In Cina tutti pazzi per l’AI, ora la sfida è monetizzare questo boom

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In Cina la febbre per le app utili nella vita quotidiana non è una novità, ma il boom dell’intelligenza artificiale sta alimentando un vero e proprio rally. Adesso il focus si sta spostando su come monetizzare questa tecnologia innovativa

Se si apre Instagram, la maggior parte dei post seguono il nuovo trend dell’intelligenza artificiale. Caricando una decina di foto del proprio viso, l’AI riesce a creare delle immagini completamente nuove a tema anni ’90. In Cina l’app Miaoya ha già infranto vari record. Si tratta di un’applicazione prodotta da Weixu Network Technology, basata sull’intelligenza artificiale, che consente agli utenti di generare in modo semplice, veloce e a basso costo (9,9 renminbi, ovvero meno di 1,3 euro) foto di sé stessi stilizzate o migliorate dall’AI, con addosso abiti da ufficio, uniformi scolastiche o abiti d’epoca.

Se è vero che in Cina non è facile accedere a piattaforme come ChatGPT e nella corsa globale all’AI si trova ad affrontare molteplici sfide, questo non ha fermato i produttori di app e gli sviluppatori di software dal lanciare prodotti e servizi basati sull’intelligenza artificiale. Mentre gli Stati Uniti tentano di frenare i progressi del Dragone in quest’ambito, con il divieto di esportare semiconduttori all’avanguardia necessari per far funzionare le nuove tecnologie basate sull’AI, “le società cinesi hanno verosimilmente un vantaggio rispetto alle concorrenti estere, ovvero quello rappresentato dall’enorme quantità di dati di consumatori a cui possono accedere con relativa facilità”, spiegano Tina Tian, Jonathan Tseng e Frank Wan, esperti di Fidelity International.

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Intelligenza artificiale: tra rischi e opportunità

Nvidia, tra i grandi beneficiari del boom dell’AI, il 21 novembre diffonderà i conti trimestrali e le aspettative di crescita sono estremamente elevate. Proprio per questo in Cina, ma anche altrove, il settore sta iniziando a sollevare una domanda fondamentale: come si possono monetizzare queste tecnologie innovative? Gli sviluppatori dovranno realizzare un profitto per consentire la sostenibilità del settore, ma come farlo? Senza dubbio, i produttori di hardware, componente fondamentale per costruire e utilizzare le app, sono un esempio di come trasformare la domanda di AI in profitti. Lo stesso si può dire degli hyper-scaler e delle società che forniscono i cloud, che sono spinti dalla crescente necessità di formare e gestire gli LLM. Rispetto all’hardware, invece, il percorso di monetizzazione per le aziende di software è meno chiaro. “In segmenti di mercato in cui c’è una forte concorrenza, come quello delle app di consumo, gli imitatori eserciteranno pressioni al ribasso sui margini di profitto degli innovatori, che devono sostenere enormi costi informatici”, sottolineano gli esperti.

Nel frattempo, per le app di consumo cinesi basate sull’utilizzo dell’AI potrebbe essere più facile monetizzare, soprattutto tenendo conto delle dimensioni e della facilità di accesso alla base di consumatori e all’abitudine delle persone di adottare nuove soluzioni digitali.
Un esempio potrebbero essere le applicazioni per l’utilizzo di taxi a guida autonoma, come quelli gestiti da Baidu: nel sobborgo di Yizhuang, un’area di 60 chilometri quadrati a sud rispetto al centro di Pechino, una flotta di taxi gestiti da questa piattaforma carica e scarica i passeggeri, la particolarità? Al posto del conducente non c’è un essere umano, ma un supervisore alla sicurezza che si limita a toccare il volante quando strettamente necessario, inoltre da poco sono stati introdotti taxi completamente autonomi in quattro città tra cui proprio Pechino. Secondo i dati di Baidu, il suo servizio di taxi robotizzato ha effettuato più di 3,3 milioni di corse in Cina e sembra sia destinato a crescere.

Per capire quanto rapidamente l’intelligenza artificiale si affermerà in Cina, molto dipenderà dalle scelte del governo. Ad oggi, i politici hanno generalmente sostenuto il boom dell’AI e anzi, il Dragone è diventato uno dei primi paesi al mondo a regolamentare questa tecnologia nascente. Le norme emanate prevedono che i fornitori di servizi legati all’intelligenza artificiale si attengano ai valori fondamentali del socialismo, ovvero depositino i loro algoritmi presso le autorità pubbliche e proteggano le informazioni personali degli utenti. Ma, nel complesso, le normative sono meno restrittive del previsto, continuando a spingere verso la crescita del settore.

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