Successione delle coppie di fatto, tutti i vantaggi delle polizze vita

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Una normativa incompleta preclude il diritto ad una serena successione ai conviventi di fatto. Come pensare dunque al benessere dei propri cari? Il private insurance offre un valido strumento. Con gli esperti di Octium Group vediamo in che modo

In Europa, cresce il numero delle coppie di fatto e con esse il bisogno di tutela dei loro diritti, complice spesso un’evoluzione della normativa di famiglia non sempre rapida quanto quella della società. Secondo i dati del recente rapporto Eurofound, fondazione dell’Unione europea che si occupa di politiche sociali, circa il 7% delle famiglie italiane è infatti composto da una coppia che convive in assenza di matrimonio o unione civile. Sebbene il dato sia inferiore a quello dell’Unione, dove le coppie di fatto rappresentano circa una famiglia su 4, in Italia oltre un milione e 200.000 persone vivono la propria relazione in assenza di un’adeguata tutela legale e patrimoniale, soprattutto dal punto di vista delle vicende successorie.
Anche il segmento HNW risulta interessato da tale fenomeno e tra i diversi strumenti che il Wealth Management può mettere a disposizione spiccano le polizze vita unit linked, capaci di coniugare flessibilità e tutela sia per il contraente che per il beneficiario. Fabrizio Palumbo, Group Country Head Italy di Octium, ci spiega perché.

Coppie di fatto: successione senza tutela?

Prima di illustrare in che modo le polizze vita possano contribuire alla tutela successoria del convivente, è necessario analizzare il quadro normativo che regola diritti e obblighi delle coppie di fatto, sia eterosessuali che non. Il riferimento normativo è la c.d. Legge Cirinnà (Legge 20 maggio 2016, n. 76) che, sebbene abbia costituito un passo in avanti dal punto di vista della tutela dei diritti, non ha tuttavia regolato le vicende successorie del convivente di fatto. Cosa significa questo? In poche parole, per la legge il partner non è erede del convivente deceduto, né legittimo né legittimario, risultando perciò privo di qualsivoglia diritto patrimoniale di tipo ereditario.

Naturalmente, i conviventi possono nominare il proprio caro quale erede universale nel testamento, tuttavia, se così facendo il de cuius intacca la quota di legittima, le disposizioni testamentarie lesive saranno inefficaci nei confronti dei legittimari. Ma non è tutto: dal punto di vista fiscale, infatti, il convivente erede dovrà versare all’erario l’aliquota successoria dell’8% prevista per i soggetti non legati da vincolo di parentela e non potrà godere di nessuna franchigia.

I vantaggi delle polizze unit linked per le coppie di fatto

Il quadro così descritto implica che per i conviventi di fatto pensare alla pianificazione patrimoniale e soprattutto successoria costituisca un passaggio fondamentale della propria relazione. Una possibile soluzione per colmare il vuoto normativo è offerta dal private insurance, in particolare dalle polizze vita. Il perché è presto detto: il capitale accantonato in polizza non afferisce all’asse ereditario, slegando di fatto quanto versato dalle vicende successorie del de cuius. Cosa significa in concreto?

“Maggiore tutela e maggiore libertà di gestione nella pianificazione successoria – spiega Palumbo – sia per il de cuius che per il convivente superstite. Il sottoscrittore della polizza, infatti, può ignorare le regole della successione testamentarie e individuare in piena libertà il beneficiario, che può anche essere un trust o una fiduciaria nel caso in cui il convivente sia un soggetto disabile o bisognoso di particolare assistenza”.
Ma non è tutto. “Essendo estraneo all’asse ereditario e alla successione strictu sensu, il beneficiario potrà immediatamente entrare in possesso del capitale assicurato in qualunque parte del mondo. Per lo stesso motivo, inoltre, la polizza può essere data in pegno o garanzia per operazioni di finanziamento qualora il convivente superstite ne dovesse avere bisogno a seguito della scomparsa del defunto”.

In conclusione

“Grazie al private insurance – conclude Palumbo – il convivente di fatto può proteggere il suo patrimonio e trasferirlo con la massima flessibilità al proprio partner: tali caratteristiche rendono la polizza vita uno strumento cruciale nelle operazione di pianificazione patrimoniale e successoria tra conviventi di fatto”.

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