L’attuale amministratore delegato, Ralph Hamers, continuerà a lavorare al fianco di Ermotti in qualità di consulente
Il titolo Ubs ha reagito positivamente alla notizia della nomina di Ermotti, che assumerà l’incarico il 5 aprile
Sergio Ermotti è stato indicato come nuovo ceo di Ubs e tornerà a ricoprire, dal prossimo 5 aprile, il ruolo che aveva già svolto per la grande banca svizzera dal 2011 al 2020. La decisione è stata annunciata nelle prime ore del mattino di mercoledì 29 marzo, in seguito alla decisione del board of directors e al passo indietro accettato dall’attuale amministratore delegato, Ralph Hamers, che continuerà a lavorare al fianco di Ermotti in qualità di consulente. “Le circostanze sono cambiate in modi che nessuno di noi si aspettava”, ha detto Hamers, “mi faccio da parte nell’interesse della nuova entità e del Paese“.
La scelta per guidare l’integrazione con Credit Suisse
Il ricambio al vertice è stato presentato al pubblico come “nell’interesse della nuova combinazione” fra Ubs e Credit Suisse, l’ex concorrente acquisita tramite una rapida operazione orchestrata dalle autorità elvetiche: “Il Consiglio di amministrazione ha preso questa decisione alla luce delle nuove sfide e priorità che Ubs deve affrontare dopo l’annuncio dell’acquisizione”. Ermotti manterrà temporaneamente la carica di presidente attualmente ricoperta nella compagnia di riassicurazione Swiss Re, per favorire una transizione ordinata.
Il titolo Ubs ha reagito positivamente alla notizia e ha aperto la seduta in netto rialzo, procedendo a +1,75% (18,05 franchi) nella metà mattinata di mercoledì.
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Chi è Sergio Ermotti: il curriculum
Sergio Ermotti ha condotto Ubs negli anni immediatamente successivi alla grande crisi finanziaria e, come ricordato dalla stessa banca svizzera, ha potenziato le attività di asset e wealth management di Ubs ridimensionando, nel frattempo, quelle di investment banking. Qualcosa che ci si aspetta debba anche avvenire nella riorganizzazione di Credit Suisse, per la quale si prevede un drastico taglio occupazionale proprio nell’investment banking.
Ermotti, si legge nella nota, “ha rapidamente trasformato la banca d’investimento riducendone la dimensione e realizzando un profondo cambiamento culturale all’interno della banca che le ha permesso di riconquistare la fiducia dei clienti e degli altri stakeholder, restituendo ai dipendenti l’orgoglio di lavorare per Ubs. Questa esperienza unica – ha aggiunto la banca svizzera – insieme alla sua profonda conoscenza del settore dei servizi finanziari in Svizzera e a livello globale, fanno di Sergio P. Ermotti la persona ideale per portare avanti l’integrazione di Credit Suisse”.
Le attività rischiose legate al trading e alle obbligazioni che avevano generato grosse perdite nell’ambito della crisi del 2008 sono state fra gli altri rami che Ermotti decise di potare, con successo, nel corso della sua prima esperienza a Ubs. Elementi su cui forse hanno riflettuto i dirigenti della banca elvetica, pensando alle scommesse sbagliate che hanno funestato Credit Suisse; ad esempio i 5,5 miliardi dollari persi nell’ambito del fallimento di Archegos nel 2021 – il family office guidato da Bill Hwang (ora incriminato per frode).
Molto più che un ritorno “dell’ex”, la nomina di Ermotti è stata presentata come il ricorso alla sua “esperienza unica”, come dichiarato dal presidente di Ubs, Colm Kelleher.
Luganese, sessantaduenne, Ermotti ha iniziato a fare carriera in Merril Lynch, prima di passare a Unicredit nel 2005, in qualità di responsabile dell’investment banking; lascerà poi Piazza Cordusio nel 2011 dopo aver raggiunto la carica di vice amministratore delegato. Lo scorso novembre aveva dichiarato, ben prima che si arrivasse alla fusione fra Ubs e Credit Suiss che “la forza della piazza finanziaria della Svizzera sta nella sua diversificazione, che è molto più importante del numero di grandi banche presenti”.
“Il compito da svolgere è urgente e impegnativo”, ha dichiarato Ermotti in merito all’integrazione con Credit Suisse, “per farlo in modo sostenibile e con successo, e nell’interesse di tutti gli stakeholder coinvolti, dobbiamo valutare in modo ponderato e sistematico tutte le opzioni. Sono consapevole dell’incertezza che molti provano e prometto che, insieme ai miei colleghi, la nostra attenzione sarà tutta rivolta a ottenere il miglior risultato possibile per i nostri clienti, i nostri dipendenti, i nostri azionisti e il governo svizzero”-