Millennial e investimenti responsabili
Nel 2019 era infatti il 95% la percentuale di millennial interessati all’investimento responsabile, in crescita del 9% rispetto a due anni prima, secondo il report della MSCI Esg Research Swipe to invest: the story behing millennials and Esg investing. Quota che nel prossimo futuro potrà contare su ingenti capitali, dato che ammonta circa a 30 mila miliardi di dollari il valore del patrimonio che verrà trasferito dalla generazione dei baby boomer a quella dei millennial nei decenni a venire, riporta uno studio di Accenture. Ma da dove viene l’interesse verso gli investimenti responsabili?
Dalla religione ai disastri ambientali
“L’investimento responsabile non è un concetto nuovo”, affermano gli esperti di Invesco. “Il diritto ebraico e quello islamico imponevano vincoli etici agli investimenti già millenni fa e gli investitori appartenenti ad alcune confessioni, come quaccheri e metodisti, evitano storicamente i settori non in linea con le proprie convinzioni”. Nei primi anni del XX secolo il concetto si spinse oltre: “negli anni Venti Arthur Cecil Pigou, professore di politica economica all’Università di Cambridge, elaborò il concetto di esternalità negative, ossia i costi o gli svantaggi che le aziende, nelle loro attività produttive, imponevano a terzi inconsapevoli. Questo gettò nuova luce sul rapporto tra imprese e società, dimostrando che l’economia può avere conseguenze gradite e sgradite”.
Dagli anni Sessanta gli investimenti responsabili vennero finalmente teorizzati, anche in seguito a grandi catastrofi che avvennero proprio negli anni di nascita dei millennial odierni, come il disastro industriale di Bhopal in India nel 1984 o la fuoriuscita di petrolio dalla superpetroliera Exxon Valdez, al largo dell’Alaska, nel 1989.
Investimenti responsabili, “la nuova normalità”
Oggi gli investimenti responsabili sono sulla via per diventare “la nuova normalità”, spiegano gli esperti di Invesco. Questo per diverse ragioni: “l’indiscusso impatto positivo sulla performance finanziaria, una più ampia disponibilità di dati, la maggiore consapevolezza di relativi rischi e opportunità, la focalizzazione su aspetti normativi e legislativi, nonché il sentiment del pubblico e degli investitori”. Alla base, la consapevolezza che investire Esg significhi sempre più controllare i rischi associati ai propri investimenti: “è assodato che l’investimento responsabile possa essere fonte di opportunità e che l’investimento irresponsabile possa comportare vari rischi significativi”, spiegano gli esperti della società.
Anche le società finanziarie stanno toccando con mano i benefici di un processo di selezione più attento alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance: ammonta infatti all’89% la percentuale di millennial che si aspetta che le società finanziarie analizzino le performance delle imprese a livello Esg, riporta lo studio MSCI. Non da ultimo, la rivoluzione responsabile coinvolge anche le aziende in prima linea: si pensi che ben il 57% dei millennial ha ceduto gli investimenti, o si è rifiutata di investire, in imprese esercitanti impatti ritenuti negativi su salute e benessere, aggiunge sempre lo stesso report. “Crediamo che l’integrazione dei criteri Esg possa avere un impatto positivo sulla catena di valore che offriamo ai nostri clienti e aiuti a costruire un futuro più sostenibile per le nuove generazioni”, concludono da Invesco.
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