È un dato di fatto: gli edifici inquinano più delle automobili

Il settore delle costruzioni di edifici rappresenta il principale contributore alle emissioni co2. L’innovazione tecnologica di questo comparto si pone però una soluzione al problema

Contrariamente a quanto si possa pensare, sono gli edifici e non le automobili il principale contributore alle emissioni di co2. Lo conferma il 2020 Global Status Report della Global Alliance for Buildings and Construction, con dati aggiornati al 2019. Con il 38% del totale, le emissioni di co2 derivanti dalla costruzione e l’operatività degli edifici sorpassano infatti di 15 punti percentuali in più il settore dei trasporti, le cui emissioni toccano il 23% del totale; ammontano invece al 39% le emissioni di co2 prodotte dall’insieme di tutte le restanti industrie. Da non sottovalutare, ad esempio, l’ingente consumo di energia da parte dei sistemi di raffreddamento e ventilazione, che secondo l’Agenzia internazionale per l’energia (Iea), nel 2016 hanno contribuito per il 10% dei consumi energetici a livello mondiale. Una percentuale che ci si aspetta continuerà a crescere in futuro, fino a triplicare entro il 2050, riportano le stime.
Una spiegazione per tali cifre, secondo Anne-Marie Peterson, Equity portfolio manager di Capital Group, è in parte da ritrovarsi nel fatto che “i sistemi di riscaldamento e raffreddamento, noti come Hvac (Heating, ventilation and air conditioning, ndr), sono inefficienti” allo stato attuale. Tuttavia, “il cambiamento nelle priorità dei governi e del settore pubblico per quanto riguarda il comparto energetico potrebbero comportare una accelerazione nel ciclo di sostituzione per i sistemi di riscaldamento e raffreddamento. Questo potrebbe rappresentare una fonte di supporto per i produttori di Hvac, capaci di sviluppare e introdurre sistemi più puliti in tempi ristretti”, aggiunge Peterson.

Carrier Global, l’azienda non tech dall’innovazione tecnologica

Sono diverse le aziende radicate da generazioni che stanno adottando nuove tecnologie per migliorare le proprie posizioni competitive, guidare il cambiamento della società e creare opportunità per gli investitori. Un esempio? Carrier Global, fondata nel 1915 da Willis Carrier (a cui è attribuita l’invenzione del moderno condizionatore d’aria) ha introdotto il programma Healthy Buildings, che indipendentemente dal tipo di edificio o ambiente interno offre una qualità dell’aria più sana, sicura, efficiente e produttiva. Il programma include anche un sistema di filtrazione dell’aria che riduce il rischio di batteri e agenti patogeni: una caratteristica che ha attirato una notevole attenzione sull’azienda durante la pandemia di Covid-19. Altro progetto su cui l’azienda sta lavorando è un sistema per ottimizzare l’energia totale consumata dagli edifici, che aiuterà a identificare le ore di punta e a ricercare opzioni che ne aumentino l’efficienza.
La Carrier Global, pur non essendo classificata come uno dei principali innovatori, ha sviluppato un sistema particolarmente utile per il settore delle costruzioni. “Quando si considerano i potenziali vincitori in un nuovo mondo digitale, alcuni investitori potrebbero pensare esclusivamente ai giganti della tecnologia di consumo o alle aziende fintech o ai fornitori di software basati su cloud”, afferma Greg Wendt, Equity portfolio manager di Capital Group. “Tuttavia, in Capital Group, scaviamo un po’ più a fondo in tutti i settori per trovare aziende più inosservate, ma con il potenziale per beneficiare di una trasformazione digitale”.


Fonte: Capital Group. Emissioni globali di co2 per settore

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