Facciamo però un passo indietro. Gli Abs, Asset backed securities, sono strumenti finanziari emessi a fronte di operazioni di cartolarizzazione garantite da asset sottostanti. Tra le categorie più comuni che fanno parte dell’ampia famiglia degli Abs ci sono i residential mortgage-backed securities (RMBS, garantiti da ipoteche su mutui residenziali), i commercial mortgage-backed securities (CMBS, sottostante costituito da crediti commerciali) ed i collateralized loan obligations (CLO, il collaterale è rappresentato da prestiti sindacati a corporate).
Abs post Covid, prospettive 2021 e vantaggi
Dopo una prima fase di vendite generalizzate nel corso del 2020 (che ha interessato l’intero mercato, e in particolare gli asset a maggior rischio), l’allentamento quantitativo senza precedenti disposto dalle banche centrali e i supporti fiscali record annunciati dai governi nazionali hanno ripristinato il sentiment degli investitori, tornati a investire in quella fetta di credito profittevole, a fronte di una rischiosità contenuta.
Secondo i dati J.P. Morgan International ABS & CB Research, dicembre 2020, dopo aver registrato oltre 100 miliardi di volumi di emissione nel 2018 ed essersi attestati sotto volumi leggermente più bassi nel 2019, il 2020 ha registrato una brusca frenata del comparto, che ha terminato l’anno attorno ai €70 miliardi. L’attesa per il 2021, secondo gli esperti P&G SGR è però positiva.
“Tra i vantaggi degli Abs” sottolineano “ci sono una visione trasparente della qualità del collaterale a garanzia delle note emesse, la prospettiva di ottenere maggiori premi di rendimento e minori correlazioni con i comuni indici di mercato rispetto ad altri asset presenti nel mondo del credito. Nonostante risultino a volte meno liquidi rispetto ad altri prodotti finanziari, gli Abs registrano spesso una volatilità minore delle azioni ed un rendimento maggiore rispetto alle obbligazioni tradizionali di rating equivalente”. Inoltre “diversamente dalle classiche obbligazioni con cedole fisse, la maggior parte degli Abs europei è rappresentata da titoli a tasso variabile quindi meno esposti alle variazioni dei tassi di interesse” concludono gli esperti.
Abs dalla teoria alla pratica: il caso Bce
Come chiarito da Borsa Italiana, il procedimento di creazione di uno strumento Abs (anche noto come securitisation) è l’atto con cui una società o una banca scorpora dal suo bilancio una serie di crediti, li “impacchetta” adeguatamente e li vende sul mercato tramite emissione di titoli/tranche da parte di un Spv (special purpose vehicles), assieme ai flussi finanziari che essi generano. Obiettivo? Generare liquidità per l’erogazione di nuovo credito.
Gli Asset-backed securities sono diventati popolari anche a seguito del programma Abspp (Asset-backed securities purchase programme) attuato dalla Banca centrale europea (Bce) all’interno del programma di quantitative easing (il cosiddetto App, asset purchase programme) avviato nel 2015 dall’ex governatore, Mario Draghi, e perpetuato dall’attuale presidente in carica Bce, Christine Lagarde. Il fine, anche in tal caso, era creare liquidità a favore delle imprese tramite strumenti cartolarizzati.
La creazione di titoli Abs: come opera P&G
Attraverso il meccanismo del tranching è possibile creare titoli con diversi gradi di rischio/rating e rendimento. “P&G è attiva in tutta la struttura di capitale, investendo in tranche dal merito creditizio AAA, ai rating Sub-Investment Grade, compresi i titoli Not Rated/Junior”. Il pagamento delle cedole e il rimborso di capitale delle obbligazioni Abs deriva direttamente dai flussi di cassa incassati sui portafogli cartolarizzati di crediti o altri beni posti a collaterale dell’operazione.
Investire in Abs: diversificazione, ritorni, tutela
Con la sottoscrizione di una tranche Abs “l’investitore ottiene immediatamente una diversificazione del proprio investimento”, dal momento che detiene un titolo supportato (‘backed’) da un portafoglio cartolarizzato composto da numerosi crediti o beni. Gli elementi di diversificazione del pool possono essere molteplici ed in funzione della particolare tipologia di Abs: “In generale, oltre all’elevata granularità dei crediti sottostanti (ad es. il collaterale di un Rmbs può essere costituito da oltre ventimila mutui ), siamo spesso in presenza anche di una diversificazione di natura geografica (crediti appartenenti a diverse regioni o nazioni), settoriale (cartolarizzazioni di crediti alle Piccole medie imprese, pmi, presentano crediti erogati ad aziende in diversi settori industriali) e di prodotto (crediti con piani diversi di pagamento cedolare floater/fixed o con diversa tipologia di ammortamento)”.
Tali fattori di diversificazione permettono di investire in portafogli decorrelati attenuando in maniera significativa il rischio dell’investimento, risultando remota la possibilità che un’alta percentuale dei crediti fallisca simultaneamente (‘defaults’).
Investire in Abs: la soluzione P&G SCO
Tra i prodotti offerti dalla casa di investimento, il fondo P&G SCO di diritto irlandese (P&G Structured Credit Opportunities Fund), nato nel 2009, punta a generare rendimenti in high single digit attraverso la gestione attiva di un portafoglio di titoli Abs europei incentrati sulla parte mezzanina della struttura del capitale.
Il fondo, precisano dall’azienda, adotta un approccio opportunistico in cui l’attività di trading costituisce un driver rilevante della performance, adattando la strategia d’investimento alle condizioni di mercato e alle fasi del ciclo economico. Lo stile d’investimento si basa nella ricerca continua di “Relative Value” attraverso una attenta analisi bottom-up dei singoli titoli senza trascurare la parte top-down/macro necessaria per delineare un quadro chiaro anche nei momenti di maggiore volatilità del mercato.
Il portafoglio d’investimento è tipicamente diversificato su 5-10 idee d’investimento per un totale di 50-70 posizioni complessive.
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