110 tombe risalenti a tre diverse fasi dell’antico Egitto sono state rivenute nella necropoli di Koum el-Khulgan, nei pressi del delta del Nilo a 150 km a nord del Cairo
Gli scavi in un antico sito presso il Delta del Nilo hanno portato alla luce non meno di 110 tombe risalenti a tre diversi periodi della storia dell’antico Egitto. Stando a quanto riporta lo Smithsonian Magazine il ritrovamento comprende 68 tombe di forma ovale risalenti al periodo predinastico Buto (6000-3150 a.C.), 37 tombe di forma rettangolare del Secondo Periodo Intermedio (1782-1570 a.C., (noto anche come l’era degli Hyksos, un popolo semitico che governava l’Egitto a quel tempo), e 5 tombe di forma ovale del periodo Naqada III (3200-3000 a.C.).
La scoperta è stata annunciata in una dichiarazione del Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano, che prevede di continuare gli scavi. Il sito archeologico è quello di di Koum el-Khulgan nella provincia di Dakahlia, a circa 150 chilometri a nord-est del Cairo. “Questo è un cimitero estremamente interessante perché combina alcuni dei primi periodi della storia egiziana con un’altra epoca importante, l’epoca degli Hyksos” – spiega Salima Ikram, egittologa presso l’Università americana del Cairo intervistata da Reuters. – “Gli egittologi stanno lavorando per capire come hanno vissuto insieme gli egiziani e gli Hyksos e in che misura i primi hanno acquisito le tradizioni egiziane”.
Diverse le curiosità. I morti erano sepolti in posizione accovacciata nelle tombe del periodo Buto, mentre in posizione supina con la testa rivolta a ovest in quelle del periodo Hyksos. Sia nelle tombe Buto che quelle Hyksos sono stati invece rivenuti vasi contenenti i resti di bambini, un’antica pratica di sepoltura che rimane misteriosa. “Un interpretazione è quella che la giara richiami il grembo materno, quindi fondamentalmente l’idea era quella di restituire il bambino alla Madre Terra, o alla protezione simbolica di sua madre”, ha detto l’archeologo Yoav Arbel a Live Science circa una scoperta simile l’anno scorso.
Oltre alle 110 tombe sono stati trovati anche stufe e forni, ceramiche, mobili funerari, amuleti di scarabeo, ceramiche e mattoni di vecchi edifici. Gli archeologi hanno trovato anche anelli d’argento sepolti con alcuni resti umani e persino un sigillo con un’iscrizione geroglifica. “I funzionari dell’antico Egitto ponevano comunemente tali sigilli, realizzati premendo una pietra decorata nell’argilla, su un documento o su un altro oggetto ufficiale. La scritta e i disegni sul sigillo potrebbero identificare quale funzionario lo ha creato”.
Nonostante negli ultimi dieci anni il turismo in Egitto è stato in crisi – prima a causa della rivoluzione, e più recentemente a causa della pandemia in corso – il governo spera che scoperte come queste incoraggino i viaggiatori d’oltremare a visitare. All’inizio di questo mese, il presidente dell’Egitto, Abdel Fattah el-Sisi, ha inaugurato, con tanto di processione per la città di 22 antiche mummie reali egiziane, il il tanto atteso Museo Nazionale della Civiltà Egizia del Cairo.
Gli scavi in un antico sito presso il Delta del Nilo hanno portato alla luce non meno di 110 tombe risalenti a tre diversi periodi della storia dell’antico Egitto. Stando a quanto riporta lo Smithsonian Magazine il ritrovamento comprende 68 tombe di forma ovale risalenti al periodo predinastico Buto…
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