In piena pandemia da coronavirus, si prospetta sempre più concreta un’estensione del periodo di transizione della Brexit oltre il 31/12/2020
Il coronavirus ha letteralmente infettato i protagonisti della tenzone. Contagiato è infatti non solo il premier britannico Boris Johnson, ma anche il capo-negoziatore dell’Ue, Michel Barnier
Anche nel Regno Unito, la crescita del prodotto interno lordo probabilmente registrerà un calo a due cifre per quanto riguarda il primo semestre
Se le condizioni del premier britannico non dovessero migliorare, gli analisti attendono anche un forte deprezzamento della sterlina
Mancano il tempo e le risorse per pensare ai negoziati commerciali fra Ue e Regno Unito
Gli analisti sono concordi. “Un accordo di qualsiasi tipo sembra molto improbabile nei restanti nove mesi del periodo di transizione, molti dei quali verranno spesi per affrontare il coronavirus”, dice l’economista Andrew Wishart. Il coronavirus ha letteralmente infettato i protagonisti della tenzone. Contagiato è infatti il capo-negoziatore dell’Ue, Michel Barnier. Boris Johnson, primo ministro del Regno Unito, è a sua volta ricoverato in terapia intensiva a causa della malattia, e le sue reali condizioni di salute sono avvolte dal mistero.
Il passaggio in cavalleria dei negoziati commerciali post Brexit arriva anche dalle prospettive fosche sulla sterlina, che potrebbe deprezzarsi significativamente se i sintomi le condizioni del primo ministro Boris Johnson dovessero peggiorare. Lo affermano gli analisti di BD Swiss, prevedendo speculazioni da parte del mercato in tal senso.