È tempo di sfatare i tabù dell’investimento in Europa

Gestione attiva e selezione dinamica dei sottostanti possono aiutare gli investitori a muoversi sul mercato europeo, con un occhio di riguardo anche alle performance di sostenibilità. Ci raccontano come Mark Denham e Keith Nay, gestori di Carmignac

Quando si parla di investimenti nel vecchio continente, si sentono spesso ripetere due stereotipi: la prima, che in Europa non vi è crescita; la seconda, che i rendimenti non sono interessanti. Ma è davvero così? Secondo Mark Denham e Keith Nay, Co-Gestori del fondo Carmignac Portfolio Patrimoine Europe, la risposta è no, a patto però di saper cogliere le particolarità del mercato europeo e trasformarle in un beneficio. A dimostrarlo sono i dati: secondo le rilevazioni della casa di gestione parigina, infatti, dal lancio del fondo il 29 dicembre 2017 al 30 maggio 2022 Carmignac Portfolio Patrimoine Europe ha realizzato una performance del 30,29%, superiore al 17,78% dell’indice di riferimento. La strategia è stata inoltre capace di attraversare anche i momenti di crollo del mercato azionario, come quello del febbraio-marzo 2020, in cui il fondo ha saputo fare meglio rispetto al suo benchmark. 

I vantaggi della gestione attiva 

Secondo i gestori di Carmignac è la strategia a fare la differenza. “Siamo convinti che sia proprio la complessità del mercato europeo a incrementarne le opportunità. Per questa ragione adottiamo un processo di investimento incentrato sulla selezione titoli e su una gestione attiva e flessibile. Per l’equity, infatti, selezioniamo aziende di alta qualità che presentino una crescita superiore alla media, che siano capaci di reinvestire i loro profitti così da crescere in maniera organica” spiega Denham, mentre per l’obbligazionario “optiamo per un approccio attivo de-correlato dagli indici di riferimento, preferendo strumenti quali un ampio intervallo di duration modificata” aggiunge Nay. Con riferimento alla composizione del fondo, esso presenta in ogni momento almeno il 40% allocato in prodotti obbligazionari, a cui si affianca un’esposizione azionaria netta variabile fino al 50% del totale. 

Investire in Europa in maniera responsabile 

La gestione attiva e l’approccio selettivo si sono inoltre rivelati utili anche per quanto concerne la lotta alle emissioni. “Carmignac Portfolio Patrimoine Europe emette infatti circa il 30% in meno di co2 rispetto al suo indice di riferimento, grazie al nostro rigoroso processo di selezione Esg (tematiche ambientali, sociali e di governance). In primis operiamo uno screening che esclude le aziende che operano in settori dannosi per la salute delle persone e del pianeta, come tabacco e armi. Viceversa, effettuiamo un’analisi volta a includere aziende che contribuiscono in maniera positiva all’ambiente e alla società” afferma Denham,
L’esperienza pluriennale della casa di gestione francese nell’implementazione dei criteri Esg ha inoltre permesso di progettare Carmignac Portfolio Patrimoine Europe come un fondo multi-asset socialmente responsabile. “Questo vale per tutte le asset class in cui investiamo” spiega Ney. “Per far ciò utilizziamo modelli di analisi quantitativi sviluppati in house, avvalendoci al contempo di enti di ricerca indipendenti. In questo modo siamo in grado di valutare anche le performance extra-finanziaria di tutti i nostri investimenti”.

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