Se la volatilità aumenta e l’incertezza dilaga, gli investitori possono ritrovare la serenità tornando letteralmente con “i piedi per terra”. Già prima del Covid-19 e dei conflitti geopolitici, dell’inflazione e di una possibile recessione all’orizzonte, infatti, l’agricoltura aveva cominciato a interessare i risparmiatori alla ricerca di opportunità di investimento alternative: al 2021, infatti, il Global Farmland Index di Savills dimostrava la stabilità degli investimenti a lungo termine in terreni agricoli, presentando per questi un tasso di crescita annua composta del 10% dal 2002 al 2020. Nei soli Stati Uniti, invece, dal 1991 a giugno 2022 i rendimenti medi ogni 12 mesi dei terreni agricoli si attestavano all’11,5% in media, secondo il Dipartimento dell’agricoltura del Paese.
Perché investire in agricoltura
Le tensioni tra Russia e Ucraina, infine, hanno catalizzato l’attenzione verso le materie prime, sia per disagi conseguenti alla loro scarsità, sia per l’attrattività delle commodity come bene da investimento, data la loro scarsa correlazione con le principali classi di attivo. Al 30 giugno 2022, infatti, il Bloomberg Softs, sotto indice dedicato alle materie prime del più conosciuto Bloomberg Commodity Index, aveva raggiunto un rendimento del 27,4% su base annua, contro il -21,1% dello Standard & Poor’s 500.
Anche la bassa volatilità dell’asset class non è da dimenticare. Tra il 1992 e il 2020, infatti, la deviazione standard dell’indice NCREIF Farmland era pari al 6,9%, ben inferiore rispetto a quella registrata dallo S&P 500 (17,1%), dai fondi di real estate pubblici (18,3%) e dal real estate privato (7,4%), secondo i dati di Farmtogether. Infine, l’agricoltura è apprezzata anche per la sua capacità di fungere da scudo nei confronti dell’inflazione (all’8,6% negli Usa e all’8,1 nell’Unione europea a maggio 2022): man mano che i prezzi salgono, infatti, anche l’andamento delle commodity si osserva al rialzo.
Contribuire alla rivoluzione sostenibile
Tuttavia, non vi sono solo parametri finanziari fra le considerazioni di coloro i quali sono interessati a investire in agricoltura. Vi è infatti anche una tematica di sostenibilità: indirizzare i propri capitali verso un’industria alimentare dalle pratiche meno invasive per l’ambiente può infatti contribuire al raggiungimento di diversi tra i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, tra cui l’Sdg n. 15 (Vita sulla terra), ma anche il n.2 (Zero fame) e n.12 (Produzione e consumo responsabile). Ne è esempio l’utilizzo di tecnologie innovative per l’agricoltura (la cosiddetta Agricoltura 4.0), che prevengono malattie e parassiti dannosi per il raccolto, mappano lo stato di salute delle colture, definiscono la quantità di acqua e fertilizzanti necessari in tempo reale e molto altro.
Investire in agricoltura: Bill Gates lo fa da decenni
L’agricoltura intelligente ha già catturato l’interesse di numerose personalità di alto profilo. Un esempio? Bill Gates, il fondatore di Microsoft, è considerato il più grande proprietario di terreni agricoli degli Stati Uniti, avendo accumulato nel corso degli anni una superficie di circa 250 mila acri (il corrispettivo di poco più di 100 mila ettari), secondo l’ultima pubblicazione del The Land Report 2021.