Alcuni tesori diventano tali se studiati con curiosità, compresi nella loro particolarità, valorizzati per la loro unicità. Ma, soprattutto, se collocati nel giusto contesto. Così due dipinti firmati ‘Luna’ e datati 1884, la cui paternità rappresentava un mistero, hanno rivelato un passato più interessante di quanto nessuno avesse potuto immaginare. Opere di Juan Luna y Novicio, forse l’unico artista filippino ad aver goduto di grande successo internazionale, i ritratti di Adele e Irene Della Rocca erano stati commissionati all’artista durante un soggiorno romano. Nel momento in cui vennero affidati a Lucia Montigiani, Capo Dipartimento Dipinti del Secolo XIX di Pandolfini Casa d’Aste, costituivano i suoi unici lavori ancora presenti in Italia. Da lei ascoltiamo qualche interessante consiglio su come apprezzare i dipinti dell’Ottocento e sul mercato di questo comparto (tutt’altro che silenzioso).
Una volta trovato il proprio contesto, come sono stati recepite le due opere dai collezionisti?
“La corretta attribuzione è stata fondamentale. Oltre che dalla sua esoticità e dalla rarità dei dipinti, i collezionisti si sono fatti affascinare dalla vita rocambolesca dell’artista, eroe rivoluzionario e artefice di un delitto passionale. Questo ha scatenato una lunga battaglia fra due compratori e ha spinto l’aggiudicazione a 362mila euro”.
Così, due dipinti altrimenti silenziosi hanno trovato la propria storia. Silenziosi come il mercato dell’arte dell’800?
“Più silenzioso sicuramente, se paragonato al grande rumore generato dal contemporaneo, ma non per questo di minor rilevanza o interesse. Fino a 20 anni fa, nessuna collezione poteva dirsi completa senza un’opera del XIX secolo. Sebbene negli ultimi decenni questo mercato abbia subìto una contrazione a causa della riduzione del numero di pezzi importanti in mano privata e del mutamento nei gusti dei collezionisti, esso rimane popolare e continua a impressionare con risultati positivi e importanti, portando alla luce opere di artisti sconosciuti o ritenuti ‘minori’”.
È possibile delineare una caratteristica del mercato dell’arte dell’800?
“Certamente: si tratta della sua matrice regionale, che attira soprattutto professionisti come medici e avvocati, educati al bello nella sua accezione più ‘tradizionale’ e attratti da artisti conterranei o da rappresentazioni che evocano la propria terra e cultura”.
L’800 ha dato i natali al sublime, al pittoresco e a grandi speranze, ma non per questo è un mercato facile, anche se storicizzato. A cosa prestare attenzione?
“È bene guardarsi dai falsi e dalle loro comparse nelle pubblicazioni, oltre che ai cambi di attribuzione. D’altronde, non esiste un vademecum per orientarsi in questo mercato. Il consiglio è sempre quello di affidarsi agli esperti e non alle informazioni trovate online, di porre domande prima e non dopo l’acquisto, di riabituarsi al contatto tra le persone accomunate dalla stessa passione, di richiedere sempre documenti come autentiche e condition report. E di rassegnarsi: i collezionisti più esperti imparano col tempo e con gli errori. Non si sbaglierà mai, però, se per comprare ci si farà guidare dal cuore e non dalla mente”.
L’esperta
Lucia Montigiani, Capo Dipartimento Dipinti del Secolo XIX
Lucia Montigiani vive e lavora a Firenze, dove per Pandolfini Casa d’Aste ricopre da venti anni il ruolo di esperta di Dipinti, Sculture e Disegni del Secolo XIX, di coordinatrice dei dipartimenti della casa d’aste e battitrice d’aste.
Mail: [email protected]
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Articolo tratto dal numero di novembre 2024 del magazine We Wealth. Abbonati qui.
In copertina: Courtesy Pandolfini Casa d’Aste