Nel primo semestre del 2021, le compravendite nei principali Paesi europei sono state circa 1,8 milioni, in crescita del 33,7% rispetto allo stesso periodo del 2020
I comparti più appetibili in ottica di diversificazione del rischio sono il logistico, il residenziale/living e il comparto degli “alternative” (data center, telco, healthcare)
Giuseppe Amitrano, ceo di Gva Redilco & Sigest, ha poi proseguito dicendo, che “dal punto di vista degli investimenti, il nostro mercato immobiliare continua ad attrarre capitali domestici e internazionali, con una costante ricerca e tensione verso prodotti di elevata qualità e in generale, per tutte le asset class, si evidenzia una crescente domanda di immobili smart caratterizzati da una forte componente tecnologica e green, che non rappresenta più un driver, ma è diventato un must”.
Se si guarda agli investimenti degli istituzionali, infatti, secondo i dati diffusi da Gva Redilco & Sigest, il volume relativo a tutte le asset class nel secondo trimestre in Italia si è attestato a circa 2 miliardi di euro, in leggero aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, portando il totale del semestre a circa 3,3 miliardi. Tuttavia da un’analisi approfondita delle operazioni in corso, risultano sottoscritti accordi preliminari per un valore pari a circa 1 miliardo che fanno presagire una fortissima ripresa del trend di crescita degli investimenti.
Per quanto riguarda i singoli segmenti di mercato, Gva Redilco & Sigest ha spiegato che il settore uffici è quello che nel trimestre ha attratto i maggiori investimenti catalizzando un quarto del totale investito, pari a circa 800 milioni. Importante la quota di mercato guadagnata dal comparto degli “alternative” (data center, telco, healthcare e mixed) che nel semestre ha raggiunto 860 milioni, pari al 26% del totale investito, con un incremento a tripla cifra rispetto al 2020, evidenziando il crescente interesse per questo segmento.
In aumento anche il settore living residenziale, che ha attratto circa 385 milioni di investimenti (il 12% del totale e +25% circa rispetto al primo semestre dello scorso anno), mentre sono calati il mercato retail, che ha registrato transazioni per 176 milioni, e l’alberghiero che ha subito una pesante perdita. Infine, si è assistito a un nuovo record per il settore logistico in Italia, che ha catalizzato circa il 20% del totale investito nel nostro Paese, dimostrando si essere un mercato solido, maturo e particolarmente attivo, con un volume di investimenti a fine del primo semestre 2021 che hanno superato, infatti, i 635 milioni, con una crescita del 92% sullo stesso periodo del 2020 e del 167% rispetto al primo semestre del 2019.
“Oltre al consolidamento delle performance di logistica e residenziale e a una aspettativa di ripresa per hotel e studentati nella fase post pandemia, si segnala anche un crescente interesse per particolari tipologie di asset, di cui alcune riconducibili a categorie di nicchia, come le infrastrutture tecnologiche legate al processo di digitalizzazione (datacenter, edifici per telecomunicazioni, ecc.) e gli immobili collegati alla sfera sanitaria (cliniche specializzate, centri diagnostici, ecc.)”, ha poi aggiunto Simone Spreafico, managing director advisory & valuation di Duff & Phelps Reag, divisione di Kroll, che per quanto riguarda le valutazioni ha spiegato che occorre monitorare l’evoluzione del contesto economico e normativo nel quale ricadono i singoli asset e considerare l’attrattività e la vocazione della location. “Lato capitali si rileva un crescente interesse degli investitori istituzionali verso il residenziale, vista l’enorme possibilità di catturare una domanda non soddisfatta e le opportunità di remunerazione tornate ad essere interessanti in un contesto di bassi rendimenti”, ha proseguito Spreafico, che poi ha concluso dicendo: “Al momento sembra che i mercati dei capitali (sia di equity sia di debito) apprezzino il real estate in un contesto macroeconomico sempre incerto a causa della pandemia e del conseguente impatto sull’economia reale. Investitori e finanziatori sono tuttavia molto prudenti e selettivi, scegliendo poche location e specifiche asset class”.
(Articolo tratto dal magazine di settembre 2021)