Mentre la cosiddetta rottamazione quinquies rimane ancora un’incognita e agita l’opinione pubblica e le forze politiche, sulla rottamazione quater emergono importanti novità, anche grazie alla recente approvazione del Decreto Milleproroghe.
Con l’avvicinarsi della scadenza per il versamento della settima rata della Rottamazione Quater— fissata dal 28 febbraio 2025 al 5 marzo, senza incorrere in interessi e sanzioni—è utile approfondire le differenze tra le due misure e le loro possibili implicazioni.
Come funzionerebbe la Rottamazione Quinquies
Analogamente alla quater, la rottamazione quinquies mira a offrire ai contribuenti la possibilità di sanare le proprie cartelle fiscali pendenti con modalità agevolate.
Le principali novità potrebbero essere:
- Estensione del piano di rateizzazione: fino a 10 anni, con la possibilità di diluire il pagamento fino a 120 rate mensili.
- Meccanismo di decadenza più flessibile: scatterebbe solo dopo otto mancati pagamenti.
- Estensione del periodo di rottamazione: verrebbero incluse le cartelle notificate fino al 31 dicembre 2023, estendendo il limite della quater, che copre solo le cartelle fino al 2022.
- Sospensione delle procedure esecutive: con l’avvio dei pagamenti, eventuali pignoramenti, ipoteche o fermi amministrativi verrebbero sospesi.
Se la misura dovesse essere approvata, il primo pagamento dovrà essere effettuato entro il 31 luglio 2025.
Rottamazione Quater: riapertura dei termini per alcuni contribuenti
Sul fronte della rottamazione quater, invece, il decreto Milleproroghe introduce importanti novità:
- la riammissione per i contribuenti decaduti dalla procedura di definizione agevolata, con domanda di riammissione entro il 30 aprile 2025 per chi ha perso il beneficio a causa di mancato pagamento, versamento insufficiente o tardivo.
- Nuova possibilità di rateizzazione per rientrare nel piano agevolato.
- Agevolazioni applicabili alle cartelle esattoriali comprese tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022.
Ad essere riammessi pertanto sono i contribuenti che avevano perso il beneficio della Rottamazione quater in quanto avevano mancato di pagare una rata o avevano effettuato un pagamento insufficiente o tardivo, rispetto al piano di rateizzazione concordato con l’Agenzia.
Le sentenze più recenti sulla rottamazione quater
La giurisprudenza ha chiarito alcuni aspetti cruciali relativi all’adesione alla definizione agevolata e agli effetti sui giudizi pendenti. Di seguito, una sintesi dei punti fondamentali:
- Effetti dell’adesione alla definizione agevolata: il contribuente che aderisce alla rottamazione quater deve rinunciare ai giudizi pendenti relativi ai carichi oggetto della definizione.
- Estinzione del giudizio: avviene solo dopo il completamento della procedura amministrativa e la dimostrazione del pagamento delle rate scadute.
- Non è necessario il saldo totale per estinguere il giudizio, basta dimostrare il pagamento delle rate previste.
- Effetti sul passaggio in giudicato: l’estinzione non implica il passaggio in giudicato della sentenza impugnata, ma modifica la situazione in base alla nuova disciplina fiscale.
In particolare l’ordinanza della Cassazione del 1 gennaio 2025, n. 1281, riporta che:
L’adesione alla rottamazione quater comporta la rinuncia ai giudizi pendenti sui carichi oggetto della definizione agevolata.
L’ordinanza del 18 dicembre 2024, sempre relativa alla Rottamazione Quater, n. 33193, riporta che:
L’adesione alla procedura comporta l’estinzione del giudizio pendente, subordinata alla dimostrazione del pagamento delle rate scadute. Non è necessario il saldo totale del debito rateizzato. L’estinzione non implica il passaggio in giudicato della sentenza impugnata.