Insidie AI nei portafogli: il ruolo delle analisi ESG

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È arrivata l’ora di iniziare a ragionare su come prevenire alcune potenziali minacce derivanti dal rapido diffondersi dell’intelligenza artificiale. Fidelity International consiglia agli investitori di partire dalle analisi Esg

Da 0 a 100 miliardi in meno di cinque anni, non si tratta di fantascienza, ma dell’intelligenza artificiale. Una crescita che sembra solo all’inizio, secondo le stime di NextMove il mercato dell’AI è destinato a crescere di 20 volte entro il 2030, raggiungendo un valore straordinario di 2.000 miliardi di dollari.

Ma anche la rosa più bella ha le sue spine e, in questo caso, proprio a causa della rapidissima crescita, è probabile che i rischi non siano ancora tutti conosciuti. Ma per evitare di rimanere feriti nel futuro, è meglio iniziare a combatterli già da ora.

Di che rischi stiamo parlando? Da computer così intelligenti e sviluppati che anche gli scienziati non sarebbero in grado di capire o controllare, passando anche dal rischio di diffondere misinformazione.

Aria di problemi, ma come risolverli?

La complessità di queste nuove tecnologie e le difficoltà nel capire come contenerle iniziano a essere pressanti sulle spalle delle autorità, che si stanno mobilitando per cambiare la situazione. Non si tratta di un cambiamento semplice, anche perché significa combattere minacce di cui non si conoscono tutte le sfaccettature. Proprio per questo anche i grandi detentori di capitale devono giocare la loro parte.

Gli investitori hanno già dimostrato in passato la loro capacità di spostare l’ago della bilancia su questioni fondamentali, come quando hanno deciso di impegnarsi attivamente per le questioni ambientali, sociali e di governance (Esg).

Il Centre for the Governance of AI ha proposto un elenco di 50 punti che illustra quali dovrebbero essere le migliori pratiche in materia di sicurezza per l’AI e grandi nomi, da OpenAI a DeepMind, passando anche per Anthropic e a pionieri di questa nuova tecnologia, hanno già espresso il loro desiderio di allinearsi a queste proposte. Si tratta di un dato molto incoraggiante, ma purtroppo tra il dire e il fare la strada sembra molto lunga. Ad esempio, “poche organizzazioni dispongono attualmente di un comitato per i rischi legati all’AI o di team di revisione interna. Preoccupanti sono anche i recenti tagli ai team responsabili dell’IA in aziende come Microsoft, Meta, Google e Amazon”, sottolineano Marcel Stotzel, Christin Brueschke e Toby Sims di Fidelity International.

I rischi non dipendono solo dal rapido sviluppo dell’AI e dalla difficoltà nell’anticipare possibili svolte future, ma scaturiscono anche dalla concorrenza e dalla paura che una tecnologia simile possa finire nelle mani di malintenzionati. OpenAI, ad esempio, con il lancio dell’ultimo modello di ChatGPT ha deciso di fornire meno informazioni sull’architettura del tool. Ma in una situazione simile, meglio scegliere la trasparenza in nome della sicurezza o rischiare di perdere la leadership di mercato?

Secondo gli esperti non sarà necessario scegliere, l’ambizione è quella di commissionare verifiche di terze parti, proprio per valutare il livello di rischio.

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AI e Esg: due mondi lontani ma con un framework comune

Secondo gli esperti di Fidelity, le domande sui rischi e sul controllo dell’intelligenza artificiale possono essere affiancate dalle attuali analisi per l’allineamento con i criteri Esg: ad esempio, per quanto riguarda le assunzioni gli investitori possono chiedere un resoconto sul numero di dipendenti che si occupano di AI e quanti di loro hanno un focus specifico sulla sicurezza, proprio come si può fare per gli assunti che si occupano delle questioni Esg. In tale ottica diventa anche importante analizzare settori secondari, come quelli di monitoraggio, robustezza e controllo della capacità.

L’Impact Coalition for Digital Inclusion ha recentemente stimato che solo poco più del 10% delle 150 aziende leader nel campo dell’AI ha reso noti i loro obiettivi e gli impegni pratici per rendere il mondo dell’intelligenza artificiale più etico.

Rischi per il portafoglio

L’intelligenza artificiale offre opportunità troppo interessanti per essere ignorate, ma gli investitori devono ancora comprendere appieno i pericoli dell’AI per i portafogli. I leader di questo settore, ossia colossi come Microsoft e Nvidia, figurano nei maggiori fondi tracker Esg. Capire se si tratta veramente di un investimento sostenibile o una minaccia esistenziale non è ancora possibile in quanto solo il tempo e lo sviluppo di questo settore rivoluzionario e dirompente potrà dare una risposta.

L’intelligenza artificiale potrebbe aprire la strada a una serie di progressi, oppure potrebbe smantellare le democrazie. Integrando l’analisi dell’intelligenza artificiale nelle loro valutazioni ESG, gli investitori dovrebbero individuare la differenza ed essere in grado di chiedere conto ai cattivi attori”, asserisce Fidelity.

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