Perché puntare sulla tecnologia con i semiconduttori

Nonostante le attuali difficoltà, “alcuni segmenti del settore tecnologico continuano a mantenere un forte appeal per il mercato e per gli investitori”, afferma Columbia Threadneedle Investments

Sui mercati parlare con il senno di poi è particolarmente facile. Aver scommesso sul comparto tecnologico nei mesi più bui della crisi Covid ha garantito, a chi ci ha creduto, performance straordinarie. Per tutta la fase pandemica la marcia del comparto è sembrata inarrestabile, ma con l’avvio del 2022, la virata delle banche centrali e un panorama di rialzi dei tassi ancora più severo rispetto a quello prefigurabile a fine 2021 hanno decisamente punito questo settore – che è caratterizzato da valutazioni più costose ed è tradizionalmente sensibile all’aumento del costo del denaro. Da inizio anno al 23 maggio, il Nasdaq Composite ha ceduto oltre il 26%, molto più dell’S&P 500, che dal canto suo ha mostrato un ribasso superiore al 17%. Fra i comparti specifici, quello dei semiconduttori, i cui prezzi azionari erano schizzati alle stelle per via dell’enorme squilibrio fra la grande domanda e la poca offerta disponibile, è rientrato con un ribasso del 28%, stando al PHLX Semiconductor Index. Attualmente il Nasdaq è ai minimi dal novembre 2020 e solo chi aveva puntato su questo indice in precedenza, oggi come oggi, si trova in territorio positivo. 

Non si è trattata solo di una rotazione di portafoglio dalla tecnologia verso settori più difensivi e generosi nei dividendi, ma anche di un risk-off generalizzato sospinto dalle conseguenze della guerra in Ucraina e, soprattutto, dalla reazione attesa da parte delle banche centrali che stanno ritirando le politiche espansive che tanto avevano contribuito a soffiare nelle vele dell’azionario. 

Nello scenario attuale entrare nel settore tecnologico suona un po’ come una scelta controcorrente ma, dopo una decisa correzione, le prospettive di lungo periodo sul settore tornano a rendere interessante questo comparto. “I fondamentali del settore tecnologico rimangono eccezionalmente buoni; la tecnologia si conferma una componente in crescita dell’economia globale, in grado di catturare le spese dei consumatori e delle società e investire su chi produce cambiamento può dare buoni risultati”, ha dichiarato Paul Wick, gestore del fondo Threadneedle (Lux) Global Technology Fund di Columbia Threadneedle Investments, “molte delle nostre posizioni in portafoglio hanno riportato risultati di utili solidi, e lo è anche il loro orientamento futuro per questo periodo di riferimento, e non crediamo che l’aumento dei tassi di interesse avrà un impatto negativo sui fondamentali delle società delle nostre partecipazioni in portafoglio”. Ad oggi tra le posizioni del fondo ci sono titoli come Synaptics, HP e GoDaddy. Nel suo commento sui risultati del primo trimestre Wick ha evidenziato, oltre alle note difficoltà che il settore sta attraversando in questa fase, alcuni punti di forza di lungo periodo, in grado di porre le basi per un prossimo recupero

  • la trasformazione digitale del software, in particolare il software as a service e il cloud computing;
    – gli smartphone e le reti 5G, con un contenuto di chip molto più elevato;
  • una decisa domanda per l’elettronica di consumo;
  • l’ascesa dello “smart everything” (o internet delle cose), dell’intelligenza artificiale e dell’apprendimento automatico;
  • l’aumento della domanda di cybersecurity sulla scia degli attacchi ransomware;
  • l’aumento del contenuto elettronico nelle automobili, in particolare nei veicoli elettrici; e
  • la carenza globale di semiconduttori.

    Già, e i semiconduttori? Anche in questo caso, il rientro dai picchi raggiunti a cavallo fra 2021 e 2022, non toglie alcune forze fondamentali favorevoli alle aziende che li producono. 

Crediamo che i semiconduttori siano un modo economico per riprodurre molte delle migliori tendenze secolari della tecnologia, tra cui il cloud, la quantità di potenza di calcolo nel cloud, lo storage necessario nei data center cloud, la memoria per la virtualizzazione e le reti ad alta velocità per ridurre la latenza nel cloud”, ha dichiarato Wick, “i semiconduttori sono anche la chiave per il passaggio a veicoli elettrici e ibridi plug-in, per la guida autonoma e la sicurezza nelle automobili e per l’intelligenza artificiale”.

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