Basti pensare alla sua struttura mutante, meglio definibile a “geometria variabile”, nel senso che, accanto allo schema base, è possibile replicare molteplici schemi di trust differenti; oppure, si pensi alla possibilità di scegliere la legge regolatrice del trust, ecc.
Non vanno dimenticati, poi, i più svariati obiettivi che lo strumento consente di perseguire, pur sempre nell’ottica di una meritevole tutela, con possibilità di intervento negli ambiti più diversi, da quello familiare a quello imprenditoriale, da quello filantropico a quello liberale, ecc.
In tale contesto, quindi, si riportano alcuni esempi di utilizzazione del trust, che la vita professionale porta spesso ad affrontare e che ci consentono di saggiare concretamente la versatilità dello strumento.
Nella specie, appare evidente come l’esigenza del cliente sia quella di salvaguardare il patrimonio personale e operare una corretta pianificazione successoria.
Il trust rappresenta un’ottima soluzione poiché consente al cliente di proteggere il patrimonio dalla eventuale aggressione da parte di terzi e di destinarlo al figlio non appena questi avrà raggiunto l’età di 35 anni. Resta inteso che l’atto dispositivo è soggetto agli ordinari termini della revocatoria in caso di intento frodatorio nei confronti dei creditori.
2- Si ipotizzi, ora, un’anziana coppia di coniugi, la quale è proprietaria di un solo immobile o anche di più immobili e ha due figli adulti, a loro volta coniugati e con rispettiva prole. In questo caso, la coppia di coniugi avverte l’esigenza di evitare che, in conseguenza della loro morte, possano sorgere conflitti tra gli eredi e che la proprietà venga frammentata o utilizzata per scopi diversi dalle loro volontà. Ancora una volta, il trust rappresenta un’ottima soluzione poiché consente ai clienti di affidare al trustee (soggetto terzo e professionale) il compito di gestire l’immobile o gli immobili, nell’interesse dei figli e secondo le disposizioni impartite nell’atto di trust.
3- Da ultimo, si pensi ai genitori di un ragazzo che, in conseguenza di un sinistro stradale, non è più in grado di provvedere a sé stesso. Evidentemente, l’esigenza dei clienti, preoccupati per il futuro del proprio figlio disabile, è quella di assicurargli un’assistenza adeguata in caso di loro incapacità o premorienza.
Anche in questo caso, il trust si rivela un’ottima soluzione poiché, in caso di incapacità o premorienza dei genitori, sarà il trustee ad amministrare il patrimonio nell’interesse del figlio non più autonomo ed a fornirgli i mezzi necessari per le cure.
Peraltro, la cosiddetta Legge sul dopo di noi ha previsto, con specifico riferimento a tale ipotesi, anche interessanti vantaggi fiscali.
In conclusione, quelli non appena indicati, rappresentano soltanto alcuni dei possibili impieghi del trust, ma, come anticipato, i professionisti del settore, quotidianamente, si ritrovano ad affrontarne anche tanti altri; a titolo esemplificativo, si pensi al trust utilizzato per tutelare un figlio nato da una relazione extra coniugale o per il passaggio generazionale dell’azienda, ecc.