Dal 2024 la no tax area per i lavoratori dipendenti viene equiparata a quella dei pensionati
La riforma sull’Irpef ha previsto un taglio delle aliquote da 4 a 3 scaglioni
L’inizio del 2024 ha coinciso con l’avvio della riforma della disciplina sul reddito delle persone fisiche.
Sono diverse le novità rilevanti, e le modifiche introdotte dal governo portano effetti a catena su diversi settori.
Prima di fare il punto sui principali cambiamenti che hanno interessato la disciplina Irpef (aliquote, detrazioni, pensioni e no tax area) occorre fare un passo indietro e chiedersi: cos’è l’Irpef e a chi spetta pagarla?
Irpef: cos’è e a chi interessa
l’Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche) è l’imposta che incide sul reddito complessivo dei soggetti (persone fisiche) residenti nel territorio dello Stato.
Il calcolo dell’imposta (lorda), una volta sottratti gli eventuali oneri deducibili, si effettua applicando le relative aliquote, suddivise per scaglioni reddituali.
Sono soggetti al pagamento dell’Irpef:
• I residenti nel territorio dello Stato, per tutti i redditi a loro riconducibili ovunque prodotti
• I non residenti limitatamente ai redditi prodotti in Italia.
Detrazioni Irpef
L’Irpef lorda è determinata applicando al reddito complessivo l’aliquota corrispondente.
Tuttavia, il contribuente ha diritto di far valere alcune detrazioni che riducono il carico di imposta.
Le eventuali detrazioni, infatti, si sottraggono all’imposta lorda, la quale è determinata avendo riguardo al reddito complessivo.
Tra le detrazioni che possono essere fatte valere nell’ambito dell’Irpef, è possibile annoverare:
• Detrazioni per figli o familiari a carico
• Detrazioni per spese relative (ad es.) a salute, istruzioni o mutui per l’abitazione o costi sostenuti per intermediazioni immobiliari
• Detrazioni per redditi da pensione, lavoro autonomo o dipendente.
È possibile, inoltre, sottrarre all’imposta lorda calcolata ai fini Irpef anche gli eventuali crediti di imposta vantati dal contribuente.
A proposito di detrazioni, come ha messo in evidenza l’Agenzia delle entrate con la circolare n. 2/E del 2024, i titolari di lavoro dipendente, per il 2024, hanno diritto ad un aumento della soglia di detrazione pari a 75 euro (la detrazione passa da 1.880 a 1.955 euro).
Tuttavia, specifica l’Agenzia, l’aumento della detrazione è applicabile a condizione che il reddito complessivo del contribuente non superi 15.000 euro.
Per i contribuenti titolari di un reddito complessivo superiore a 50.000 euro, invece, l’ammontare della detrazione dall’imposta lorda è ridotto di un importo pari a 260 euro.
Irpef: le nuove aliquote
Il D.lgs. 216 del 2023 apporta delle modifiche rilevanti alle aliquote previste per il calcolo della tassazione sui redditi delle persone fisiche.
Più in particolare, rispetto alla previgente disciplina, le aliquote da 4 diventano 3.
In questo senso si applicherà un’aliquota al:
• 23% per i redditi fino a 28mila euro
• 35% per i redditi oltre 28mila euro e fino a 50mila euro
• 43% per i redditi oltre 50mila euro.
Come ha chiarito l’Agenzia delle entrate in una recente circolare contenente le istruzioni relative al nuovo sistema Irpef, ciò che cambia rispetto al precedente sistema a scaglioni è che:
• il primo scaglione di reddito è innalzato a 28mila euro a parità di aliquota al 23%, assorbendo il precedente secondo scaglione
• l’aliquota al 25%, in precedenza applicabile al secondo scaglione, per i redditi oltre 15mila euro e fino a 28mila euro, è soppressa
• il secondo e terzo scaglione, con le rispettive aliquote, restano invariati rispetto ai precedenti terzo e quarto scaglione.
Irpef e pensioni: cosa cambia
Il taglio Irpef 2024 sulle pensioni sarà applicato dall’INPS da aprile, con in ricalcolo degli assegni ed il pagamento degli arretrati da gennaio.
Fino a 15mila euro non cambia nulla perché le aliquote restano le stesse. Al di sopra di questa soglia, si applica invece uno sconto fiscale.
Lo sconto varia, ed è fissato in
• 75 euro circa all’anno per un reddito superiore a 18 mila euro
• 100 euro circa all’anno per i redditi da pensione oltre i 20mila euro
• 260 euro circa all’anno per i redditi da pensione superiori a 28mila euro.
No tax area
Come si diceva, dal 2024 cambia l’Irpef: tra le principali novità c’è anche un cambiamento nella no tax area.
Cos’è la no tax area? La no tax area rappresenta la porzione di reddito da lavoro o da pensione che non è soggetta a imposizione fiscale.
Più in particolare, essa rappresenta la soglia di reddito entro il quale l’Irpef non è dovuta, in forza del fatto che la detrazione azzera l’imposta.
Dal 2024 la no tax area per i lavoratori dipendenti viene equiparata a quella dei pensionati con una soglia di 8.500 euro, mentre fino al 31 dicembre 2023, era fissata a 8.174 euro.
Nulla cambia invece per i lavoratori autonomi: per questa categoria la no tax area rimane immutata a a 5.500 euro.
Irpef e affitti: quali vantaggi e come recuperare parte delle somme?
Coloro che nel 2023 hanno stipulato un contratto di locazione in riferimento ad un immobile destinato ad uso abitativo, possono, al sussistere di certe condizioni, beneficiare di alcuni vantaggi nel campo Irpef.
Per prima cosa è bene chiarire che questa possibilità vale solo per coloro che rientrano nella tassazione Irpef e non ricadono in regimi sostitutivi (come per esempio gli autonomi forfetari).
La detrazione legata ai canoni sostenuti per l’affitto può essere perciò fatta valere se si è:
• Lavoratore autonomo
• Lavoratore dipendente
• Pensionato
Inoltre, la detrazione in esame è valida per chi ha stipulato contratto di locazione a titolo di abitazione principale, e se il contratto segue la disciplina del livero mercato o del canone concordato.
La detrazione oscilla tra i 300 euro per redditi complessivi non superiori a 15.493,71 euro, mentre scende a 150 euro per redditi superiori a questa soglia ma comunque inferiori a 30.987,41 euro.
Qualora si tratti di contratto cointestato, è bene chiarire che tutti i soggetti che risultano intestatari possono far valere la detrazione, la quale si applicherà pro quota in relazione al proprio reddito complessivo.
Irpef e mutuo: quali vantaggi?
Abbiamo messo in evidenza i vantaggi della detrazione sugli affitti, ma come si accennava, dal 2024 cambia l’Irpef e le novità si estendono anche sui mutui.
C’è infatti anche la possibilità di far valere le detrazioni sull’Irpef anche per l’acquisto della casa.
Il contribuente che ha acquistato una casa attraverso un mutuo ipotecario, qualora si tratti della prima casa, ha diritto a far valere in dichiarazione dei redditi una detrazione dall’Irpef degli interessi passivi pagati all’ente bancario.
La detrazione è calcolata nella misura del 19% entro la soglia massima di 4 mila euro.