Obbligazioni a tasso misto in dollari per ridurre la volatilità

Da BNP Paribas arrivano due nuovi bond che prevedono tassi fissi per il primo periodo e poi tassi variabili, così da superare la fase di incertezza attuale e andare a caccia di rendimento. Ecco come funziona

In un contesto di inflazione elevata e di fase restrittiva da parte delle principali banche centrali, Fed e Bce in primis, optare per obbligazioni a tasso misto, ovvero con una prima parte a cedola costante e una seconda a cedola variabile, potrebbe aiutare ad avere una maggiore protezione al rialzo dei tassi e un migliore adattamento all’evoluzione dei mercati. Non a caso, la casa francese BNP Paribas ha deciso di lanciare proprio ora due nuove obbligazioni a tasso misto denominate in dollari, con scadenza a tre e a cinque anni, che si aggiungono alle due obbligazioni simili ma in euro, emesse in precedenza. I due nuovi bond, quotati su Borsa Italiana, sono rivolti a investitori privati. 

“Dopo il recente lancio di due obbligazioni a tasso misto denominate in euro, con questa emissione di due obbligazioni in dollari Usa andiamo a espandere ulteriormente la nostra offerta per rispondere alle crescenti esigenze degli investitori in termini di diversificazione valutaria del portafoglio”, ha commentato Luca Comunian, Distribution Sales – Global Markets di BNP Paribas Corporate & Institutional Banking

La nuova emissione obbligazionaria 

L’emissione riguarda due obbligazioni, entrambi a tasso misto in dollari, ma con alcune differenze. Il primo bond (ISIN XS2392623927) ha infatti una scadenza più breve, a tre anni (luglio 2025 per la precisione) e offre cedole trimestrali calcolate a un tasso annuo fisso del 3,5% lordo per il primo anno; a partire dal secondo anno, le cedole trimestrali diventano variabili, calcolate a un tasso annuo pari al tasso USD SOFR (Secured Overnight Financing Rate, ovvero il tasso medio dei prestiti di contante in dollari garantiti dai Treasury.) composto giornalmente durante ogni periodo cedolare, con un minimo del 3% e un massimo del 5,5% annuo lordo. 

La seconda obbligazione (ISIN XS2392623760) ha invece scadenza a cinque anni, quindi luglio 2027, e paga cedole trimestrali calcolate a un tasso annuo fisso del 3,9% lordo per il primo anno per poi prevedere a partire dal secondo anno cedole trimestrali variabili, calcolate a un tasso annuo pari all’USD SOFR composto giornalmente durante ciascun periodo cedolare, con un minimo dello 3,2% e un massimo del 5,7% annuo lordo. 

Da sottolineare, ancora una volta, i diversi floor e cap previsti, ovvero i tassi minimi e massimi pagabili quando la cedola diventa variabile. Per entrambe le obbligazioni, infatti, in corrispondenza del pagamento delle cedole trimestrali variabili, se il tasso di riferimento assume un valore inferiore al minimo previsto, il tasso variabile annuo risulterà pari al 3% per l’obbligazione con scadenza a tre anni e al 3,2% per l’obbligazione a cinque anni.
Viceversa, se il tasso di riferimento assume un valore superiore al cap, il tasso variabile
annuo risulterà pari a questo massimo, che è al 5,5% per l’obbligazione con scadenza a tre anni e al 5,7% per il bond a cinque anni. 

Alle rispettive date di scadenza, fissate per l’11 luglio 2025 e l’11 luglio 2027, è previsto il rimborso integrale del valore nominale. 

Entrambe queste obbligazioni, emesse da BNP Paribas (tra le prime banche per capitalizzazione della zona euro, con CET1 Ratio pari al 12,4% al 31 marzo 2022 e che vanta rating al gradino A tra Moody’s, S&P e Fitch) sono quotate direttamente sul segmento MOT di Borsa Italiana, dove saranno negoziabili in continuo. Il valore nominale che coincide con il lotto minimo è pari a 1.000 dollari. Quindi, l’acquisto, ma anche il pagamento delle cedole e il rimborso del capitale a scadenza sono regolati nella valuta di denominazione delle obbligazioni, ovvero in dollari statunitensi. Un aspetto, quello del tasso di cambio, da tenere in considerazione perché potrebbe far variare il controvalore in euro delle cedole e del capitale.

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