha segnato il record d’asta per la serie Flowers dell’artista. La seconda opera più cara della serata è stata Coin de jardin avec papillons (1887) di Vincent Van Gogh, venduta per 33.1 milioni (perfettamente ricompresi nella stima d’asta prevista tra i 28 e i 35 milioni di dollari). Il quadro, esposto estensivamente in Europa, negli Stati uniti e in Giappone, era già stato proposto in asta nel 2018 per 40 milioni di dollari, rimanendo invenduto. Infine, il podio vede al terzo posto A Lawn Being Sprinkled (1967) di David Hockney, battuto per 28.5 milioni di dollari (con stima d’asta ricompresa tra i 25 e i 35 milioni).
Ha realizzato un buon risultato anche Femme Leoni (1958) di Alberto Giacometti – così chiamata in onore di Peggy Guggenheim, che a Venezia viveva in Palazzo Venier dei Leoni – acquistata per 22.2 milioni di dollari (contro una stima d’asta compresa tra i 20 e i 30 milioni). La statua era già stata venduta nel 2020 da Sotheby’s per 25.9 milioni durante l’Impressionist & Modern Art Evening Sale al collezionista giapponese Yusaku Maezawa (che ha dunque visto rivendere “al ribasso” la propria opera). Buone sono state anche le acquisizioni di Moulin de Limetz (1888) di Claude Monet, venduta per 21.6 milioni di dollari (contro una stima di 18-25 milioni) e di Femme au chapeau assise (1971) di Pablo Picasso, battuta per 19.6 milioni di dollari (sulla base di una stima d’asta compresa tra i 20 e i 30 milioni). Diversamente, Red Poppy (1928) di Georgia O’Keeffe (uno dei sei dipinti realizzati dall’artista con questo soggetto), è stato comprato per 16.5 milioni di dollari, eccedendo la stima d’asta compresa tra i 10 e i 15 milioni.
Aste Christie’s arte, mercato fioco o fiacco?
Rimane il fatto che la settimana dell’arte newyorkese di Christie’s – conclusasi definitivamente il 18 maggio – non ha “pienamente soddisfatto le aspettative”. Il combinato delle tre aste 20th Century Evening Sale, 21st Century Evening Sale e The Rosa de la Cruz Collection Evening Sale ha infatti totalizzato 640.2 milioni di dollari, una cifra decisamente inferiore rispetto ai 922.1 milioni del 2023. Sarà forse giunto il momento di ricalibrare i desideri del mercato?
In copertina: David Hockney, A Lawn Being Sprinkled (1967). Tutte le immagini: courtesy Christie’s Images Ltd.
