A Maastricht, placida cittadina olandese, si respira ancora l’aria antica, preziosa e satura di quell’audacia mercantile seicentesca che pare vivere, ora come allora, nelle casette a capanna, nelle curve sinuose della Mosa, nelle silenziose stradine medievali. Audacia mercantile che oggi sfida l’incertezza geopolitica ed economica per accogliere la 38a edizione di TEFAF: la più sofisticata fiera d’arte al mondo, centro nevralgico del collezionismo internazionale e barometro del mercato globale. La mostra quest’anno ha accolto 273 gallerie, provenienti da 21 nazioni, proponendo oggetti di inestimabile valore e dispiegando un ventaglio cronologico che attraversa sette millenni di produzione artistica, dalle vestigia dell’antichità classica fino alle espressioni più contemporanee, passando per i grandi maestri.
L’inquietudine globale e la tensione per i risultati economico-finanziari non hanno varcato i tornelli del MECC, dove un’immensa corolla di tulipani screziati fluttuava scherzosa nell’aria, tentando l’azzardo di alleggerire lo spirito nel nome della bellezza e della conoscenza. Ben oltre il trionfo vegetale, l’istallazione è da intendersi come cifra stilistica del luogo, una sorta di genius loci accogliente e profumato. I visitatori esigenti, raffinati, preparati, colti e curiosi quest’anno hanno segnato una presenza straordinaria di oltre 50mila ingressi, desiderosi di compiere un incredibile viaggio attraverso la sapienza e l’ingegno umano, pronti a dialogare utilizzando linguaggi differenti e molteplici competenze.
TEFAF 2025, ottime presenze (anche istituzionali) nonostante un mercato teso
In uno scenario di inerzia poco rassicurante, che registra un calo importante delle transazioni, TEFAF è riuscita a segnare vendite significative, confermandosi uno scenario privilegiato dove si incontrano studiosi, appassionati e funzionari che intrattengono con l’arte un rapporto, talvolta appariscente, talvolta dimesso, ma comunque sempre serio, onesto e devoto.
In questa edizione si sono registrate 500 istituzioni, dal Louvre al Metropolitan, dal Musée d’Orsay alla National Gallery, che hanno acquistato la migliore arte antica e moderna proposta dal mercato.
Alcune vendite di successo e l’arte della filantropia
La galleria Salomon Lilian ha venduto a una fondazione olandese, per circa 3,5 milioni di euro, un intrigante Autoritratto di Michael Sweerts, artista fiammingo dalla personalità assai misteriosa, al quale, tra l’altro, le Scuderie del Quirinale di Roma hanno dedicato una retrospettiva da poco conclusasi. L’opera era stata acquistata in asta da Christie’s nel 2023 per 2 milioni di euro.
Una magnifica Deposizione di Cristo di Maarten van Heemskerck, artista olandese esperto in soggetti religiosi e fortemente influenzato dal gusto italiano, ha trovato una nuova collocazione museale. I giovani galleristi Caretto&Occhinegro l’hanno venduta per 500mila euro.
Una scultura in bronzo patinato di Pietro Tacca raffigurante San Sebastiano è stata acquistata, per 510mila euro, da un collezionista privato statunitense che la lascerà in eredità al Fine Arts Museum di San Francisco. E questo apre la riflessione al tema della filantropia e del passaggio generazionale, cui era dedicata la seconda edizione del TEFAF Summit. Un focus sul ruolo vitale dei finanziamenti privati nel sostenere istituzioni e musei e sulle strategie per coinvolgere le nuove generazioni di collezionisti e mecenati, in considerazione di un patrimonio stimato di 60mila miliardi di dollari in transito nei prossimi 25 anni, un terzo dei quali potrebbe essere destinato alla cultura.

TEFAF 2025, le artiste donne catturano l’attenzione
E finalmente una carrellata straordinaria di artiste, circa 500 opere, scoperte o riscoperte, che hanno brillato sia tra gli Old Masters sia nell’ambito moderno e contemporaneo, a testimoniare il crescente interesse per i percorsi artistici di una storia non ufficiale. Tutte definite da un capolavoro. Il silenzio incantato e l’atmosfera rarefatta sono i temi di Una ciotola di fichi e nocciole di Giovanna Garzoni, venduta da Colnaghi, mentre il Rosso Rosso di Carla Accardi in vendita da Matteo Lampertico è passato di mano intorno a 500mila euro. I drappeggi serici e rosati, l’incarnato eburneo e i gioielli dai riflessi perlacei fruibili nello Sposalizio mistico di Santa Caterina di Lavinia Fontana, esposto da Fondantico, troveranno invece spazio nelle sale di un museo italiano.
Lo stesso TEFAF Showcase Prize è stato assegnato alla Galerie RaphaelDurazzo, che ha presentato le opere grafiche di Hilla Rebay, pioniera dell’arte astratta, la cui riscoperta si inserisce perfettamente nello spirito dell’arte declinata al femminile di questa edizione di TEFAF.

Tra gli inediti, Tiziano e Klimt affascinano i collezionisti
Tra gli inediti, è d’obbligo menzionare la splendida e inattesa Madonna con Bambino e Santa Maria Maddalena attribuita a Tiziano, presentata da Trinity Fine Art. Un autentico capolavoro realizzato tra il 1555 e il 1560 e presentato in pubblico per la prima volta dopo essere rimasto nascosto in collezioni private per secoli. La galleria W&K – Wienerroither & Kohlbacherha invece presentato un inedito giovanile di Gustav Klimt, Ritratto del principe William Nii Nortey Dowuona, realizzato nel 1897 dopo che Klimt partecipò a una mostra etnografica alla presenza di persone di colore. Fu esposto per l’ultima volta a Vienna nel 1928 su prestito della proprietaria Ernestine Klein, ma a seguito della confisca nazista se ne persero le tracce. Riemersa per caso e stabilito un accordo di restituzione con gli eredi Klein, l’opera è stata messa in vendita con un prezzo intorno ai 15 milioni di euro.

Focus sulle gallerie italiane presenti in fiera
Anche le 23 gallerie italiane presenti hanno avuto ottimi i riscontri. Da Antonacci Lapiccirella, la tela di Francesco Hayez Interno di un harem è stata venduta tra i 500mila euro poche ore dopo l’apertura. Alessandra Di Castro, una delle presenze più consolidate, rappresentante del board esecutivo di TEFAF, ha presentato e venduto una magnifica testa di Angelo, in biscuit, di Giovanni Volpato, oltre a due splendidi lavori di intarsio ligneo raffiguranti interni architettonici e un micromosaico, di ampie dimensioni, con vista del Foro romano.
TEFAF 2025, un segnale positivo per l’Europa e la cultura
Infine, TEFAF è acronimo di The European Fine Art Foundation. Auguriamoci che l’essenza e i valori della mostra, così come i risultati positivi ottenuti, siano di buon auspicio e di forte incoraggiamento per l’Europa, alla quale il momento storico difficilissimo richiede unità e lungimiranza nel considerare il mosaico di culture e identità che costituiscono l’anima stessa del nostro essere europei.

Photo: Maison Rowena. Courtesy of TEFAF