Investimenti Esg? Le sei principali sfide ancora aperte

L’adozione dei criteri Esg sta crescendo sempre di più, ma vi sono ancora grandi sfide da affrontare. Capital Group ha analizzato le principali

Il 26% dei più di 1100 investitori globali intervistati per il Capital Group Esg Global Study 2022 considera i criteri ambientali, sociali e di governance (Esg) il cuore della propria strategia. Gli investitori non si accontentano più unicamente di avere un ritorno economico; a questo si aggiunge anche la volontà di creare un impatto reale e positivo. D’altro canto, sono ancora aperte importanti sfide da affrontare, così come alcuni ostacoli da superare, che possono prevenire le società dall’adottare o implementare maggiormente i criteri Esg.

Le sei principali sfide ancora aperte in ambito Esg 

1. Mancanza di analisi e dati chiari

Il principale ostacolo per gli investitori nell’adozione dei criteri Esg nei propri investimenti è rappresentato dall’attuale mancanza di dati che siano robusti e chiari, che limita ben il 40% degli intervistati. Anche l’analisi e comparazione dei risultati è ritenuta difficile: il 58% degli investitori ritiene infatti che la standardizzazione degli strumenti utilizzati per raccogliere i dati dai diversi providers aiuterebbe la propria organizzazione, così da essere in grado di analizzare e supportare concretamente i fattori Esg.

2. Sacrificare i portafogli

Un’altra preoccupazione che trova un riscontro nel 35% degli investitori presi in considerazione ha a che fare con il timore di dover sacrificare parte dei propri rendimenti. Questo dato in realtà è rincuorante: se nel 2021 era il timore principale che colpiva il 49% degli investitori, in un anno tale paura ha perso quasi 15 punti percentuali. Capital Group, attraverso l’ultima edizione del sondaggio ha infatti appurato che “i rispondenti vedono i ritorni sull’investimento e l’impatto sostenibile come mutualmente benefici”.

3. Preoccupazioni relative al greenwashing

Un altro fattore che preoccupa gli intervistati è quello legato al concetto di greenwashing, che agisce in due ambiti differenti: “se da un lato la preoccupazione che gli asset manager usino gli investimenti Esg principalmente come strategia di marketing è minore, dall’altro gli stessi investitori hanno maggior timore di essere accusati di greenwashing qualora decidessero di investire in Esg e questo rappresenta sempre di più una barriera”. In totale il 30% degli investitori, ben otto punti percentuali di più rispetto alle analisi del 2021, lo ritiene come un problema reale che è necessario affrontare il prima possibile.

4. Regolamentazioni troppo complesse e confuse

Quasi tre investitori su dieci (27%) ritiene che le regolamentazioni in ambito di sostenibilità siano troppo complesse e che questo possa creare confusione. Secondo un senior portfolio manager di Capital Group, questo problema è ancora più sentito in Europa, dove diverse normative valgono contemporaneamente ad altre. “Abbiamo a che fare con tre set di regole: la regolamentazione sulla divulgazione della finanza sostenibile (Sfdr), la tassonomia europea e la normativa dei mercati degli strumenti finanziari (Mifid). È molto complicato riuscire a mettere insieme questi diversi regolamenti, è una sfida davvero ardua dal momento che ciascuna è estremamente differente”.

5. Mancanza di prodotti e strategie adatti

Optare per una strategia o un prodotto piuttosto che un altro determina fortemente la performance finale di un investimento. Secondo il 26% degli investitori intervistati da Capital Group, infatti, sembra che le strategie che adottano i criteri Esg siano limitate. Una problematica che era già presente nelle analisi del 2021 con un risultato molto simile, con solo un punto percentuale in aggiunta.

6. Troppo focus su investimenti a breve termine

A causa della volatilità del periodo storico in cui ci troviamo, c’è il desiderio sempre maggiore di avere sicurezze e per questo puntare su investimenti long-term. Secondo il 24% degli intervistati, tuttavia, in materia di sostenibilità il focus delle aziende sembra avere un orizzonte a breve termine. Questa problematica è particolarmente sentita in Europa e in Asia. Ciò nonostante, le strategie sostenibili non limitano gli investitori con una prospettiva a lungo termine: diverse sono le tematiche che potranno beneficiare di una crescita negli anni a venire, come il cambiamento climatico, il miglioramento della governance e l’impatto positivo sulla società.

Fonte: Capital Group.


Superare gli ostacoli con la formazione

Oltre alla standardizzazione degli strumenti utilizzati per analizzare i dati, un’altra soluzione proposta da Capital Group è quella di sviluppare un percorso di formazione, così che gli investitori stessi siano in grado di capire meglio gli obiettivi Esg, le analisi al riguardo e i possibili risvolti futuri.

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