Il Giappone si appresta a chiudere un anno da record e la sua buona sorte sembra tutt’altro che finita, grazie alla spinta che arriva dal fronte macro e societario. L’indice Nikkei 225 da gennaio ha registrato un rialzo del 28% (al 22 novembre 2023), facendo meglio dello statunitense S&P500 (+18%), mentre il più ampio Topix ha messo a segno un +26%, dopo aver toccato la scorsa primavera i massimi livelli degli ultimi 33 anni. Una performance che non è passata inosservata. Il più grande investitore di tutti i tempi, Warren Buffet, non solo ha deciso di esporsi, ma di far diventare l’azionario nipponico la sua seconda maggiore allocazione, subito dopo gli Stati Uniti. E così, da paese poco attraente, il Sol Levante è diventato tra i più amati.
Le ragioni della sua rinascita sono diverse: l’uscita da una condizione di deflazione quasi cronica (l’inflazione ora si aggira intorno al 3%), il miglioramento della corporate governance e l’attrattività in qualità di area in cui diversificare gli investimenti nell’Asia. Dalla stagione dei conti, infatti, sono giunti segnali incoraggianti: le società dell’indice Topix hanno superato le aspettative degli analisti di una media del 30% a metà luglio. Proprio il miglioramento del quadro marco e la crescita degli utili societari dovrebbero continuare a sostenere il listino nipponico (secondo Nomura l’indice Nikkei potrebbe toccare la quota record di 38mila punti entro dicembre 2024). Un’occasione per investire prima che i prezzi del mercato locale si facciano elevati. Infatti, le valutazioni appaiono ancora a forte sconto rispetto ai listini degli altri paesi occidentali, nonostante il recente rally.
Di fronte a questo senario, gli esperti di Vontobel hanno messo a punto un nuovo certificato di investimento tematico, che permette di prendere posizione in alcune società selezionate del Sol Levante: lo Strategic Certificate che replica il Vontobel Japan Equity Strategy Index, gestito attivamente dalla stessa Vontobel (ISIN: DE000VM4YT68). Un prodotto che può rappresentare un’alternativa interessante per gli investitori che desiderano concentrarsi su una selezione di titoli con una ponderazione più elevata delle singole società e dei settori rispetto all’indice Nikkei 225. Il certificato potrebbe anche essere adatto per coloro che non desiderano dare un’occhiata più da vicino alle azioni giapponesi, ma vogliono comunque costruire un’esposizione settoriale.
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Come funziona
Per capire il funzionamento di questo strumento occorre guardare da vicino l’indice a cui fa riferimento. Il Vontobel Japan Equity Strategy Index riunisce le azioni delle medie e grandi imprese giapponesi con caratteristiche interessanti, individuate attraverso un preciso processo di selezione. Innanzitutto, tutte le società prese in considerazione devono soddisfare criteri di liquidità predefiniti, tenendo conto del volume di trading. Per ognuna di queste, viene poi calcolato un punteggio composito multifattoriale, basato sulle ultime ricerche accademiche, in base ai fattori di valutazione, qualità, momentum e dimensioni. Vengono così selezionate le azioni di 30 società con il punteggio multifattoriale più alto. Tra queste, non per niente, compaiono anche le cinque società di trading favorite dalla leggenda del value investing Warren Buffett. La selezione di società è poi ugualmente ponderata nell’indice e la composizione di quest’ultimo viene rivista regolarmente (ribilanciamento) almeno una volta al trimestre. Il Vontobel Japan Equity Strategy Index riunisce quindi le società giapponesi che potrebbero beneficiare del mutato contesto di politica economica e monetaria in Giappone, in un contesto di valutazione interessante.
Per quanto riguarda le caratteristiche più generali, lo Strategic Certificate sul Vontobel Japan Equity Strategy Index è un prodotto senza scadenza (open-end), adatto per orizzonti di investimento di medio-lungo termine. Non sono previste cedole e il rendimento è dato esclusivamente dall’incremento del prezzo del Certificate, quindi dalla differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto. Non presenta Cap, quindi non ci sono limiti ai rendimenti positivi ottenibili dal Certificate. Ma allo stesso tempo, non presenta nemmeno Floor, ovvero barriere di protezione al ribasso: quindi, se l’indice sottostante si azzera, l’investitore perde l’intero capitale investito.