Si tratta di un’operazione che permette di preservare il valore dell’impresa anche nell’ipotesi di successione mortis causa
Variante della più nota operazione di leveraged buy out, il Fbo, a certe condizioni, può servire per gestire il ricambio generazionale
Una tecnica da prendere in considerazione per gestire la fase di trasmissione e riorganizzazione dell’azienda è quella del cd. family buy out.
Questo strumento – declinazione, in ambito familiare, del leveraged buy out – risponde all’esigenza di realizzare la ristrutturazione dell’assetto proprietario nelle aziende familiari che si trovano ad affrontare un turnover dei vertici aziendali.
In buona sostanza, in certi contesti, il Fbo può assicurare l’unitarietà e la stabilità dell’azienda di famiglia attraverso un impiego limitato di risorse, da parte di alcuni soci/familiari, per l’acquisizione del controllo della società di famiglia.
Più nel dettaglio, gli eredi intenzionati a prendere in gestione l’attività d’impresa e acquisire il controllo della stessa costituiscono una società veicolo, una NewCo, capitalizzata con mezzi propri, con la partecipazione di fondi di private equity o tramite finanziamenti bancari, attraverso la quale acquisiscono le quote dei soci della società target, vale a dire l’impresa di famiglia.
Senza dubbio, l’implementazione dell’operazione qui – per sommi capi – descritta, è particolarmente complessa e richiede l’approfondimento di numerosi aspetti al fine di scongiurare potenziali problematiche che possono insorgere nelle varie fasi del Fbo: dalla due diligence, alla ricerca delle risorse, alla fase di fusione per incorporazione.
Occorre, inoltre, essere supportati dalla consulenza di professionisti esperti anche per scongiurare il rischio che l’operazione possa integrare profili di abuso del diritto. Nella risposta a interpello n. 341/2019, ad esempio, l’Agenzia delle entrate ha riconosciuto un’operazione di Fbo come idonea a far conseguire un vantaggio fiscale indebito.